Work in progress - una storia che mi somiglia.
I libri ci conducono nelle loro anime e aprono di fronte a noi i nostri segreti. (William Hazlitt) In uno dei miei primi post, “ Una verità interiore che trascende l’autobiografia ” evidenziavo la tendenza di molti aspiranti scrittori a narrare storie che, anche quando non sono strettamente autobiografiche, mantengono una forte connessione con la propria esperienza personale. Non dobbiamo sorprenderci di questo: dopo tutto, l’arte scaturisce da una necessità di comunicare che appartiene alla natura stessa dell’uomo. Il primo riferimento, per ciascuno di noi, sono le esperienze personali, le emozioni, le paure. Raccontarle è un modo per comprenderle meglio, guardarle dall’esterno, condividerle con gli altri e liberarci del loro peso. Imprimendole sulla carta, le lasciamo libere di viaggiare per il mondo, ci sentiamo più leggeri, pronti a viverne di nuove. Anche Natalie Goldberg, nel suo manuale Scrivere Zen, incentiva molto questo tipo di esercizio. Raccontarsi con onestà