Imparare a scrivere con i lit-blog
Imparare significa scoprire quello che già sai.
(Richard Bach)
Questo è un periodo frenetico. Bando
agli eufemismi, diciamo che è incasinato da morire. Sto lavorando moltissimo e
la sera, quando torno a casa, crollo sul divano come una pera cotta. Inoltre
ieri, dopo le mie consuete otto ore, sono partita per il Piemonte e non ho
potuto onorare il mio consueto aggiornamento, facendolo slittare di un giorno. Al
mio rientro, sarà ancora peggio. Purtroppo credo che l’incostanza si
impossesserà delle mie mani fino a metà novembre, a causa di una scadenza di
lavoro che mi terrà molto impegnata. Cercherò di mantenere i due aggiornamenti
settimanali, ma non sono in grado di garantire che essi avverranno sempre al
lunedì e al giovedì. Portate pazienza: si tratta solo di quindici giorni. Ed io
voglio vivere la scrittura con la massima serenità perché a stressarmi ci pensa
già la mia routine quotidiana.
Amo il mio blog e non voglio
smettere di amarlo. E vi dirò di più: amo anche i blog che seguo. Li amo così
tanto che ho deciso di dedicar loro un post.
Una delle domande che più
frequentemente mi viene rivolta dagli aspiranti scrittori riguarda l’utilità
dei manuali di scrittura: servono a qualcosa? La mia risposta è sempre un
democratico “dipende”. I libri possono fornire un supporto importante, ma solo con
tanta pratica si può partorire un’opera letteraria degna di questo nome. Credo che
la scrittura sia paragonabile all’ informatica o alle lingue straniere: a cosa serve imparare a memoria centinaia di
pagine se non ci siamo mai seduti al computer o non abbiamo mai formulato una
sola frase? Lo studio deve andare di pari passo con l’esercizio. Ed è per
questo motivo che ho trasformato la lettura dei lit-blog in uno strumento di
evoluzione e di crescita. Essi servono soprattutto a chi, come me, ha già
qualche base tecnica ma sente la necessità di mantenere la mente attiva. Però possono
fare molto bene anche a chi è relativamente a digiuno. Insomma: il vantaggio è
per tutti.
Quando ho ripreso a scrivere dopo
tanti anni, avevo bisogno di un bel ripassino. Mentre cazzeggiavo su google
saltellando di link in link, mi sono ritrovata sul blog Anima di Carta. Ho iniziato a seguirlo con costanza ed ho
conosciuto Tenar e Grazia
attraverso i loro commenti. Solo successivamente ho deciso di aprirne uno tutto
mio, ma questo è un’altra storia. Ciò che conta – non è una sviolinata, credetemi – è che, senza
le risorse offerte dai miei numerosissimi amici virtuali, probabilmente il mio
romanzo sarebbe già finito nel cestino della carta straccia. Il karma mi ha
messo davanti persone che hanno avuto ed hanno ancora un ruolo fondamentale nella
mia rinascita scrittoria. Grazie alle loro pagine ho potuto rispolverare
argomenti di cui non sentivo parlare da anni ed ho conosciuto persone con cui posso
parlare del mio romanzo senza essere guardata come se fossi un marziano. Siccome
la scrittura rappresenta un elemento fondamentale della mia identità, credo di
poter dire che queste persone, anche se per ora solo nel mondo virtuale,
possono vedere il mio lato più autentico e puro. Possono vedere la vera Chiara.
Questa possibilità a molti è preclusa.
Cosa offrono i lit-blog ad un aspirante
scrittore?
-Aggiornamento
costante.
Leggere quasi quotidianamente testi relativamente brevi aiuta ad
apprendere le principali tecniche narrative senza essere sommersi da un
nozionismo che rischia di non trovare un’adeguata applicazione pratica. Il principio
del “poco tutti i giorni” credo sia valido in qualunque campo dell’esperienza. Le
informazioni sono registrate con maggior facilità e rapidamente consolidate. La mente è sempre attiva e non rischia di
arrugginirsi.
-Facile
reperibilità degli articoli.
Nella maggior parte dei
casi, l’archivio di un lit-blog presenta una suddivisione per argomenti. Ogni articolo
è etichettato sulla base delle tematiche che affronta e raggiungibile con un
solo click. Quando sentiamo la necessità di colmare una particolare lacuna o di
approfondire ciò che ci interessa, possiamo farlo senza perdere un sacco di
tempo a scartabellare materiale cartaceo.
