L'autunno - una stagione che somiglia a me e alla mia scrittura


L'autunno ha più oro in tasca rispetto a tutte le altre stagioni.
(Jim Bishop)

Le persone sono come le stagioni.
È comodo dire: “la mia stagione preferita è la primavera” … Grazie al cazzo!
Gli individui rose e fiori hanno sempre vita facile, basta che sorridano e facciano un paio di smancerie che subito guadagnano le simpatie del prossimo. Le anime autunnali, invece, piacciono solo a chi le sa comprendere. Attirano gli amanti delle sfide perché sono sole e pioggia insieme, perché nascondono la propria dolcezza dietro nubi grigie fatte di brutti ricordi, traumi non superati, rancori repressi. Sono introverse e timide; hanno paura. Ma chi sa cogliere ogni sfumatura della loro sensibilità può ascoltare le note che hanno dentro e cogliere il loro lato più poetico.

Sono una persona autunnale
Sono nata il 19 ottobre e non ricordo di aver mai festeggiato, per due anni di fila, il compleanno vestita allo stesso modo. Nel 2014 era domenica, c’erano 25 gradi ed eravamo tutti in maniche corte e sandaletti, le spiagge affollate come a luglio. Un’altra volta invece sono andata in ufficio con la grandine che rimbalzava sul parabrezza: sciarpa, cappotto, ombrello e stivali, grigio dentro e grigio fuori.
Come l’autunno, alterno luci e ombre. Un attimo rido, l’attimo dopo urlo. Il mio sole non ustiona, ma riesce comunque a scaldare. E la mia pioggia sono le lacrime. Ne verso tante, spesso non per tristezza o per disagio, ma perché il pianto porta via tutte le tossine accumulate, mi alleggerisce. Mi commuovo per le pagine di un libro, le parole di una canzone, un film capace di toccare le mie corde più sensibili. Mi commuovo come si commuovono i rami degli alberi quando il vento strappa loro le foglie: non c’è dolore nel mio distacco, ma la consapevolezza di un cambiamento in arrivo, mentre una pelle ormai piena di cellule morte viene sostituita da nuovi sogni e nuovi progetti. Sì, proprio così. Nuovi sogni e nuovi progetti. In autunno, non in estate: se per la natura questa è la stagione in cui tutto si addormenta, io mi sento più carica che in qualunque altro periodo dell’anno, semino idee per raccogliere romanzi.
Siccome i miei obiettivi ultimamente ruotano quasi tutti intorno alla scrittura, richiedono raccoglimento e concentrazione. Quindi tra settembre e dicembre il clima si allinea al mio intento letterario, tutto ciò che è intorno a me risuona della stessa energia che muove la mia creatività. Le giornate diventano più brevi. Le persone smettono di forzare il proprio divertimento per allinearsi al sole di agosto e cercano conforto tra le mura di casa. Ciascuno di noi si gode una cioccolata calda, una cena accompagnata da un buon vino rosso, un po’ di musica malinconica, mentre la pioggia riga i vetri e lo sguardo si sposta dall’esterno all’interno, dagli altri al proprio cuore. Raccoglimento e autocomprensione diventano quasi dei diktat: in autunno, si desidera creare un contatto più puro e intenso con la propria psiche, senza tutte le sovrastrutture che l’estate porta con sé. La prova costume non la fa il corpo ma l’anima: attraverso un contatto profondo con le proprie ferite, essa comprende se è in grado di affrontare il lungo inverno e, se necessario, cerca nuove strategie per evolvere serenamente. Non ha bisogno dell’approvazione degli altri, ma solo della propria. Non cerca una spiaggia affollata, ma un’intima libertà. La libertà di essere se stessa.
La bellezza dell’autunno è poco appariscente. Non si esprime con il cinguettio degli uccellini e un mazzo di fiori da campo, con il candore della neve o il mare luccicante sotto il solleone. Per coglierla, si deve avere la pazienza di aspettare che la sua luce filtri attraverso le nubi: solo allora le foglie secche sui rami degli alberi esploderanno in colori bellissimi, l’arancione e il giallo diventeranno così vivi da rischiarare l’universo intero. E i raggi di un sole pallido che splenderà dopo un temporale, riflettendosi nell’acqua sporca di una pozzanghera, potrà restituire al nostro sguardo arcobaleni che in prima vera risultano banali, quasi scontati. Così sono le donne autunnali. Non hanno le tette di fuori e le magnifiche forme botticelliane, ma sono molto più simili a una Gioconda che sorride con le mani appoggiate in grembo. Vogliono essere discrete ed eleganti, odiano l’ostentazione e la volgarità, si mettono i tacchi e le minigonne, ma lo fanno senza cercare l’esagerazione. La loro dolcezza non sa di cornetto Algida: è fatta di dialoghi con gli occhi puntati negli occhi, libri letti in poltrona con le gambe sul bracciolo e grattini sotto le coperte.
L’autunno non ti abbraccia vigorosamente come fa l’estate, ma ti coccola con timidezza. La sua felicità è sottile e non esplode in rumorose manifestazioni. Si tratta di una silenziosa malinconia che mescola in sé gioia e tristezza, come se servisse sempre un pizzico di sofferenza per dare più sapore alle cose.

