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Visualizzazione dei post da 2016

Natale con Nathalie Goldberg - I primi pensieri dello scrittore

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Sono libera di scrivere le peggiori schifezze del mondo. (Natalie Goldberg) Sono pochi i libri in grado di trasformare radicalmente l’esistenza di una persona. Uno di questi è, per me, Scrivere Zen di Natalie Goldberg : non solo mi ha aiutato a prendere confidenza con la pagina bianca, ma ha anche avuto il grande merito di farmi conoscere le filosofie orientali. Dodici anni fa trasudavo inconsapevolezza; ora, grazie a questa sciura americana, ho trovato uno stile narrativo e di vita. Ricordo ancora il momento in cui, mentre cercavo un manuale che potesse aiutarmi con i miei esperimenti creativi, vidi questo volumetto nello scaffale della Feltrinelli, in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano.  Era come se mi chiamasse a sé con la propria energia. Non indugiai un solo istante ad acquistarlo. Lo lessi in pochi giorni. Feci tutti gli esercizi proposti. Da allora, le sue parole sono una sorta di monito, quando il mentale mi distacca troppo dall’essenza dei miei testi. E ogn

Lo scrittore tecnologico

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Baratterei tutta la mia tecnologia con una serata con Socrate. (Steve Jobs) La scrittura è un’arte antica. Nel nostro immaginario storico ci sono penne d’oca e calamai, lumi di candela e caminetti scoppiettanti. Ma il mondo segue il grido del progresso, e noi dobbiamo stare al passo con i tempi: in un’epoca in cui tutti sanno leggere e scrivere, i nuovi analfabeti sono coloro che non posseggono una conoscenza di base dell’informatica. Casi più unici che rari, a dire il vero. L’utilizzo del computer è al giorno d’oggi così scontato che ritengo superfluo menzionarlo nel mio articolo. Mi occuperò invece di altri strumenti tecnologici, software e luoghi virtuali, per comprendere come essi possano agevolare la nostra attività di scrittura. Il punto di partenza è la mia esperienza personale, ma chissà: magari questo confronto porterà a tutti nuovi spunti di riflessione.

La favola del minestrone - retroscena

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Il genio non è conformismo. (Vladimir Nabokov) Qualche giorno fa, sul blog Lettore Creativo è stato pubblicato una storiella scritta da me: La favola del minestrone . Spesso mi avete bonariamente rimproverato perché non pubblico mai racconti sul mio blog, dunque vi invito a leggerla. Spero che sia di vostro gradimento.   Negli ultimi anni, a parte qualche sporadica eccezione, per esempio un brano di 20 cartelle editoriali che sto preparando in vista di un concorso, ho rinunciato ai testi brevi per concentrarmi esclusivamente sul mio romanzo. Siccome le poche righe che ho messo a disposizione dell’iniziativa di Silvia Algerino, rappresentano un caso più unico che raro, ho ritenuto che dedicare loro un post potesse essere un modo per farvi meglio comprendere la mia scrittura e le sue motivazioni.

Le qualità del Jolly, che sia uno scrittore o no

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La libertà è la possibilità di dubitare,   la possibilità di sbagliare,  la possibilità di cercare, di sperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità,  letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica. (Ignazio Silone) ( Se non vi ricordate chi è il Jolly e qual è il suo intento, leggete   qui ) Tra i primi post che pubblicai subito dopo aver aperto il blog, c’era quello dedicato alle qualità psicologiche e spirituali dello scrittore , prima parte e seconda parte , con il quale analizzavo la forma mentis che era ed è tuttora alla base della mia attività di scrittura. Siccome con il tempo ho imparato a staccarmi da me stessa e da ciò che faccio, oggi desidero compiere un passo ulteriore. I Jolly sono gli unici individui in grado di fare la differenza in una società omologante e mediocre, ma non tutti si dedicano alla letteratura. C’è chi dipinge e chi compone musica. C’è chi lavora in ospedale e chi insegna nelle scuole. Ciascuno, per r

