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Visualizzazione dei post con l'etichetta tematiche

Blogger a confronto - Lungaggini e blogosfera

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Troppa lunghezza e troppa brevità rendono oscuro il discorso. (Blaise Pascal) La scorse settimana sono stata intervistata dal “socio” Miki Moz, per il suo blog: MozO’Clock. Alla domanda sulle caratteristiche di Appunti a Margine, tra le altre cose ho risposto:  “Sebbene non sia prolissa (non più, almeno) mi sento lontana dal principio della brevità dominante sul web, che uniforma i contenuti e lo stile. Inoltre, non credo che un autore, soprattutto, se ambisce a scrivere narrativa, debba adeguarsi alla "fretta" del lettore, perché rischierebbe di snaturarsi.” Il padrone di casa non è risultato pienamente d’accordo con la mia affermazione e ha proposto di riprendere l’argomento in altra sede. Io non solo ho accettato il suo invito, ma ho cercato di comprendere in che modo potessi valorizzare al meglio tale confronto. All’inizio ho pensato che sarebbe stato divertente uno scambio di messaggi vocali su Whatsapp, in perfetto stile Maurizio Costanzo Show, ma l

Guest-post - Lo scrittore del profondo

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  La nostra vita è un'opera magica, che sfugge al riflesso della ragione e tanto più è ricca quanto più se ne allontana, attuata per occulto e spesso contro l'ordine delle leggi apparenti. Gabriele D’Annunzio   Sebbene le mie storie siano sempre molto realistiche (solo di recente è comparso qua e là qualche sprizzo di magia) mi interesso di esoterismo da circa un decennio, e accolgo sempre con piacere i guest-post che spiegano come affrontare questa tematica in un’opera narrativa. Circa un anno e mezzo fa, Maria Teresa Steri, nell’articolo “ Scrivere un romanzo esoterico ”, diede qualche consiglio tecnico per affrontare un genere letterario sì inconsueto, ma decisamente affascinante. Oggi, invece, Silvana Amadeo analizzerà l’argomento da una prospettiva più filosofica, parlandoci degli argomenti che le interessano di più e citando alcune opere meritevoli di attenzione.   Buona lettura!

Conversando con Marina Guarneri - di musica e di scrittura

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Comunque vada panta rei, and singing in the rain. (Francesco Gabbani) Ricorda di disobbedire; ricorda che è vietato morire. (Ermal Meta) Io e la mia beta-reader, Marina Guarneri , ci conosciamo ormai da un paio d’anni. Anche se non ci siamo mai incontrate di persona, tra noi è nata una bella amicizia, che si concretizza ogni giorno in lunghissime conversazioni su Whatsapp. Recentemente abbiamo avuto un confronto sull’ultima edizione del Festival di Sanremo e sulle canzoni vincitrici. Da lì siamo passate a riflettere sul mondo dell’editoria e della discografia, nonché sulla nostra personale vocazione letteraria.  È scaturita una discussione molto interessante, proseguita oggi telefonicamente, che ci ha viste, su alcuni argomenti, stranamente in disaccordo.  Ho quindi deciso di ripercorrere punto per punto questo dialogo, e di condividere con voi le mie riflessioni. Scusatemi se salterò di palo in frasca: non è facile mettere insieme tutti i temi affrontati, perc

Guest post - Scrivere un romanzo esoterico.

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L’ospite di oggi non ha bisogno di grandi presentazioni perché voi, bazzicatori del web, la conoscete tutti: è Maria Teresa Steri, “proprietaria” del blog Anima di Carta , che ringrazio per aver accettato il mio invito. La scorsa estate ho fatto da beta-reader al romanzo “Bagliori nel buio”, pubblicato poche settimane fa.  Mentre ne discutevo via e-mail con l’autrice, è nata l’idea per questo post. Non si parla molto spesso di esoterismo sui lit-blog, ed è un peccato trattandosi di un argomento molto interessante. Due nozioncine di base possono essere utili anche a chi non è pratico di questo genere. Buona lettura!

Work in progress - una storia che mi somiglia.

