La costruzione della trama - il mio famigerato file Excel


Quando la vita è quella che è, il romanzo ha diritto di essere quello che vuole.
(Daniel Pennac)

È passato esattamente un anno da quando ho pubblicato il post “Gestione della trama: un compromesso fra pianificazione e creatività”, nel quale evidenziavo la mia esigenza di armonizzare l’organizzazione del lavoro e le intuizioni improvvise che sono alla base delle mie scene migliori.
Credo che questa necessità sia strettamente legata al mio carattere: anche nella vita quotidiana sono molto fantasiosa, ma ho bisogno di paletti che mi aiutino a tenere i piedi per terra, altrimenti rischio di perdere il controllo. Pianificare i miei impegni mi aiuta a non brancolare nel buio, ma gli schemi troppi rigidi mi stressano. Tengo molto alla mia libertà di azione, all’improvvisazione e alla creatività simbolica che dà senso e valore a ciò che altrimenti sarebbe solo becera routine.
Ormai considero questo fragile equilibrio uno dei punti fermi del mio metodo di scrittura e non credo che le cose cambieranno. Ciò che invece è mutato, rispetto all’articolo dell’ 8 giugno 2014, è il modo in cui concretizzo questa volontà.

Il metodo di uno scrittore alle prime armi è sempre in evoluzione: nell’ultimo anno ho sperimentato diverse strategie per trovare quella più adatta alla mia personalità. Man mano che procedevo con la stesura del romanzo emergevano esigenze nuove, compresa quella di cambiare storia… La trama di cui mi sto occupando non è più la stessa che avevo progettato all’inizio, quando volevo scrivere un romanzo corale. Ho impiegato un po’ di tempo per capire che uno dei personaggi mi interessava più degli altri e che la sua esperienza meritava di essere messa in scena nel modo migliore, senza essere fagocitata da una decina di sub-plot. Un protagonista unico è anche più facile da gestire, per chi è ancora alla sua opera prima. Quindi mi sono rimboccata le maniche e, a novembre, ho modificato la scaletta. Grazie al cielo sono riuscita a salvare buona parte delle scene che avevo scritto, per poterle integrare nel nuovo progetto.
Se per la prima scaletta mi ero servita delle schede di cui parlavo nell’articolo, per la nuova versione ho scelto un semplice elenco puntato. Nei mesi successivi, ho lavorato in modo un po’ disordinato: seguivo il mio schema solo in parte e ho scritto una decina di capitoli “in ordine sparso” come se fossero dei mini-racconti, con l’idea di integrarli successivamente nel romanzo. Morale  della storia? Ho prodotto tantissimo materiale, ma alla fine di marzo sentivo la necessità di fare un po’ di ordine, pur senza rinunciare al compromesso di cui sopra né ricorrere a programmi come Ywrite5 e Scrivener, molto professionali ma poco user-friendly per i miei gusti.
Proprio mentre stavo cercando di capire come fare,  è arrivato questo post in cui Maria Teresa Steri spiegava lo schema da lei utilizzato per distinguere le scene “mostrate” e quelle “raccontate”. Leggerlo mi ha dato lo spunto per creare il documento excel di cui vi parlerò oggi.
Devo ammettere che avere un capo ingegnere ha aiutato moltissimo la mia organizzazione mentale e mi ha portato un rigore operativo senza il quale sarebbe stato impossibile ideare lo strumento che, ora come ora, rappresenta il principale supporto alla stesura del mio romanzo. Dunque, diamo a Cesare quel che è di Cesare: un plauso al mio “lavoro vero”!
Il file ha lo stesso titolo del mio romanzo e si suddivide in cinque fogli di lavoro.

Foglio 1 – Scaletta generica.
In questa pagina ho riportato la “scaletta generica”, ovvero l’ elenco dei principali punti trama, definito prima di iniziare la stesura e, come dicevo poco fa, modificato lo scorso autunno.  Dopo tanti maneggi, credo che questo schema sia ormai definitivo: è la mia ancora di salvezza, il salvagente a cui mi aggancio per non colare a picco. Ma, soprattutto, è la guida che mi ha consentito di passare alla fase successiva.