Il valore di un dettaglio

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Bere una tazza di tè è qualcosa di molto profondo. (Katagiri Roshi) Il mio rapporto con lo studio è sempre stato particolare. Invece di assorbire nozioni passivamente, tendo a  reinventare e personalizzare ogni contenuto. Pertanto, quando ho sentito esprimere la convinzione che un romanzo non di genere “ debba” presentare una rarefazione delle ambientazioni e della trama, l’ho rigirata a lungo tra le mani per comprendere cosa farne. Sulle prime ho pensato di essere io a sbagliare; poi ho compreso che quanto sto facendo (con il cervello, non con la pancia) conta più di quanto mi dicono di fare. In letteratura non esistono regole inviolabili, quando si è consapevoli della propria direzione. Sebbene i manuali e gli articoli pubblicati sui blog siano stati e siano tutt’ora fondamentali per aprire la mente e migliorare le mie competenze, li ho sempre considerati semplici spunti di riflessione, da accettare o rifiutare a seconda delle mie esigenze narrative. Se ci limitassimo a s

Storytelling, fraintendimenti e censura

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Van Gogh: una lama e si taglia l'orecchio, io ti sento parlare e sto per fare lo stesso, ho il rasoio tra le dita ma non ti ammazzo, avrò pietà di te perchè... TU SEI PAZZO!!! (Caparezza) La riflessione che vi propongo in questo post è maturata mentre seguivo, sui social, una polemica contro il  rapper Emis Killa e la sua canzone “Tre messaggi in segreteria”. Non ho ancora avuto modo di ascoltarla, ma ho il testo qui davanti. La storia racconta in prima persona di un uomo che non accetta l’abbandono subito dalla fidanzata e, dopo numerosi tentativi di contatto, decide di ucciderla. Non si capisce se il personaggio metta in pratica il suo proposito omicida: il brano termina con lui, ubriaco, che guida verso casa della vittima. Magari si schianta prima, chissà. Però le associazioni femministe sono insorte e hanno accusato l’autore di istigazione al femminicidio e allo stalking. Emis Killa si è difeso, sia attraverso i giornali sia rispondendo personalmente agli hat

Lo scopo del blog - inevitabili cambiamenti

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Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle. (anonimo) Di recente ho apportato alcune impercettibili modifiche al back-stage di “Appunti a Margine”, ho riordinato i tag e corretto qualche refuso trovato nei vecchi articoli.  A breve, però, dovrò intervenire anche a livello sostanziale. Le regole per i guest-post cambieranno e la pagina “ lo scopo del blog ” richiederà una doverosa attualizzazione, coerentemente con la mia evoluzione personale e autoriale. In che modo essa avverrà, ancora non lo so, perché continuo a cambiare idea. Ho riletto il testo più volte per focalizzare la direzione che il blog ha preso nell’ultimo anno. Non solo lo stile è diventato più maturo e la vocazione meno autoreferenziale: seguendo il flusso creativo, il focus si è progressivamente spostato da argomenti di carattere tecnico ad altri, più filosofici. Tornare indietro, mi sembrerebbe una forzatura. Conclusione: occorre riscrivere la presentazione da capo . Però le fondame

Il Jolly e le parole socialmente scorrette #2

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Nulla al mondo è normale. Tutto ciò che esiste è un frammento del grande enigma. Anche tu lo sei: noi siamo l'enigma che nessuno risolve. (Jostein Gaarder) Qualche mese fa ho pubblicato “ Il jolly e le parole socialmente scorrette #1 ”, post inaugurale di una rubrica senza scadenza fissa, finalizzata a scovare i messaggi impliciti che si celano dietro le nostre abitudini verbali. A causa della pausa estiva e della mia ispirazione anarchica, però, la seconda puntata si è persa nel mondo delle intenzioni, e oggi l’amico cappelluto mi ha richiamato all’ordine con modi non proprio gentili:  “Che razza di portavoce sei? Scompari nel nulla proprio adesso che c’è bisogno di te? I nani , sui social, stanno dormendo, assorbono passivamente ogni concetto veicolato dai siti di disinformazione e poi lo rilanciano in rete, rendendolo virale. Ma le parole sono ingenue, nessuno si rende conto del loro potere. Solo chi rimpingua la gassosa purpurea sa che esse possono trasformare la

