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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Imparare a scrivere con i lit-blog

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Imparare significa scoprire quello che già sai. (Richard Bach) Questo è un periodo frenetico. Bando agli eufemismi, diciamo che è incasinato da morire. Sto lavorando moltissimo e la sera, quando torno a casa, crollo sul divano come una pera cotta. Inoltre ieri, dopo le mie consuete otto ore, sono partita per il Piemonte e non ho potuto onorare il mio consueto aggiornamento, facendolo slittare di un giorno. Al mio rientro, sarà ancora peggio. Purtroppo credo che l’incostanza si impossesserà delle mie mani fino a metà novembre, a causa di una scadenza di lavoro che mi terrà molto impegnata. Cercherò di mantenere i due aggiornamenti settimanali, ma non sono in grado di garantire che essi avverranno sempre al lunedì e al giovedì. Portate pazienza: si tratta solo di quindici giorni. Ed io voglio vivere la scrittura con la massima serenità perché a stressarmi ci pensa già la mia routine quotidiana. Amo il mio blog e non voglio smettere di amarlo. E vi dirò di più: amo anche i bl

Ambientazioni contemporanee: anacronismi in agguato

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Condividi la tua conoscenza. è un modo per raggiungere l'immortalità. (Dalai Lama) Circa un mese fa, ho scritto l’articolo “ Ambientazionitemporali: l’incursione dell’attualità ”, che ha riscontrato un discreto successo. Diversi lettori mi hanno chiesto di approfondire l’argomento ma, siccome mi piace garantire una certa alternanza delle varie tematiche, ho deciso di aspettare un po’. Ora è giunto il momento. Per prima cosa, vorrei portare avanti una piccola riflessione, scaturita anche grazie alla lettura dei commenti al post di cui sopra. Nel momento in cui all’ interno di un romanzo compare una data, la contestualizzazione dell’opera cambia, e con essa l’approccio che l’autore deve adottare. Se poi alla connotazione temporale si aggiungono dettagli riguardanti l’ attualità ed elementi relativi all’ ambiente socio-culturale, occorre prestare molta attenzione agli elementi da inserire, per evitare che il lettore si senta vincolato alla contingenza ed alla caducità

"Un piccolo gesto crudele" e le sue motivazioni sballate

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"Insistere è testardaggine. Perseverare è determinazione"  Jacinto Benavente Ultimamente, la mia presenza sul blog è stata altalenante: mi sono affidata a due guest-post ed ho partecipato ad un giochino perché i numerosi impegni di lavoro che ho in questo periodo hanno quasi polverizzato la mia creatività e la mia capacità di concentrarmi su argomenti di spessore. Anche il mio romanzo, purtroppo, è stato un po’ trascurato. Oggi, però, deciso di prendere spunto dalla lettura di un libro terribile per portare avanti una riflessione sul rapporto complicatissimo fra le azioni del personaggio e le motivazioni che le muovono. Analizzando un romanzo che non mi è piaciuto, proverò a spiegare perché ritengo fondamentale, ai fini dell’immedesimazione, non solo che ci sia coerenza fra la causa di un evento e l’effetto che genera a livello narrativo ma anche che queste cause siano espresse mantenendo il focus sulle dinamiche interiori. In poche parole, Show Don’t Tell : se c

Liebster Award: un'occasione per conoscerci meglio.

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Solitamente, non amo partecipare a questi giochini, ma stavolta ho deciso di accogliere i due inviti ricevuti nei giorni scorsi. Il primo  proveniva da un blogger che non pensavo fosse mai passato di qui. Non tutti i miei lettori si fanno sentire tramite i commenti: esistono tante persone silenziose che non solo assorbono le mie parole ma sanno anche apprezzarle. Questa cosa non può che farmi piacere. Il secondo, invece, è di un'amica virtuale nonché assidua lettrice del blog. Le sue domande vertono, più che sulla scrittura, sulla lettura in senso lato. Rispondo quindi volentieri. Il Liebster Award è un premio che permette ai blog con meno di 200 followers di farsi conoscere tramite i link collegati. Ringrazio perciò Da dove sto scrivendo e   Tenar per avermi nominato, e passo il testimone alle persone che sceglierò.

Guest post (3). Le oscure trame dello scrittore.