Prima di cominciare la
stesura del mio romanzo, ho dedicato circa un mese a leggere i post con il tag “trama”
e quelli con il tag “personaggi”, per poi occuparmi anche dell’ incipit, delle
ambientazioni e di tutto ciò che ritenevo opportuno imparare. Credo di avere
trovato in rete tutto ciò di cui avevo bisogno per ripartire. Inoltre, ho
stampato i post che ritenevo maggiormente interessanti, li ho messi in una
bella cartelletta di plastica e li tiro fuori quando penso che mi possano
servire.
-Semplicità
del linguaggio e schematizzazione dei brani.
Il linguaggio di
internet richiede semplicità e sintesi. Questa necessità è sempre esistita ma è
diventata ancora più stringente con l’avvento degli smartphone. Le persone hanno fretta. I testi troppo lunghi
annoiano.
La suddivisione dei
post in paragrafi agevola la lettura. Ci si focalizza sul tema centrale, senza
perdersi in giri di parole che appesantiscono i processi di apprendimento. Inoltre,
i contenuti degli articoli sono user-friendly,
alla portata di chiunque ed immediatamente trasformabili in un proficuo esercizio
di scrittura.
-Possibilità
di confrontarsi con altri scrittori.
La componente
relazionale è la più utile fra le risorse offerte dai lit-blog. In questa fase
della mia vita non ho il tempo materiale per frequentare un corso, ma in rete ho
conosciuto persone disposte a leggere i miei testi e a darmi consigli utili. Io
faccio altrettanto con loro. Il risultato è uno scambio continuo che
arricchisce sia me sia il mio interlocutore.
Ciascuno dei blogger
che seguo mi sta insegnando qualcosa, sia a livello professionale sia a livello
umano. Chi non scrive ha difficoltà a capire certe dinamiche interiori e la
solitudine dell’artista, a volte, può diventare alienante. È quindi bellissimo
far parte di una collettività capace di comprendermi senza giudicare. Dovremmo organizzare
una cena e conoscerci anche dal vivo!
-Esempi da
seguire.
Se vogliamo essere
scrittori, occorre che ci comportiamo in modo coerente con questa aspirazione. Il
principio del “vivere come se” è fondamentale qualunque obiettivo si desideri
raggiungere. Prendere spunto dalle parole di chi già svolge questo mestiere è
utilissimo, sia per trovare un proprio metodo di lavoro sia per aprirsi a stili
di vita che ci consentano di raggiungere la meta.
Vi vengono in mente altri vantaggi legati
al seguire i lit-blog? Per evitare che l’articolo fosse scambiato per un brano promozionale ho
deciso di non inserire alcun link ai blog amici. Le pagine che seguo sono
comunque visibili nella colonna di destra e tutte validissime.
Credo che il 90% dei manuali di scrittura (e credimi, ne ho letti e studiati tanti) stiano allo scrittore come i Bignami stanno (o stavano) agli studenti.
RispondiEliminaSenza talento, o comunque una predisposizione artistica, ci si può sbatter la testa quanto si vuole.
Per imparare a scrivere serve innanzitutto imparare a leggere. Cosa che manuali e lettura compulsiva non possono insegnare.
PS: non volevo usare un tono da "maestrino", è che si tratta di una tematica che sento particolarmente ;)
RispondiEliminaOrmai sto imparando a conoscere il tuo linguaggio quindi so che non volevi fare il saputello :)
EliminaNemmeno io sono una fan dei manuali, ma i lit-blog mi hanno aiutata moltissimo. Sicuramente la mia esperienza singola non è un "campione statistico" e la lettura non serve a nulla se non è accompagnata da una buona pratica. Ma a me ha giovato veramente tanto soprattutto per quanto concerne l'autostima e la possibilità di conoscere persone davvero interessanti e simpatiche, compreso un tizio strano che cura un blog chiamato obbrobrio; )
eheh grazie
Eliminala mia non era una critica ai lit-blog, ma ai manuali spesso fin troppo semplicistici. Ho un titolone che non puoi farti scappare, ma te ne parlerò in separata sede ;)
Grazie, per l'ennesima volta :) E' bello sentirsi utili.