Sono una scrittrice autunnale
Non credo che il mio romanzo in stesura sia un’opera “da ombrellone” nel senso tradizionale del termine. Oddio, nessuno vi vieterà di leggerlo in spiaggia, se lo vorrete, ma io lo vedo più da temporale o da alluvione, specialmente nelle prime pagine.
Una persona che ha letto l’incipit dice che la mia scrittura non è consolatoria, perché afferra il lettore e lo sbatte a forza in un labirinto esistenziale che pare senza via d’uscita. Ciò che segue non rincuora: solo un editing midollare potrà permettere al mio protagonista di prendersi una pausa dal caos prima del capitolo 5. Eppure io non la vedo così grigia perché, a differenza delle mie “cavie”, so come  evolverà la trama e so che il messaggio di fondo è positivo. Molti macigni verranno tolti (e poi rimessi, e poi ritolti) dal cuore dei miei personaggi. Quindi la luce c’è. Dietro le nubi, ma c’è.
Come dicevo prima, l’autunno è una stagione elitaria, che non si svende a cani e porci ma sceglie a chi mostrare la propria bellezza. I miei personaggi anche. Soffrono tantissimo e portano in bocca l’amaro delle proprie esperienze negative, sono incattiviti o terrorizzati o entrambe le cose, fanno a botte, piangono, urlano e cercano vie di fuga autodistruttive. I quattro più importanti sono anche matti da legare, almeno per un senso comune che non riesce a inquadrarli in base alle proprie categorie, ma questa follia è nutrita da una sensibilità straordinaria, che prima li fa crollare e poi si rivela una risorsa inaspettata.  Sono inoltre capaci di un amore così intenso da non aver bisogno di esternazioni sdolcinate, perché trae linfa vitale dal fatto stesso di esistere. Loro sanno bastarsi, ma donano amicizia incondizionatamente. Se sbagliano non hanno paura di chiedere perdono. E, a forza di credere che guarire sia possibile, riusciranno a farlo davvero. So che non piaceranno a tutti, specialmente ai fanatici degli eroi senza macchia e senza paura, dei tombeurs de femmes e delle veline slavate. Ma io non punto a essere amata da tutti, preferisco essere amatissima da pochi. So che qualcuno riuscirà a comprendermi e questo mi basta.
Solo un lettore che avrà voglia di leggere tra le righe si renderà conto che la mia scrittura, in fondo, un po’ consolatoria lo è, perché cerca la bellezza anche dentro una discarica, è figlia di convinzioni spirituali fortissime e rispecchia la mia credenza per cui l’essere umano è come una pallina rimbalzante: più è forte l’impatto contro il suolo quando cade, più in alto riuscirò a rimbalzare. Chi ha sofferto, sofferto davvero, sa guardare oltre l’apparenza e cogliere insegnamenti in grado di cambiare la vita nel profondo. Tutti gli altri, invece, sono destinati a rimanere chiusi dentro la propria, inutile e guardinga mediocrità.

Il lancio della patata bollente.
E voi a quale stagione somigliate?

