Terza stagione - i progetti per l'anno che verrà
Viaggiatore, non c'è sentiero: il sentiero si fa mentre cammini.
(Antonio Machado)
Eccomi, cari
lettori. Spero di esservi mancata almeno un pochettino, durante questo mese di
silenzio. Comunque non vi preoccupate: io torno sempre, come le verruche. E
quest’anno torno particolarmente carica, perché mi trovo in un periodo decisivo
per la mia crescita personale.
Negli ultimi anni,
attraverso alcune situazioni decisamente snervanti, sono stata costretta a
togliere tutti gli strati del mio inconscio e a comprendere cosa si celasse
dietro la maschera che indossavo. Ho
compiuto un lungo viaggio dentro me stessa, grazie al quale ho scovato le
abitudini di pensiero, i comportamenti auto-sabotanti e le convinzioni
responsabili di avermi allontanata dalla mia vera natura. Ora, con una
determinazione che poco si confà alla mia eterna etichetta di pappamolla, mi
sto avvicinando alla svolta, soprattutto psicologica, che stavo cercando da
tempo.
Questo
cambiamento, inevitabilmente condizionerà anche la mia scrittura, perché il blog
e il romanzo sono figli della mia creatività, spugne che assorbono ogni emozione.
Se io divento più matura e consapevole, lo diventano anche loro. E se crollo,
mi seguono nel baratro. Sapete cosa significa tutto ciò? Che questo potrebbe
essere un anno decisivo anche per il futuro dei miei bambini elettronici.
Il futuro…
Che bella
parola.
Per pianificare
il futuro, però, bisogna comprendere il passato.
IL ROMANZO
Ai tempi dell’università ho scritto circa un
centinaio di racconti, poi la mia creatività è stata archiviata alla voce “interessi
adolescenziali da dimenticare” e rinchiusa in un cassetto.
Negare se stessi alla lunga corrode. Se a questa
auto-censura si aggiungono anche situazioni esistenziali che non rispecchiano
le proprie esigenze emotive, il tracollo è inevitabile. Lontana dalla scrittura
e buttata a forza in contesti alienanti avevo vere e proprie crisi di identità.
Non riuscivo a identificarmi con i modelli che la società voleva impormi e la
mia vitalità era sembra più spenta. Per non impazzire era necessario ricominciare
a raccontare storie, smettere di reprimere la mia libertà d’espressione ed
essere me stessa.
Così, nel 2014, è nato il progetto del romanzo a cui
sto lavorando, dopo un ignorante tentativo abbozzato l’anno precedente e cinque,
forse sei, anni di silenzio. All’inizio non è stato per niente facile ripartire.
Il mio stile era insicuro perché nutrivo scarsa fiducia nelle mie capacità, le
idee erano gestite in un modo che ora mi sembra ingenuo, usavo le “d” eufoniche
e avevo bisogno di un ripasso tecnico piuttosto sostanzioso. Parenti e amici,
contenti e sorpresi per la mia decisione, mi avevano suggerito di ricominciare
con qualche raccontino, ma io sentivo di aver già dato su questo piano e volevo
assecondare quella vocina interiore che mi diceva: “la storia che vuoi raccontare è questa: ascolta la tua
coscienza e scrivi, perché gli altri, pur essendo in buona fede, non sanno cosa
è meglio per te.”
E così ho fatto: ho scritto. La storia che volevo. Non
quelle verso cui gli altri volevano indirizzarmi: la mia. Quella è stata la mia
dichiarazione di indipendenza. Poi sono andata avanti, con la testardaggine di
un muflone. Se incontravo un muro, mi riposavo e raccoglievo le forze
necessarie per abbatterlo.
Dicono che sia pretenzioso puntare tutto sulla propria
opera prima e autolesionista usarla come un banco di prova, perché si rischia
di partorire un ibrido che racchiude in sé diverse fasi di evoluzione
scrittoria. Piuttosto che correre questo rischio ho preferito tornare indietro
ogni volta che mi allontanavo affettivamente dalle vecchie pagine. Buttavo via
il marcio, salvavo il buono e ripartivo quasi da zero. Questo perché sono una
pignola assoluta. Non riesco a convivere con ciò che non mi piace. Se un
vestito non mi va più bene, lo regalo a mia sorella. E se una scena non mi
convince, la taglio senza drammi.
Sono andata avanti così per circa un anno, poi ho
raggiunto un livello di maturazione perfettibile ma accettabile e ho iniziato a
procedere con maggior continuità. Anche se a causa degli impegni di lavoro sono
sempre molto lenta, ho deciso tapparmi il naso davanti agli svarioni e non
fermarmi più.
Non mi pento delle scelte fatte in passato. Ho smesso
di colpevolizzarmi per il ritmo altalenante che ha caratterizzato il mio
lavoro. E ho smesso di mortificarmi per i miei errori. Nonostante tutto, i
feedback che ho ricevuto sono tutti positivi, quindi devo smetterla di farmi
paranoie e muovere le chiappe.