Foglio 2 – Capitoli e scene.
Per agevolare la vostra comprensione, ho deciso di creare una copia della pagina con il testo cancellato. Questo mi evita anche di scrivere un post da 3000 parole. Spero solo che si legga bene, perché non è stato facile gestire la trasformazione in un pdf prima e in un jpg poi. Ho messo la didascalia ma, se ci sono ancora difficoltà, chiedete pure.
Le colonne sono: capitolo - data - scena - scopo della scena - personaggi - ambientazione - punto di vista
Il “metodo fiocco di neve” suggerisce di partire da una definizione generale della storia e progressivamente focalizzare i dettagli: io ho fatto la stessa cosa, solo che questo lavoro non è stato preliminare rispetto alla stesura, bensì parallelo. La progettazione dettagliata è in media cinque capitoli più avanti rispetto alle scene che sto scrivendo, e va bene così.
Considero questo schema comodissimo per diversi motivi:
- mi consente di avere sott’occhio una panoramica generica della trama e di individuare buchi, ripetizioni o incoerenze. Per esempio, basta scorrere la colonna dei personaggi per rendersi conto se uno di loro è improvvisamente scomparso (mi è successo!) o se il punto di vista di un comprimario si sta presentando con una frequenza eccessiva;  
- spostando le varie righe, è possibile sperimentare eventuali modifiche dell’intreccio. Anche lo stratagemma delle schede agevolava questa possibilità, ma il file excel è a mio avviso più ordinato;
- posso inserire commenti e osservazioni che mi saranno utili sia in fase di stesura sia  - soprattutto – quando dovrò fare la revisione, che già prevedo megagalattica;
- Tramite l’utilizzo di colori diversi per le varie righe, agevola l’individuazione delle due time-line parallele;
- Permette di definire nel dettaglio tutti gli elementi della scena e di tenerli sotto controllo.
Ovviamente non si tratta di uno schema eccessivamente rigido, perché può essere sempre soggetto a modifiche. Come ho detto più volte, ho una creatività piuttosto volubile.

Foglio 3 – Gli obiettivi dei personaggi.
Idem come sopra:
Le colonne sono: nome personaggio - obiettivo - motivazione - ostacoli esterni - ostacoli interni - sezione. 

Per semplicità, ho lasciato in questo schema soltanto le iniziali dei  tre personaggi principali, gli unici ad estendere i propri obiettivi a tutto l’arco della trama. Dal momento che le vicende coprono un arco di tempo di circa quindici anni era necessario che ciascuno dei personaggi principali avesse più di un obiettivo, coerentemente con diverse fasi della vita. Tuttavia, anche altri soggetti hanno la propria missione, spesso circoscritta a punti precisi della storia e/o finalizzata a creare degli ostacoli per i protagonisti.
Definire la motivazione è utile per capire se un obiettivo è verosimile, mentre gli ostacoli mi aiutano a mettere a fuoco i confitti principali, fondamentali anche in un mainstream, che possono dipendere da ostacoli esterni o da paure e difficoltà individuali.
Alcuni degli obiettivi raccolti in questo foglio accomunano diversi personaggi (per riconoscerli ho utilizzato colori diversi), mentre altri rimangono ai margini della vicenda perché sono di natura intangibile..
In linea di massima posso dire di aver creato una catena tale per cui la realizzazione di ciascun obiettivo rappresenta il punto di partenza che alimenta quello successivo. Per il momento la struttura regge: non mi sono ancora bloccata, né ho notato incoerenze. Ma, soprattutto, non le ha notate la mia “cavia” Marina, e questo mi rincuora.
Però, state tranquilli: ovviamente non tutti gli obiettivi sono sullo stesso piano e generano il medesimo conflitto, altrimenti mi verrebbe fuori un romanzo di 700 pagine. Essendo un’emergente assoluta non sarei proprio in grado di gestire una storia così complessa!

Foglio 4 – Link utili.
In questa pagina, incollo i link che mi sono serviti per la documentazione, affinché possano essere a portata di click qualora ne avessi nuovamente bisogno. Al momento la lista conta 48 voci, e credo crescerà ancora.
Sotto, ho anche indicato le date delle e-mail in cui ho ricevuto consigli e informazioni (per esempio quelle con Lisa sulle droghe) per poterle trovare facilmente nella mia casella di posta.

Foglio 5 – Dubbi e domande.
Essendo un’insicura cronica, mi serviva una pagina in cui prendere nota delle mie perplessità, soprattutto per evitare incoerenze. Scrivere tutte le domande che mi vengono in mente mi aiuta moltissimo: se non trovo immediatamente una risposta, le lascio in sospeso perché so che, non appena la mia mente sarà più rilassata, il nodo si scioglierà da solo.