Guest post - Come il font influenza il lettore

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Oggi è mia ospite Rachele Ravanini, che analizzerà un aspetto tecnico della scrittura spesso sottovalutato dagli autori, ma importante quanto il contenuto di un testo. Il font rappresenta il vestito indossato dalla nostra pagina: è vero che l’abito non fa il monaco, ma sicuramente contribuisce a presentarlo. Inoltre, ambienti diversi richiedono divise diverse. Dall’unione di contesto, dress-code e atteggiamento, deriva la percezione che gli altri avranno di noi.  Un uomo in giacca e cravatta, per esempio, può essere considerato serio e professionale a un meeting di lavoro, ma completamente fuori luogo a una partita pallone. Allo stesso modo, un Comic va benissimo, se stiamo narrando uno scambio di sms tra ragazzini… non lo vedrei molto bene, però, su un trattato di astrofisica, e tanto meno sui moduli delle tasse. Chi gestisce un blog o decide di auto-pubblicarsi spesso non ha alle spalle un editore disposto a dargli consigli, quindi conoscere le principali famiglie di caratte

La presenza di date in un romanzo

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La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l'abito della nostra personalità,  e rischiamo di rimanere laceri, scoperti.  (Isabel Allende)  Qualche giorno fa ho concluso la lettura di “Non aspettare la notte”, quarto romanzo della scrittrice Valentina D’Urbano. Avendo molto apprezzato le sue opere precedenti, sono rimasta un po’ delusa. Forse un autore che sfonda le classifiche per tre volte di fila si illude di poter vivere di rendita, riducendo di il proprio sforzo mentale. Concentrarsi esclusivamente sulla trama però porta a trascurare quel lavoro di fino che determina la qualità di un prodotto letterario. Lo stile mi è parso poco raffinato, con una sovrabbondanza di espressioni abusate perdonabili a un esordiente, non a una scrittrice affermata. Inoltre, la scelta di datare le vicende risultava posticcia e non supportata da adeguate esigenze narrative. Quando ho recensito il libro su

Di cosa ha bisogno la nostra scrittura?

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L'abitudine ci nasconde il vero aspetto delle cose. (Michel de Montaigne) Spesso i blog dedicati alla scrittura creativa consigliano di esercitarsi ogni giorno per mantenere mano e cervello allenati. Suggeriscono di stabilire delle tempistiche precise per ogni sessione creativa e di rispettarle spaccando il minuto, o in alternativa di definire il numero minimo di parole da sfornare. In poche parole, chiedono di essere ligi alla propria tabella di marcia, timbrando il cartellino come in ufficio. Pur riconoscendo che la costanza sia fondamentale per qualunque attività, considero questa indicazione un’arma a doppio taglio: Il termine routine di scrittura mi sembra un vero e proprio ossimoro.

Il rapporto tra autore e personaggi - la sospensione del giudizio

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Più si giudica, meno si ama. (Nicolas de Chamfort) Oggi ho deciso di insegnarvi un trucchetto per tratteggiare in profondità gli eroi delle vostre storie. A seconda del carattere di ognuno, applicarlo potrebbe essere semplicissimo, oppure molto complicato. Non vi sto infatti suggerendo una regola narrativa finalizzata all’acquisizione di competenze tecniche, né consigliando libri da leggere o esercizi da svolgere: vi sto chiedendo invece di sviluppare una qualità caratteriale fondamentale per l’attività di scrittura, la capacità di rinunciare a ogni giudizio superficiale . Pensate di poterci riuscire? Secondo me, sì. Occorre però ricordare che la scrittura di un individuo rispecchia il suo carattere e il suo atteggiamento generale nei confronti della vita. Un eventuale cambiamento deve quindi partire dalla realtà quotidiana, con l’adozione di modalità relazionali sempre più orientate a una comprensione profonda delle altre persone. Non appena questo atteggiamento diventer

Storia in sei parole ... rovesciata!