RispondiEliminaSai una cosa buffa? Alessandro ha schernito i manuali di scrittura con una parola che io ho usato per promuovere il mio: Bignami. Visto che l'ho scritto pensando soprattutto alle persone che normalmente non comprerebbero nessun manuale, per me dire "il Bignami delle tecniche narrative" era (ed è) un complimento. Tutto dipende dal livello di partenza e dalle aspettative, no? Se uno si mette a studiare manuali per prepararsi a scrivere, ma intanto non scrive seriamente, forse non è proprio furbo di suo.
Secondo me il punto principale a favore dei lit-blog è che ti fanno compagnia per la via, aiutandoti a riflettere sui problemi che incontri scrivendo, e a non soccombere allo scoramento nei momenti peggiori. Gli argomenti poi hanno sempre risvolti interessanti, anche se già discussi. In certi momenti ti colpiscono in un modo diverso, magari perché sei alle prese proprio con quello specifico problema.
Io ho letto il tuo manuale e mi è stato molto utile per riprendere dopo il lungo periodo di inattività. Adesso mi sto appoggiando soprattutto a ciò che leggo sui blog ma non escludo, in futuro, di votarmi a letture specifiche su determinati argomenti poco affrontati in rete. Il post non era un tentativo di "demonizzare" i manuali, bensì di spezzare una lancia a favore dei lit-blog, che mi sono serviti moltissimo. Forse ciò potrebbe dipendere dalla particolarità della mia situazione individuale, però anche le esperienze singole possono diventare uno spunto utile :)
EliminaNon ho avuto affatto l'impressione che tu volessi demonizzare i manuali, anzi. I lit-blog sono manuali con la persona in carne e ossa appiccicata. Cosa c'è di meglio? ;)
EliminaSono forse manuali a puntate e questo serve a non mettere troppa carne al fuoco :)
EliminaPost molto interessante per riflettere. Quanto mi costa riconoscere che come hai scritto tu, le persone preferiscono leggere articoli brevi e le mie recensioni non lo sono mai! Credo che questo vada notevolmente a mio svantaggio. I blog-lit mi hanno aiutato a conoscere questo mondo, ancora prima di averne uno tutto mio. Scrivevo per altri siti, poi qualcuno mi ha detto ma perchè non ti apri uno spazio tutto tuo? E così è nato il mio blog. Riconosco la validità di tutti i punti da te elencati, soprattutto quello del confronto con altri scrittori e della crescita. Si possono conoscere persone interessanti e scoprire tante cose. ;)
RispondiEliminaAnche io ho un problema con la lunghezza dei post, perché quando un argomento mi coinvolge non riesco ad affrontarlo in modo sintetico. Trattandosi di tematiche a carattere tecnico, tuttavia, non mi preoccupo più di tanto.
Eliminaè vero che le tue recensioni sono lunghette, però interessanti: hai mai pensato di scriverle "a puntate"? A volte credo che "tagliare" impoverisca un brano. Molto meglio spezzettarlo. :)
Riflessioni molto giuste, per me i lit-blog sono soprattutto l'amicizia che mi manca nella vita reale, quella che nasce da un interesse comune. Visto che ho a che fare tutti i giorni con burini e trogloditi è una bella consolazione poter parlare della mia passione per i libri con voi :)
RispondiEliminaA Sanremo sono ben pochi quelli che vanno oltre le pagine di cronaca locale, quindi ti capisco benissimo. E Imperia non è da meno. Ho un paio di colleghi che apprezzano molto il mio blog, ma ho anche chi mi ha detto "io non capisco chi legge"... beh... che dire? Nemmeno io capisco chi sbarella davanti a undici deficienti in mutande che inseguono una palla, ma il mondo è bello perché è vario :)
EliminaPer me è stata la stessa cosa con il blog di Daniele. A volte abbiamo solo bisogno della spinta giusta, o di osservare altri faticare ostinatamente dove noi avevamo rinunciato. I blog di aspiranti scrittori rappresentano una piazza in cui una piccola comunità può riunirsi, virtualmente certo, e parlare della propria passione. In fondo non avviene un po' per qualunque hobby? Solo che noi ci crediamo davvero (faticheremmo tanto se non fosse così?) e questo a volte peggiora le cose. L'augurio a una maggiore e più calorosa condivisione l'avevo già fatto qualche post fa sul mio blog; la rinnovo nel tuo.