Lo scorso giugno
è successa una cosa molto bella, di cui non voglio ancora parlare, che mi ha
incentivato a lavorare con una tabella di marcia un po’ più serrata e a darmi
delle scadenze. Saranno difficili da rispettare, considerando il mio stile di
vita, però voglio sfondarle a muso duro. Come mi ha detto Marina ieri in un messaggio vocale su What’s app, ho
scritto la sinossi, ormai la trama c’è, si tratta solo di scioglierla sulla
pagina per poi revisionarla. Quindi, ora la stesura del romanzo metterà in
secondo piano tante altre cose (non il blog, state tranquilli), ma sono
disposta a questo sacrificio perché la posta in gioco è altissima.
IL BLOG
“Appunti a Margine” è nato quasi contemporaneamente
al primo embrione del mio romanzo, come una sorta di diario di bordo, perché desideravo
condividere con i lettori la mia esperienza da aspirante scrittrice. All’inizio scrivevo
principalmente post di carattere tecnico, poi mi sono stufata. In rete ci sono
tanti blog che parlano di punto di vista e infodump, spesso usando addirittura le
stesse parole. Dopo aver affrontato questi argomenti una o due volte, rimane
ben poco da dire se non si vuole essere ripetitivi. Inoltre, sentivo la
necessità di dare ai miei scritti un tocco più personale.
Così ho iniziato a spaziare in altre discipline di
mio interesse, come la sociologia e le filosofie orientali. L’ attenzione al
mondo contemporaneo non solo è pertinente al tipo di romanzo che sto scrivendo,
ma si lega alla visione, forse un po’ anni settanta, che ho del ruolo dell’artista.
E la spiritualità è parte inscindibile del mio essere: se non ne parlassi con
voi, avreste di me una visione parziale.
Seguendo questa scia, pur senza deviare dall’argomento
centrale del blog, ovvero la scrittura, il mio focus è andato progressivamente
spostandosi verso considerazioni di carattere più filosofico-esistenziale che
pratico. La vera svolta, però, è stata intorno a febbraio/marzo di quest'anno, con l’entrata
in scena di due nuove categorie che hanno ottenuto grande successo: scrittura e astrologia e lalibertà del Jolly.
Siccome questi post vi sono piaciuti tanto, sarebbe
assurdo non farli tornare.
Non so se al nostro amico con i campanellini sul
cappello affiderò anche la serie di articoli sulla creatività, con tanto di consigli
ed esercizi pratici, che ho intenzione di propinarvi, oppure tratterò questa sezione a parte. Sicuramente, però, il Jolly riprenderà
la serie delle parole socialmente scorrette e cercherà di smontare un paio di diktat qua e là, di annientare il potere dei venditori di gassosa purpurea, di raccontare la propria visione del mondo.
Quanto all’astrologia, devo ancora decidere come
comportarmi. Mi piacerebbe scrivere uno o più post sui gemelli astrologici della
letteratura e sto valutando alcune idee, tra cui:
-illustrare il tema natale di scrittori famosi;
-analizzare (sempre in riferimento alla scrittura) il
tema natale dei lettori che si renderanno disponibili;
-fare un bollettino astrologico periodico per
raccontarvi, ovviamente sotto il profilo psicologico-evolutivo, i movimenti
planetari che maggiormente possono influenzare la vostra creatività.
Oltre a questo, riprenderò sicuramente la categoria scrittura e post-modernità, con una serie di post sociologici dedicati agli anni duemila. Sto ancora studiando la forma che questi
assumeranno perché vorrei strutturare un percorso a tappe facendo in modo che,
oltre a essere utili a chi, risultino anche divertenti.
Infine, oltre a riordinare i tag, dovrò modificare la presentazione del blog e
la mia pagina personale: mi sembra inevitabile, visto che Appunti a Margine non
è più come l’avevo pensato all’inizio...
A parte questo,
niente cambierà: continuerò ad aggiornare al giovedì e ad alternare gli
argomenti in base alle mie intuizioni o necessità creative.
Di scrittura e di libri,
nonostante tutto, non smetterò mai di parlare, quindi state tranquilli!
Il lancio della
patata bollente.
Sono aperta a qualunque suggerimento!
Semplicemente ben tornata!
RispondiEliminaGrazie! :)
EliminaMi sembra che la pausa estiva ti abbia fatto molto bene. Sei carica, propositiva. Oh, sfrutta al massimo questa energia e ritagliane una fetta grossissima per il romanzo. Belle anche le iniziative pensate per il blog.
RispondiEliminaBuon inizio di stagione! :)
Grazie Marina, hai ragione, la pausa mi ha fatto bene. È un po' difficile riprendere il ritmo, però ci si prova. In giornata ti scrivo, così continuiamo il discorso di ieri. :)
EliminaChe intraprendenza!
RispondiEliminaIn bocca al kupo per il romanzo comunque. Un lavoro simile lo sto facendo anch'io ed è. .. difficile. Quella di buttare pagine e ripartire è una fase necessaria purtroppo/ per fortuna
CervelloBacato
è necessaria se si vuole portare la propria scrittura a livelli elevati. Molti si accontentano di meno, ma noi non siamo così. ;)
EliminaE' bello vederti così carica e consapevole di quello che vuoi, sia per il romanzo che per la direzione del blog. Che dirti se non in bocca al lupo?