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Dopo il successo ottenuto dalle prime due puntate della Storia in sei parole, quella a tema astrologico e quella dedicata al Jolly   ho deciso di ospitare nuovamente la rubrica ideata da Michele Scarparo . Lui la presenta così: “Dicono che il primo sia stato Hemingway, per vincere una scommessa: «For sale: baby shoes, never worn» (Vendesi: scarpe per neonato, mai indossate). Di sicuro sei parole sono sufficienti a dipingere una storia. Persino un romanzo. Ma sono poche, dannatamente poche, e non è facile per nulla.” La tematica di oggi rovescia l’iniziativa del nostro amico. Michele, infatti, prende spunto da vocaboli stranieri intraducibili nella nostra lingua, ma anche sul dizionario italiano sono presenti tanti termini per i quali non esiste un corrispettivo in nessun altro idioma. Qualche mese fa ne ho trovati diversi, ed era mia intenzione radunarli in un post. Siccome, però, la procrastinazione è il male assoluto, oggi ne ho scelti tre, tutti per voi.

L'autunno - una stagione che somiglia a me e alla mia scrittura

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L'autunno ha più oro in tasca rispetto a tutte le altre stagioni. (Jim Bishop) Le persone sono come le stagioni. È comodo dire: “la mia stagione preferita è la primavera” … Grazie al cazzo! Gli individui rose e fiori hanno sempre vita facile, basta che sorridano e facciano un paio di smancerie che subito guadagnano le simpatie del prossimo. Le anime autunnali, invece, piacciono solo a chi le sa comprendere. Attirano gli amanti delle sfide perché sono sole e pioggia insieme, perché nascondono la propria dolcezza dietro nubi grigie fatte di brutti ricordi, traumi non superati, rancori repressi. Sono introverse e timide; hanno paura. Ma chi sa cogliere ogni sfumatura della loro sensibilità può ascoltare le note che hanno dentro e cogliere il loro lato più poetico.

Il Jolly e la gassosa purpurea - la disinformazione

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Ci sono due errori che si possono fare lungo la strada verso la verità: non andare fino in fondo e non partire. (Buddha) ( Se non vi ricordate chi è il Jolly e qual è il suo intento, leggete qui ) Per risvegliare i nani, facendo in modo che acquisiscano consapevolezza di sé e non permettano più al sistema socio-culturale di manipolare le loro menti, il Jolly deve scovare uno per uno tutti gli ingredienti presenti nella gassosa purpurea, la bevanda alienante che li plagia.  Tra questi c’è sicuramente una droga pericolosissima mascherata da sostanza benefica: la disinformazione . Quando i social sono diventati il baluardo della comunicazione di massa, nemmeno il Jolly si aspettava di essere sommerso da così tante notizie fuorvianti. Talvolta, soprattutto i primi tempi, è stato tradito dalla propria buona fede e le  ha condivise per errore. La cosa l’ha fatto sentire profondamente in imbarazzo. Per auto-tutelarsi, quindi, ha imparato a riconoscere gli elementi ric

Terza stagione - i progetti per l'anno che verrà

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Viaggiatore, non c'è sentiero: il sentiero si fa mentre cammini. (Antonio Machado) Eccomi, cari lettori. Spero di esservi mancata almeno un pochettino, durante questo mese di silenzio. Comunque non vi preoccupate: io torno sempre, come le verruche. E quest’anno torno particolarmente carica, perché mi trovo in un periodo decisivo per la mia crescita personale. Negli ultimi anni, attraverso alcune situazioni decisamente snervanti, sono stata costretta a togliere tutti gli strati del mio inconscio e a comprendere cosa si celasse dietro la maschera che indossavo.  Ho compiuto un lungo viaggio dentro me stessa, grazie al quale ho scovato le abitudini di pensiero, i comportamenti auto-sabotanti e le convinzioni responsabili di avermi allontanata dalla mia vera natura. Ora, con una determinazione che poco si confà alla mia eterna etichetta di pappamolla, mi sto avvicinando alla svolta, soprattutto psicologica, che stavo cercando da tempo. Questo cambiamento, inevitabilmen