Commenti

  1. Bello questo post! Sono molto legato all'autunno. I miei mesi preferiti sono maggio e ottobre, mi piacciono i periodi di passaggio, quando non si sente la pesantezza del passato né del futuro. Ho una mia geografia personale legata ai mesi. Per esempio il mio novembre è in realtà agosto, soprattutto di notte. Le cose muoiono ad agosto. L'autunno in confronto è curioso e pieno di spiriti, così come lo è per me l'inverno. Per vent'anni non ho capito la primavera, era la stagione che sentivo di meno. Adesso l'ho integrata nella mia mappa emotiva. La maturazione e la decadenza sono consequenziali, prevedibili. Mentre ogni febbraio/marzo, quando arriva come dal nulla quell'odore verde, sembra un miracolo che decide di verificarsi tutti gli anni per propria gioiosa volontà.

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    1. Io invece ho sempre un po' patito la primavera, perché mi si abbassa la pressione. L'estate mi piace perché amo profondamente il mare, e quando vado in spiaggia mi sento in pace con l'universo intero. Però non mi piace quando la leggerezza connessa a questa stagione diventa superficialità, e non mi piace il caos infernale portato e voluto dal turismo di massa. Infatti io, che abito in una località oggetto di invasioni, a ferragosto scappo laddove non c'è nessuno. L'inverno mi piace per lo stesso motivo per cui mi piace l'autunno. Sono più intimista che espansiva. :)

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  2. Era l'estate, lo è stata a lungo, poi quasi improvvisamente alcuni anni fa è diventata l'autunno, in una maniera prepotente. Adoro l'autunno e sono felice che stia arrivando, è vero quanto dici sul clima per il tuo compleanno, mio marito è nato l'11 ottobre e l'abbigliamento è un'incognita, di solito però per quella data appaiono almeno a Milano i primi alberi di Natale, pazzesco.

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    1. Che cosa curiosa: tuo marito è bilancia, tu sagittario; io sono bilancia, mio marito sagittario. Si dovrebbe fare un confronto astrologico tra coppie!
      Il primo albero di Natale, a Milano, io ricordo di averlo visto per il ponte dei santi, mai prima. :)

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  3. Non ho dubbi a rispondere alla tua domanda: l'autunno anche per me. Ho sempre "sentito" molto questa stagione, che invita al raccoglimento, all'introspezione, e anche alla malinconia. Forse non è un caso se tutte le mie storie iniziano sempre in autunno-inverno!
    Molto bella comunque questa tua ode all'Autunno :)

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    1. Anche il mio romanzo inizia in autunno, a ottobre! :-D

      Siamo molto simili io e te!

      P.s. guarda che io attendo altro da leggere, eh?

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    2. Lo so... sono giorni che mi ripropongo di scriverti. La verità è che sono in fase di crisi nera :( Speriamo che il cambio di stagione porti un po' di ispirazione e tranquillità.

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  4. Bel post, Chiara! Anche se a me l'autunno in realtà non piace e ho scritto da qualche parte che bisognerebbe proclamare il 21 settembre giorno di lutto nazionale. Perché? Perché le ore notturne cominciano a guadagnare terreno su quelle diurne ed io e l'oscurità non andiamo molto d'accordo. Potrà sembrare strano detto da uno che ama leggere e scrivere weird, che ama le donne e ragazze dark, che ama l'horror, ma è così. Probabilmente si tratta di una mia attrazione verso l'opposto di quel che idealmente sono, una sorta di compensazione.
    Anche se la mia blog novel è ambientata in inverno, tutto il resto di quel che ho scritto ha decisamente il sapore dell'estate. A cominciare dal titolo del mio romanzo in corso d'opera: L'estate dei fiori artici.

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    1. Io invece ho sempre considerato il buio uno strumento per rendere la luce più brillante ed evidente. Siamo esseri dicotomici, non possiamo fare a meno né dell'uno né dell'altra. E non possiamo nemmeno fare a meno delle stagioni: dobbiamo allinearci ad esse, a prescindere da ciò che portano. Sono comunque contenta che il post ti sia piaciuto. Grazie. :)

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  5. Davvero un bel post, comunque io personalmente non ho una stagione preferita però l'autunno mi piace anche se paradossalmente amo la stagione invernale nonostante soffri il freddo e vorrei che fosse sempre estate, insomma un macello, senza contare che la primavera è comunque una stagione stupenda, colorata e delicata ;)

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    1. Io patisco più il caldo del freddo e l'estate mi piace solo perché sono un'amante del mare. Tutto il resto se potessi lo eviterei con piacere. :)