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I libri ci conducono nelle loro anime e aprono di fronte a noi i nostri segreti. (William Hazlitt) In uno dei miei primi post, “ Una verità interiore che trascende l’autobiografia ” evidenziavo la tendenza di molti aspiranti scrittori a narrare storie che, anche quando non sono strettamente autobiografiche, mantengono una forte connessione con la propria esperienza personale. Non dobbiamo sorprenderci di questo: dopo tutto, l’arte scaturisce da una necessità di comunicare che appartiene alla natura stessa dell’uomo. Il primo riferimento, per ciascuno di noi, sono le esperienze personali, le emozioni, le paure. Raccontarle è un modo per comprenderle meglio, guardarle dall’esterno, condividerle con gli altri e liberarci del loro peso. Imprimendole sulla carta, le lasciamo libere di viaggiare per il mondo, ci sentiamo più leggeri, pronti a viverne di nuove.  Anche Natalie Goldberg, nel suo manuale Scrivere Zen, incentiva molto questo tipo di esercizio. Raccontarsi con onestà

Raccontare il tempo presente - la realtà dei "millennials".

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Maggiore tecnologia vuol dire maggiore facilità di comunicare.  Ma anche maggiore falsità e minor privacy.  (Joel Shumacher) Ritorna, dopo qualche settimana, un articolo dedicato alla post-modernità. Ho infatti deciso di parlare della mia generazione e di darvi qualche suggerimento per rappresentarla senza incappare in anacronismi e contraddizioni. Anche i protagonisti del romanzo che sto scrivendo sono millennials . Inizialmente, il mio intento era proprio quello di raccontare una storia corale e generazionale ma, mentre procedevo con la stesura la situazione è cambiata. Quasi involontariamente, mi sono ritrovata ad attribuire maggior attenzione ai singoli personaggi e ai loro conflitti. La trama ha acquisito maggior vigore, perdendo la patina leggermente didascalica che fino a quel momento l’aveva contraddistinta. Ora mi piace molto di più, perché è focalizzata sugli eventi e sulle emozioni. Ciò nonostante, ho bisogno di essere fedele al contesto per garantire realismo

Raccontare il tempo presente - Parlami d'amore

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L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. (Theodor Adorno) Il romanzo che sto scrivendo non è un rosa.  Nonostante questo, l’amore c’è e ci devo fare i conti. Può capitare, no? Anche in una città grigia come Milano, fra le nebbie della periferia, può nascere un sentimento positivo, che merita di essere mostrato. Di conseguenza, ci si pone il problema di come farlo senza cadere in banali cliché. Nei romanzi e al cinema, spesso l’amore è piegato all’esigenza di far sognare le lettrici con trame sdolcinate che lasciano poco spazio al realismo e all’introspezione psicologica dei personaggi. Vi rendete conto, amici, che c’è gente che ha letto le Cinquanta Sfumature di grigio? Okay, lì si tromba tantissimo. Cambiamo romanzo: se vi dico “Le parole che non ti ho detto” o “Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks? In entrambi i casi ho visto solo il film, ma... Oh my god! Non ci siamo, ragazzi. Non è proprio questa l’idea di romanticismo in cui credo.

Vade retro - I tabù della mia scrittura

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Tutti i romanzieri forse non scrivono che una sorta di tema con variazioni. (Milan Kundera) Prima di entrare nel merito dell’argomento di oggi, una piccola comunicazione di servizio: sul blog Mostra Talenti di Lucia Donati è stata pubblicata un’intervista alla sottoscritta. Gli argomenti affrontati sono gli stessi di cui parlo sul blog, con particolare riferimento agli aspetti spirituali della scrittura. Se vi va, quindi, potete passare a dare un’occhiata.   Detto ciò, veniamo al dunque. Un paio di settimane fa ho pubblicato l’articolo A volte ritornano – Le tematiche ricorrenti della miascrittura , che è piaciuto così tanto ai lettori da balzare rapidamente nella top-ten dei post più letti. Oggi intendo mostrare l’altro lato della medaglia e raccontarvi un po’ degli argomenti e dei generi che non ho mai voluto o potuto trattare. Ho deciso di suddividere i miei tabù in tre categorie.

A volte ritornano - Le tematiche ricorrenti della mia scrittura

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Uno scrittore professionista è un dilettante che non ha mai smesso di scrivere. (Richard Bach) Questo post trae spunto dagli articoli “ Lo scrittore ripete sempre lo stesso verso ” di Cristina M. Cavaliere e “ Poche idee ma fisse ” di Tenar, nei quali le due autrici evidenziano gli elementi ricorrenti nelle storie da loro raccontate. Anche io ho i miei tormentoni personali. Ci sono concetti che mi stanno molto a cuore e che periodicamente bussano alla mia porta. Non li vado a cercare: sono loro a chiamarmi.  Alcune tematiche erano presenti in alcuni dei miei racconti passati e sono ritornate, seppur declinate in modo diverso, nel romanzo di cui mi sto occupando attualmente. Ho deciso di parlarne con voi per comprendere meglio non solo la mia scrittura ma anche me stessa. Ritengo infatti che l’inconscio orienti molte delle nostre scelte narrative. Ciò che decidiamo di scrivere porta con sé le risposte ad antiche domande che abbiamo dimenticato nei reconditi dell’anima.