Scrittori a confronto - Massimiliano Riccardi e Sandra Faè

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MASSIMILIANO RICCARDI     SANDRA FAÉ Non è un caso che “Joshua” di Massimiliano Riccardi e “Le affinità affettive” di Sandra Faè siano capitati tra le mie mani nella stessa settimana: leggere consecutivamente questi due romanzi al contempo simili e diversi mi ha dato l’idea di essere alle prese con un percorso a tappe. Infatti, sebbene il primo romanzo sia un thriller e il secondo una commedia  mainstream , entrambi gli autori affrontano il tema dell’infanzia, negata o restituita che sia, con lo sguardo lucido di un adulto non giudicante. Si parla inoltre di adozioni, seppur in termini diversi. E si analizza a più livelli il tema dell’incomunicabilità, che aleggia come un mostro oscuro sia sugli individui sia, come nel caso di Sandra, sul rapporto fra il singolo e le istituzioni. Insomma: nonostante l’abisso che divide le due opere, c’è qualcosa che accomuna i loro autori, entrambi amici blogger, almeno a livello di intenti. Quindi ho voluto metterli a

Scrittura e astrologia - i segni di terra

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L'uomo appartiene alla terra. La terra non appartiene all'uomo. Toro Seduto I segni zodiacali del Toro , della Vergine e del Capricorno sono tradizionalmente associati a individui stabili e concreti, più razionali che emotivi, anche a costo di risultare un po’ freddi. Sotto l’influsso dei loro pianeti governatori, tendono a prediligere gli studi scientifici a quelli letterari, le attività manuali a quelle creative, con la sola eccezione del Toro, che spesso si dedica alle arti visive o alla cucina di alto livello. Come ho notato analizzando il tema natale di alcuni amici blogger, quando una persona appartenente a uno di questi segni mostra una propensione per la scrittura, spesso gode di aspetti astrologici importanti che coinvolgono i segni di aria (propensione intellettuale e artistica), di acqua (tendenza all’introspezione), oppure le case III e IX. Una persona dominata dall’elemento terra tendenzialmente sceglie strade diverse, pertanto gli scrittori che ho

Guest-post di Marco Lazzara - Il viaggio dello scrittore raccontato dagli Arcani Maggiori dei Tarocchi

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Ci sono autori che scrivono con luce, altri con sangue, con lava, con fuoco, con terra, con fango, con polvere di diamante ed infine quelli che scrivono con inchiostro. Sventurati, con inchiostro.  (Pierre Reverdy) Gli Arcani Maggiori dei Tarocchi rappresentano un percorso ciclico, che inizia e si conclude con la carta del Matto: il Matto dà il via e il Mago realizza, e da lì ha inizio un percorso che termina con il Mondo, la fine del progetto; a quel punto il Matto disfa tutto quanto e si riinizia daccapo. In maniera molto giocosa, vi propongo di seguire un percorso alternativo dei Tarocchi, in modo che ognuna delle carte simboleggi una delle varie fasi che accompagnano la produzione di un libro.