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Questo è un periodo d'oro per i guest-post su "Appunti a Margine". Dopo Salvatore Anfuso , oggi è il turno di un'autrice alla quale mi sento (anche se ci conosciamo solo virtualmente) particolarmente legata: Grazia Gironella .  Forse non sapete che lo scorso inverno, dopo un rocambolesco tentativo di riprendere a scrivere dopo anni, ho ripassato le tecniche narrative stampando articoli dal suo blog e leggendo il suo manuale "Per scrivere bisogna sporcarsi le mani". Credo quindi che abbia avuto un ruolo importante nell'aiutarmi a togliere un po' di ruggine dalla mia tastiera.  Ammiro moltissimo la precisione e la chiarezza con cui spiega tattiche e strategie per scrivere al meglio, senza mai salire in cattedra ma mantenendo viva la sua umiltà e la sua grande disponibilità al dialogo.  Ne approfitto per comunicarvi che fino a metà novembre potrei non riuscire a rispettare alla lettera gli appuntamenti del lunedì e del giovedì, in quanto ho un

Le motivazioni che mi guidano nella stesura del mio primo romanzo

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   Le difficoltà aumentano man mano che ci si avvicina alla meta (J.W. Goethe) Una volta, il mio maestro reiki mi ha detto “se vedi emergere delle difficoltà o problematiche di vario tipo, significa che sei sulla strada giusta” ed io ho sempre considerato valide queste parole. Non è mai facile intraprendere un percorso finalizzato al miglioramento di sé. Nel corso degli anni, abbiamo elaborato un intricato groviglio di convinzioni limitanti che da un lato ci ingabbiano e, dall’ altro, ci fanno sentire al sicuro. Quando sfidiamo la nostra zona di comfort proponendoci di affrontare i nostri limiti, la nostra mente inconscia tende ad auto-sabotarsi, creando degli ostacoli. La paura del nuovo ci terrorizza, quindi abbiamo bisogno di alibi e giustificazioni per non dover affrontare il cambiamento. Le prove che spuntano come funghi lungo la nostra strada non sono altro che la risposta dell’ambiente alla nostra paura della libertà. Siamo noi che le abbiamo create. E ne siamo consape

Personaggi e archetipi narrativi: il mentore

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Nessuno è tanto perfetto da non aver bisogno qualche volta di ammonimenti o consigli. Ed è uno sciocco senza rimedio colui che non li ascolta. (Gracián y Morales Baltasar) La decisione di scrivere questo post è nata poco fa mentre rispondevo ad un’email di Maria Teresa Steri, da me eletta suo malgrado lettrice cavia per eccellenza nonché destinataria privilegiata di tutte le paUranoie legate alla stesura del mio romanzo. Tuttavia, l’idea era già in incubatrice da circa una settimana, grazie ad una frase del capo di mio marito: ogni persona di successo ha al proprio fianco un buon mentore. Queste sono state le sue parole, ed io penso che si tratti di una profonda verità. Avere un braccio destro è fondamentale per chiunque si proponga di raggiungere un obiettivo, compresi i personaggi dei romanzi e dei film. Proprio per questo motivo, il mentore è uno degli archetipi principali teorizzati nel saggio “Il viaggio dell’eroe” di Christian Voegler. Di questa figura avevo già

Guest-post (2) : Le difficoltà della scrittura

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Oggi è mio ospite Salvatore Anfuso, autore torinese con cui ho in comune molteplici tentativi di romanzi abbandonati, un lungo ed auto-punitivo periodo di allontanamento dalla narrativa ed una forte decisione di tornare in pista con un nuovo progetto in cantiere. Entrambi desiderosi di superare le difficoltà tecniche ed annientare i blocchi psicologici che per anni ci hanno impedito di essere scrittori a tutti gli effetti, abbiamo creato un sodalizio virtuale che ha portato alla stesura di questo guest-post.  Buona lettura!

Quanto è importante l'originalità?

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Non c'è originalità senza disinvoltura. R. Gervasio Originalità. Questa è la parola che popola gli incubi di molti scrittori. Il suo suono, apparentemente così armonioso, diventa molesto quando si insinua in noi la devastante paura di essere banali .  Ma l’originalità è davvero così importante? Per comprenderlo, occorre prima rispondere ad altre due domande.   Cosa significa essere originali? Mi viene in mente un vecchio post sul blog di Grazia, nel quale evidenziava un principio con cui mi trovo assolutamente d’accordo: in narrativa, niente è originale ma, nello stesso tempo, tutto è originale.