Funzionalità dell'ambientazione e criteri di valutazione - perché ho scelto Milano?

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La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un modo di vedere le cose.  (Henry Miller) Sfogliando la libreria virtuale di Amazon, ho riscontrato una tendenza quasi agghiacciante che accomuna molti autori esordienti editi in self-publishing, specialmente se molto giovani: una fissazione quasi maniacale per gli Stati Uniti d’America. Sia chiaro: nessuno vieta di ambientare il proprio romanzo a Los Angeles o a New York, purché ci sia una motivazione valida. Come tutti gli elementi narrativi, anche la location deve essere frutto di attente riflessioni da parte dell’autore. A mio avviso, prima di scegliere un’ambientazione, ogni scrittore dovrebbe chiedersi quale città o paese può valorizzare al meglio la mia storia ? Perché può svolgersi soltanto lì e non da qualche altra parte ?  Se le risposte portano oltreoceano ben vengano, purché le domande ci siano. A volte ho l’impressione che la scelta americana dipenda da un atteggiamento un po’ paraculo: gli USA sono ben radic

Una verità interiore che trascende l'autobiografia

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Non si può inseguire affannosamente la bellezza con la paura alle calcagna. (Nathalie Goldberg) Quando un aspirante scrittore decide di confidarsi con me a proposito dei propri lavori, noto una costante. Le prime esperienze narrative contengono numerosi riferimenti autobiografici. C’è un profondo desiderio di mettersi in gioco. Di esprimersi. Di guardare negli occhi l’amore di un tempo. Di estirpare il dolore per la morte dei genitori. Descrivere un’amicizia. Oppure, semplicemente, ripercorrere le tappe principali della propria esistenza purificandola. Scagli la prima pietra chi è senza peccato: non è capitato anche a voi di prendere in mano una penna mossi da un viscerale desiderio di ricomprare una forma di libertà? Avete mai scritto una lettera, dopo un litigio, osservando l’incazzatura evaporare lentamente fino ad annullarsi? E, rileggendo le vostre antiche parole, quante verità psicologiche si sono palesate davanti ai vostri occhi? Quante realtà interiori

Guest-post (1): come affrontare il tema dell'omosessualità in un'opera letteraria

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Oggi è mio ospite lo scrittore e blogger Gaspare Burgio, co-creatore del sito Nuvole Prensili, che propone un tema al contempo delicato ed importante, offrendo qualche suggerimento per affrontare il tema dell'omosessualità in un romanzo o in un racconto, senza cadere nello stereotipo. Sono molto contenta di questa collaborazione, che spero possa estendersi anche ad altri paladini del web, in quanto consente ad "Appunti a Margine" di ampliare i propri orizzonti. Il limite di un blog, infatti, è spesso quello di rimanere circoscritto alle competenze e all'esperienze del suo autore. Io non ho mai narrato storie a tema gay-lesbo, dunque non saprei proporre un articolo così approfondito al riguardo.  Presto pubblicherò una pagina che spiegherà le "regole del gioco". Nel frattempo, se avete qualche idea da propormi per i vostri guest-post, potete scrivermi ad uno degli indirizzi riportati nella pagina "contatti". 

I personaggi e le loro relazioni: amori, amicizie, legami familiari

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Esiste un solo vero lusso, ed è quello dei rapporti umani. (Antoine de Saint-Exupèry) Da quando ho deciso di eliminare il banner con l’anticipazione del prossimo post, i contenuti dei miei articoli sono diventati quasi ingovernabili. Sono io a lasciarmi condurre da loro. Ho intrapreso un percorso. Ma il sentiero su cui arranco è ancora privo di una meta. Ogni brano rappresenta una piccola tappa e contiene in sé il semino che farà nascere quello successivo. Esiste un collegamento invisibile che si muove sul filo dei sentimenti e non ho idea di dove mi porterà. Se alla base della mia scrittura c’è sempre un’emozione, occorre un canale che la aiuti a giungere a destinazione, contribuendo a renderla raccontabile. I personaggi rappresentano il trait-d’union fra me e il lettore. Le dinamiche relazionali che si istaurano fra di loro sono fondamentali sia per muovere la trama sia per dare vita a quell’energia intangibile che è alla base di ogni sforzo creativo, facendo in mod