Il Jolly e l'intellettuale borioso

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Questa non è cultura, è pedanteria, non è intelligenza ma intelletto,  e contro di essa ben a ragione si reagisce. La cultura è una cosa ben diversa.  (Antonio Gramsci) Il Jolly è seduto alla propria scrivania, meditabondo come sempre. Oggi sta riflettendo sull’etichetta di scrittore e su tutte le implicazioni sociali che essa porta con sé. Alcuni imbrattacarte tengono molto a questa definizione, sapete? Quando si trovano con altre persone, cercano sempre un pretesto per comunicare al mondo intero, con un sorriso finto-umile, che loro hanno pubblicato otto romanzi, tutti di elevatissimo valore letterario, mica roba da sfigati, capito? E se gli altri, entro cinque secondi, non pendono dalle loro labbra, ci rimangono malissimo. ( Vedi?! Quello non ha capito la mia arte, non si accorge di quanto sono figo, ‘gnurant!) La qualifica di scrittore campeggia a caratteri cubitali su tutti i loro profili social. Potessero, se la farebbero tatuare sul petto. Auto-definirs

Venticinque domande indiscrete su libri e lettura (meme)

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Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere,  ma nessuno ancora sa cosa sarà. (Italo Calvino)  Dopo aver risposto, circa un mese fa, a “ Venticinque indiscrete domande cinematografiche ”, oggi vi propongo, con un giorno di anticipo rispetto alla scadenza consueta, l’omologo meme letterario, al quale hanno già partecipato Silvia Algerino e Salvatore Anfuso . Approfitto di questo cambio-data per comunicarvi che, per tutto il mese di luglio, manterrò sì almeno un aggiornamento settimanale, ma il giovedì sarà un riferimento puramente indicativo e la pubblicazione dei post potrà avvenire anche in giorni diversi. Questo perché ho deciso di mantenere una libertà creativa tale da potermi concentrare sul romanzo senza sentirmi vincolata a impegni di altro tipo. Ho infatti intenzione di concludere stesura e prima revisione entro una data precisa, che non voglio ancora rendere pubblica, ma che, considerato lo stato dei lavori, è incredibilmente vicina. Sempre per q

Inside Chiara - il guru e altra gentaglia

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Chi non impara a governare le proprie paure vive fra i suoi sogni e i suoi incubi. Florian Cortese Qualche giorno fa Antonella Mecenero ha pubblicato il post “ Chi vive nella testa di Tenar ?”, presentandoci la beghina, il mostro del panico, i folletti dei ricordi inutili e altri abitanti del suo palazzo mentale. Ho trovato la sua idea geniale e l’articolo molto divertente, quindi ho deciso di aderire al meme .   I miei ospiti non si limitano a ballarmi nella testa, ma hanno anche definito i propri scenari d’azione e costruito armi per combattere la paura, la tristezza e la mediocrità. Ciascun archetipo rappresenta un lato del mio carattere, che ho voluto oggi reinterpretare in chiave autoironica. Sicuramente avete già capito che sono una personcina complicata, ma non potete immaginare quanto…

Guest post di Marco Lazzara - Arcani Tour #13 - La Giustizia.

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  Poiché nutro da anni interesse per le discipline esoteriche, non potevo esimermi dall’ospitare una tappa dell’ Arcani Tour , il viaggio di blog in blog, giunto oggi al tredicesimo appuntamento, che sta compiendo lo scrittore Marco Lazzara per far conoscere il proprio libro di racconti. L’iniziativa prevede che il padrone di casa scelga una carta dei Tarocchi, e l’autore scriva un post traendone ispirazione. Siccome la mia beta-reader Marina mi ha “rubato” l’ Imperatrice sotto il naso (scherzo, ovviamente!), ho optato per la carta della Giustizia, che secondo Jodorowsky rispecchia l’archetipo di cui il mio segno zodiacale incarna le energie: non è un caso che la signora sul trono abbia in mano una bilancina… Ora passo la parola a Marco: il post di oggi si intitola “ Il punto di vista - la persona ” e analizza tecnicamente le diverse persone grammaticali utilizzabili dal narratore. Leggete, mi raccomando, leggete!