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  6. Mi hai fatto vedere tutta la bellezza dell'autunno, una stagione che, invece, io non amo molto. Le tue parole la fanno sembrare romantica e poetica. Sei stata molto brava.
    Io sono uccellini e mazzo di fiori di campo. :)
    La primavera è in assoluto la stagione che più mi rappresenta: il sole che fa spuntare i sorrisi alla natura, il caldo che è ancora timido ma ti toglie di dosso tutti quegli indumenti pesanti con cui sei costretto a coprirti nei mesi freddi. Sarà anche che conosco pochissimo la neve: che io ricordi, a Caltanissetta è nevicato forse tre volte da quando sono nata e il cielo, in Sicilia, difficilmente è grigio come quello che l'anno scorso ho visto a Milano. Chissà se il fatto di essere nata a maggio influenza la mia percezione! Bisognerebbe vedere se chi è nato in agosto ama l'estate! E mi sa di sì! ;)

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    1. Tendenzialmente (bisogna poi vedere il tema natale) una persona tende a essere più energica nella propria stagione grazie alla posizione favorevole del sole. Viceversa quando il sole è in opposizione (per me a metà aprile, per te i primi 15 giorni di novembre) ci si sente più deboli e spenti. Infatti la primavera pur essendo una stagione di risveglio mi causa non pochi problemi fisici. :)

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  7. 24 gradi e poca umidità, è la mia stagione. Sulla data del calendario posso soprassedere tranquillamente. Come sarà mai poi l'autunno di uno scrittore alle Bahamas? e in Canada dove le ore di luce si riducono da 5 a 2??

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    1. Da brava Sagittario tu consideri il mondo nella sua totalità, mentre io rimango focalizzata sul mio microcosmo. :)

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  8. La primavera per me è principalmente la stagione delle allergie! Quindi benvenuto autunno dai colori sontuosi e i toni rosati. Io che sono climaticamente un'iguana, preferisco l'estate, la stagione più calda, in cui difficilmente mi ammalo e in cui ho più tempo per scrivere, ma l'autunno ha scorci di bellezza non replicabili in altre stagioni.

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    1. A me l'estate piace solo al mare, o comunque in luoghi ventilati, come le Langhe, dove ho la casa. Patisco moltissimo il caldo, che mi indebolisce. A Milano odiavo l'estate al punto che facevo sempre in modo di dare tutti gli esami entro i primi di luglio per poi scappare. Piuttosto ne concentravo di più nella sessione di settembre. :)

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  9. Non so bene a quale stagione assomiglio, se penso che sono nata nel pieno dell'inverno, a un mese dal Natale, nel mese più triste dell'anno, con le giornate corte e senza luce già mi deprimo. Ma io non credo di assomigliare all'inverno, come spirito mi sento più primaverile, mi piace la sensazione del risveglio dopo un lungo sonno. Forse perché sono sempre pronta a ricominciare, ma anche l'autunno assume spesso questo sapore, settembre e gennaio sono sempre per me il preludio di un inizio d'anno in due forme diverse. Dell'autunno amo i colori vivaci che sempre ci regala, la sensazione di raccoglimento e di pausa dopo il caldo furore dell'estate, in autunno ho sempre cominciato a scrivere delle nuove storie, anche quella reale più importante della mia vita.

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    1. Anche per me settembre rappresenta l'inizio dell'anno, il momento in cui tutto riparte. E per la nascita consolati: impaziente come sono, ho deciso di venire fuori due settimane prima, ma la scadenza era il 2 novembre, giorno dei morti...