RispondiEliminaQuesta condivisione è anche e soprattutto una fonte di ispirazione: vedendo il modus operandi degli altri, ci si rende conto che una vita migliore è possibile. Senza i lit-blog, forse, non avrei iniziato a sentirmi così lontana dal mio lavoro, desiderando profondamente un cambiamento importante...
EliminaInnanzi tutto ringrazio per la citazione!
RispondiEliminaCome Salvatore credo che il vantaggio maggiore dei lit-bog sia quella di creare una comunità dove poter scambiare opinioni, esperienze e piccoli trucchi.
L'importante è non credere che basti un manuale o una presenza costante sui lit-blog per diventare scrittori.
Questo è un limite di molti. Io penso che i manuali e i lit-blog siano come un casco con la lucina, simile a quello dei minatori. Possono aiutarci a vedere meglio la strada, ma non servono a nulla se non iniziamo a camminare!
EliminaChiara, è sempre costruttivo leggerti. Io sono assolutamente profana. Non ho mai letto un manuale. Ti avevo già detto che scrivo per passione. E la mia scrittura e il modo che ho di approcciarmi è di sicuro piena di errori. Interessante il lit-blog.
RispondiEliminaProverò a seguire i consigli dei siti che hai indicato.
Grazie come sempre.
La scrittura è un'arte, non una scienza: non credo esistano regole fisse (eccetto quelle di grammatica) ma conoscere le basi tecniche aiuta a trovare quelle più consone e più adatte ai singoli casi :)
EliminaIl tuo approccio nei confronti dei manuali è molto simile al mio: mi accorgo che molte persone vi si appoggiano passivamente, anche per una forma di insicurezza nei confronti delle proprie capacità. Applicandoli alla lettera come se si trattasse di un libretto delle istruzioni, si sentono al sicuro. Tuttavia, in questo modo, perdono di vista un elemento fondamentale della creazione artistica: quella spinta interiore che ti porta a superare i tuoi limiti, trovando strade assolutamente autonome, diverse da quelle che altri hanno tracciato per noi
RispondiEliminaI lit-blog hanno aiutato moltissimo anche me;
RispondiEliminaaprire un blog per accostarsi alla scrittura è stata una strana e appagante sensazione. Devo dire inoltre, che la comunità italiana di autori è davvero ben nutrita e appassionata, e poterne leggere i contenuti è un privilegio che in tanti ci regalano, senza nulla in cambio.
Nel momento in cui una sorta di "ideale promozionale" viene meno, il blogger inizia a divertirsi. Lì nasce il vero divertimento. Il blog non è più un'accozzaglia di elementi messi insieme strategicamente, bensì una finestra sul mondo che consente di esprimere se stessi in modo libero e sincero.
EliminaIntanto grazie per la citazione :D
RispondiEliminaI lit-blog hanno un ruolo fondamentale anche per me, soprattutto in quanto mi impediscono di mollare tutto, cosa che sono spesso tentata di fare. Questo sostegno è qualcosa di molto prezioso, che nessun manuale potrebbe darmi.
Anche a me capita: ci sono momenti in cui mi sento terribilmente inadeguata. Ma sorge il desiderio di non deludere chi mi segue con costanza :)
EliminaEhm, scusate, ma... che cos'è di preciso un lit-blog? Un blog dove si parla di letteratura, immagino. Cioè, come quelli della tua lista di destra che segui: quelli sono tutti lit-blog?. O no? Magari è qualcosa di più specifico legato ad alcuni aspetti della letteratura. Se Appunti a margine è un lit-blog allora ho capito. Altrimenti, aiuto!
RispondiEliminaPerdonami non avevo visto il tuo commento. Non so perché non mi era stato notificato. Comunque sì : appunti a margine è un lit-blog :)
EliminaMi ero persa questo post e sono lieta di averlo ripescato!
RispondiEliminaTutte ottime ragioni per leggere blog!
Grazie per essere passata :)
RispondiEliminaMi piace questa cosa dei lit-blog, dovrò approfondire il discorso. Cosa ne pensate invece dell' esercizio sul campo ? come ad esempio attività non retribuite o retribuite(meglio!! ma rare) che diano la possibilità di scrivere ..http://www.tizianomotti.com/
RispondiEliminaL'esercizio sul campo lo faccio scrivendo.
EliminaNon lavoro gratis ;)