Scrittura e astrologia - I segni d'acqua

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Se c'è una magia su questo pianeta, è contenuta nell'acqua. (Loren Eiseley) L’immagine che ho scelto per descrivere i segni d’acqua non è quella di una cascata impetuosa, ma di una placida distesa illuminata dai raggi della luna. Cancro , Scorpione e Pesci hanno infatti un’indole tendenzialmente introversa e riflessiva, preferiscono ripiegare sul proprio mondo interiore anziché lasciarsi fagocitare da relazioni frivole e divertimenti mondani: se ci fosse un’indagine statistica a campione casuale all’interno di una discoteca, probabilmente ne troveremmo pochissimi. Come potrete leggere nell’indagine sottostante, alcuni dei loro pianeti governatori sono gli stessi dei segni di fuoco: il confronto vi aiuterà a capire meglio come può cambiare la simbologia di un pianeta qualora si trovi in posizione di domicilio o di esaltazione, e a seconda dei suoi “coinquilini”.

Letture che ispirano - cosa ho imparato da Elena Ferrante

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Non ci sono gesti, parole, sospiri che non contengano la somma di tutti i crimini  che hanno commesso e commettono gli esseri umani.  (Elena Ferrante) Quasi venti giorni senza aggiornamenti non erano previsti: me ne scuso. Prima ho dovuto sospendere ogni attività scrittoria per dedicare il mio poco tempo extra-lavorativo alla redazione di una sinossi del mio romanzo; poi ho avuto una settimana di ferie, durante la quale ho abolito ogni routine per non creare, anche in vacanza, un surrogato della vita d’ufficio. Il mio unico contatto con il pc è stato finalizzato al romanzo, seppur con molta flessibilità. Non ho però rinunciato alla lettura, non di un solo libro ma di un’intera saga: Elena Ferrante (o chiunque si celi dietro questo pseudonimo) sarà per sempre il simbolo di queste vacanze. Ho iniziato “ L’amica Geniale ” durante l’ultima settimana di lavoro e ho terminato la lettura il 29 maggio. L’ autrice è stata molto brava a interrompere la storia in un momento crucial

Il Jolly e le parole socialmente scorrette #1

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Le parole sono la più potente droga usata dall'uomo. (Rudyard Kipling) Il Jolly ha deciso di lasciare temporaneamente l’isola di Jostein Gaarder per fare un giretto nella provincia postmoderna italiana. Siccome è un personaggio socievole, interagisce con tutte le persone che incontra e ne studia il linguaggio. Non è stato molto contento di scoprire che il nano inconsapevole apprende per imitazione e si nutre di automatismi verbali: le sue frasi spesso nascondono un messaggio fra le righe di cui non si rende conto, ma che non può sfuggire a un ascoltatore attento. “Alt, fermati un secondo e rifletti. Tu stai affermando che…”  “non volevo dire questo!”, si difende il nano con la sua arroganza qualunquista. “Però l’hai detto, bello mio. L’hai detto. Hai parlato di successo e non di autorealizzazione, quindi mi hai fatto capire che dai un peso eccessivo all’opinione degli altri, che vuoi nutrire il tuo ego e non la tua anima. Hai affermato che le polacchine senza stri

Liebster Award - Edizione 2016

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La settimana prossima ricomincerò a scrivere post seri; per ora, siccome sono stanca e malaticcia, continuo a dilettarmi con giochi e questionari: oggi è il turno del Liebster Award , un riconoscimento che i bloggers conferiscono ad altri colleghi seguendo regole ben definite. Se devo essere sincera, all’inizio non ero molto propensa ad accettare l’invito: ho già partecipato un anno e mezzo fa e non amo essere ripetitiva. Poi, ho cambiato idea. Sono stata nominata da ben quattro blogger: rifiutare non sarebbe stato carino. Inoltre, adoro essere oggetto di mini-interviste perché mi consente di uscire dal tema principale del blog e raccontarvi qualcosa in più sul mio conto. Tuttavia, avrei potuto seguire un binario predefinito senza metterci del mio? Ovviamente no. Pertanto, ho optato per alcune piccole personalizzazioni a proposito delle undici curiosità sul mio conto e delle nomination, per portare un po’ di pepe e consentirvi di interagire nei commenti. Ma o