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  10. Che bel post! È anche per questo che mi piace il tuo blog, scrivi sempre degli articoli molto originali e personali che invitano a riflettere.
    Io sono nata il 24 di agosto e odio l'estate, odio la gente ammassata in spiaggia, il troppo sole, le zanzare e il caldo soffocante.
    Non sopporto la primavera, con quei maledetti pollini che mi fanno impazzire e la convinzione che tutto sia rose e fiori e segua la rinascita della natura.
    L'autunno mi piace, amo passeggiare tra i tigli con le foglie gialle e sentire il profumo di terra e pioggia. La stagione che amo di più, però, quella che sento più mia, è l'inverno, quello artico, dove se ti va bene hai 3 ore di luce al giorno. Sono il "calore" di quei piccoli sprazzi luminosi, in cui il sole non sale nemmeno sopra all'orizzonte. Sono quella poca luce crepuscolare che scalda più del fuoco di qualsiasi camino. Sono i cristalli di neve ghiacciata che brillano della luce riflessa dei fari delle auto e dei lampioni. Sono il buio che avvolge ogni cosa e che ogni tanto si rischiara appena, per poi tornare di nuovo buio.
    Scrivo soprattutto in inverno, sotto alle coperte ma con la finestra aperta, con quell'aria gelida e tagliente che ti sveglia al mattino. Le mie storie sono l'inizio dell'inverno quando tutto si fa più buio, sono una zuppa calda davanti al fuoco a -30, sono le luci dell'aurora boreale e sono il sole che sale sopra all'orizzonte, quando l'inverno si avvia alla sua conclusione ma la primavera è ancora ben lontana.
    Insomma, il buio prevale, ma la luce, per quanto poca, è bramata e ricercata e ha un valore che non si può comprendere davvero, senza aver prima sperimentato una lunga notte artica.

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    1. Anche a me piace l'inverno, e le ragioni sono le stesse per cui mi piace l'autunno: il raccoglimento legato a un clima più freddo, la ricerca di calore. Ecco. È questo che mi piace dell'inverno. Mi piace tornare a casa dopo una passeggiata al freddo e al gelo per appoggiare il sedere al termosifone e sentire di avere trovato un porto sicuro.

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  11. L'unica stagione che non sopporto è l'estate, per il caldo: soffro di pressione bassa e non vedo l'ora che passi. Ma mi sono sempre sentito inverno, anche se poi scrivo senza badare a cosa c'è là fuori. L'inverno mi piace, l'inverno mi affascina perché pare che non ci sia nulla, ma in realtà nasconde un sacco di cose interessanti. Occorre avere pazienza... ;)

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    1. Verissimo. L'inverno ligure poi è speciale. Anche se le temperature sono in media più alte che altrove (qui siamo intorno ai 10 gradi) sento molto più freddo. A Milano basta una sciarpa un berretto e sei a posto. Qui da noi il vento ti entra nelle ossa, non puoi sfuggire. Sono fortunata perché Sanremo è abbastanza protetta: Imperia, dove lavoro, è molto più fredda.

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  12. Un post davvero profondo. Mi sono rivista nell'autunno. Sarà che anche io sono nata ad Ottobre e quindi ho subito empatizzato con la descrizione dei compleanni climaticamente sempre diversi. La realtà però è che a prescindere dal compleanno, mi piace pensarmi autunnale per il semplice fatto che amo l'attenuarsi del caldo estivo, le prime piogge e i colori dell'autunno, meno vistosi di quelli primaverili, ma altrettanto intensi.:)

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    1. Sei una bilancia anche tu? :)
      Esatto. È l'attenuarsi del caldo, che porta con sé una nuova energia insieme al desiderio di cambiare look, e di cambiare tutto. :)

      P.s. benvenuta!

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  13. Son una persona autunnale anch'io, forse perchè sono nato in una città autunnale.

    P.S. qui c'è già il clima giusto per leggere il tuo romanzo, quanto c'è da aspettare ancora? ;)

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    1. Mi sa che lo leggerai l'autunno prossimo. Vorrei finire la stesura entro l'anno, e poi ci sarà la revisione, con tutto il resto...

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  14. La mia stagione preferita è l'autunno. :)

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  15. Nei miei romanzi il clima autunnale / invernale è quasi una costante: direi quindi che non ci sono dubbi!

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    1. La storia che sto scrivendo copre un arco di tempo di circa 15 anni, sono quindi "obbligata" a parlare di tutte le stagioni. Le cose importanti, però, accadono in autunno...

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  16. L'autunno è la mia seconda stagione preferita. Climaticamente preferisco i climi intermedi, quindi primavera e autunno.
    Se dovessi scegliere una stagione che mi assomiglia, probabilmente direi anch'io autunno.

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  17. Vedo dai commenti che sei in buona compagnia, Chiara. A molti l'autunno piace. Non a me! Io mi crogiolo nell'afa e aspetto con ansia la primavera, in questi giorni si ricominciano a portare calze e scarpe e io bofonchio senza fine! :D

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    1. Forse qui siamo fortunati perché l'autunno arriva un po' dopo rispetto che altrove! :)

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