RispondiElimina(In questi giorni rispondo alla tua ultima mail, sto ancora carburando per quel che riguarda il romanzo e altre cose, poi ti spiegherò...).
Crepi il lupo!
EliminaRispondi pure con calma, quando puoi. :-)
Intanto bentornata: certo che ci sei mancata! Vale per te quello che ho detto anche a Maria Teresa: scrivi quello che ti senti di scrivere, tanto sai come renderlo interessante e noi siamo qui pronti a leggerlo!
RispondiEliminaGrazie! :-)
EliminaUrca, ci vuole un disinfettante potente allora. :)
RispondiEliminaP.S. ben tornata.
Per togliere di mezzo me ci vuole molto di più! :-D
EliminaMi pare un po' di leggere me stessa..mi trovo in un periodo simile al tuo anche se in una fase più arretrata..sto prendendo consapevolezza di essermi persa per strada e di sentire la mancanza di quella che ero e inizierò un percorso con una business coach che mi aiuti a "ricordarmi" di quali erano i miei sogni e le mie doti prima di convincermi che non avrei potuto fare altro nella vita che non studiare giurisprudenza..Ti seguirò con piacere!! Bentornata!
RispondiEliminaNon so quanti anni tu abbia, o forse l'ho dimenticato, però quello della coincidenza tra identità e professione è un problema di molti, specialmente delle persone che si stanno risvegliando e non sono più in grado, proprio psicologicamente, di fare un lavoro che non le rispecchia. Ai tempi, contava solo lo stipendio, adesso invece si punta alla propria autorealizzazione. Non c'entra l'essere viziati, come molti "anziani" dicono: è proprio la necessità di darsi uno scopo, per il bene proprio e per quello degli altri.
EliminaP.S. Oggi ho risposto anche al tuo commento sui segni zodiacali.
33! Sì ho visto ti ho risposto 😊
Elimina33! Sì ho visto ti ho risposto 😊
EliminaIo ne compio 35 tra un mese. Avevo immaginato che avessi all'incirca la mia età perché il problema è generazionale. :)
EliminaBen tornata Chiara. Per circa dieci anni avevo accantonato l'idea di scrivere, anch'io come un'idea adolescenziale da accantonare, poi la mia vita ha attraversato un momento di crisi e di cambiamenti profondi e ho capito che la scrittura era ancora una passione forte. Insomma mi è tornata la voglia di scrivere e, in un certo senso, mi ha salvata donandomi un nuovo senso. Quindi credo di capire molto bene quello che provi. I tuoi progetti mi sembrano tutti ottimi e in bocca al lupo per il romanzo!
RispondiEliminaCrepi il lupo!
EliminaPer me la scrittura non è solo una passione, ma qualcosa che ha a che fare a tutti gli effetti con la percezione della mia identità a livello profondo...
Vai, riparti alla grande. Non tralasciare il discorso Jolly, può offrire sviluppi interessanti. Buon ritorno Chiara.
RispondiEliminaVai, riparti alla grande. Non tralasciare il discorso Jolly, può offrire sviluppi interessanti. Buon ritorno Chiara.
RispondiEliminaGrazie Max! Il Jolly porterà sempre buone cose, da queste parti. Un abbraccio
EliminaChi ben ricomincia è già a metà dell'opera post-moderna...
RispondiEliminaMagari fossi a metà...
EliminaNon saprei nemmeno dire se sono a metà della prima stesura! :-D
Le idee non ti mancano, la disponibilità a cambiare (e anche a prendere qualche rischio per farlo) nemmeno. Mi sembra la situazione ideale. Non saprei consigliarti di meglio! :)
RispondiEliminaAssumersi rischi è fondamentale per crescere, altrimenti si rimane sempre invischiati nel proprio modo di essere. Contenta che tu approvi! :-)
EliminaBentornata e buona ripresa. Noi ci siamo sempre, pronti a seguirti e incoraggiarti!
RispondiEliminaGrazie, Lisa! :-)
EliminaQuando mi mandi il tuo romanzo? :-)
Se tutto va bene tra un mese. Forse due, dai. Non esageriamo! :D
EliminaCiao, bentornata! :)
RispondiEliminaDato che l'astrologia è parte integrante del tuo blog, perché non dedicare qualcosa all'astrologia cinese e ai suoi 12 segni zodiacali come hai già fatto per quelli occidentali? E magari relazionarli sempre alla scrittura?
Sarebbe bello, ma di astrologia cinese non so proprio nulla... :)
EliminaGiusto, i nostri blog sono nati lo stesso giorno. Auguri anche al tuo, allora :)
RispondiEliminaIl mio blog a dire il vero è nato il 18 maggio, ma i primi mesi sono stati di conoscenza. Le stagioni ufficiali, per me, cominciano a settembre. Come le serie tv. :-D
EliminaNonostante ciò, gli auguri non si rifiutano mai, quindi grazie. ;)
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