Per concludere.
Non escludo l’idea di aggiungere fogli al documento. Per esempio, sto valutando la possibilità di elencare anche i segreti dei personaggi per avere una panoramica ancora più completa. L’unico rischio è quello di mettere troppa carne al fuoco: so di avere la tendenza a strafare.
Ciò nonostante, lavoro benissimo con questo strumento perché, come ho evidenziato all’inizio del post, mi consente di dare libero sfogo alla mia creatività senza perdere il filo di una trama che alle prime battute consideravo troppo complessa per le mie capacità.
Se volete utilizzarlo anche voi, a me fa molto piacere. Vi consiglio però di personalizzarlo sulla base delle vostre esigenze personali e della trama a cui state lavorando, per poterlo sfruttare al meglio!   

Il lancio della patata bollente.

Quali strumenti utilizzate per pianificare e tenere sotto controllo la vostra trama? Pensate vi potreste trovare bene con uno strumento di questo genere? 

Commenti

  1. ahahahahahha il mio blocco per appunti si sente assai piccolo di fronte a tanta precisione tecnologica.
    Sandra col vecchio account riesumato.

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    1. Anche io ho un blocco per appunti, però quando lavoro al pc è più comodo per me consultare i files. :)

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  2. Rispondo alla seconda delle domande della patata bollente:
    Totalmente incompatibile con il mio modo di scrivere. Mi confonderebbe soltanto.

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    1. E come mai? Com'è il tuo metodo? :)
      Le domande che pongo, in fondo, hanno lo scopo di suscitare un dibattito basato sul confronto di metodi diversi. Per quel che mi riguarda, questo schema non è assolutamente rigido e mi sarà utile soprattutto quando dovrò revisionare. Avevo iniziato a scrivere senza progettazione, ma dopo un po' avevo perso il filo, quindi ho sentito la necessità di razionalizzare meglio ciò che stavo facendo. :)

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    2. Scrivo di getto e poi uso revisione e documentazione per migliorare lo stile, rimediare a falle e incongruenze e armonizzare tra loro le varie linee narrative. Naturalmente questo non vale per la blog novel dove quel che è fatto è fatto senza rimedio, ma lì si tratta appunto di un esperimento.

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    3. Inizialmente facevo così anche io (ad eccezione della scaletta generica che era più che altro una traccia) ma poi ho dovuto fare ordine perché non ci capivo più niente :D

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  3. Non lo avrei mai detto che saresti stata una scrittrice così "scientifica" :)
    Il post che citi (grazie!) è questo: http://animadicarta.blogspot.it/2015/03/come-sto-progettando-la-mia-storia.html
    Io sto usando come sai un metodo simile, con una progettazione che convive pacificamente con l'intuizione del momento. Vedremo che succederà con il prossimo romanzo, quando dovrò lavorare a un nuovo progetto da zero.

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    1. All'inizio non ero così razionale, tu lo sai. All'inizio ho scritto tantissime pagine seguendo solo la fantasia e l'intuizione, ma dopo quasi un anno di "stesura ispirata" ho sentito l'esigenza di darmi delle regole. Come sai, la storia che sto scrivendo è piuttosto complessa, e dovevo dare un senso al mio lavoro. :)

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    2. Sono convinta che quel lavoro istintivo sia stato necessario per dare anima alla tua storia. Non si può fare un buon lavoro solo pianificando a tavolino. Magari la prossima volta quella fase non durerà un anno ;)

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    3. Il lavoro che ho fatto mi è servito molto e la maggior parte delle scene saranno sicuramente presenti nella versione definitiva, pur con le dovute revisioni. La scaletta generica esisteva anche prima, ma non la rispettavo :D

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    4. P.S. e comunque anche così a volte arriva l'intuizione che stravolge le carte in tavola :p

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  4. Io non uso un metodo così complesso per tenere tutto sotto controllo, preferisco semplicemente tenere appunti sulle scene che voglio e sui vari punti fissi della trama, senza però fossilizzarmi troppo sul percorso tra di essi. Per la coerenza interna e per l'assenza di contraddizioni invece vado spesso a memoria, che ho sempre avuto buona, sin da quando a scuola mi bastava leggere un testo una volta per memorizzarne tutti i concetti: se infatti decido di cambiare qualche particolare, vado a colpo sicuro nel ritrovare il capitolo in cui va fatto quel cambiamento.

    Comunque sia, lo strumento che usi tu potrebbe anche essermi utili, però conoscendomi appena lo cominciassi a usare mi ci "divertirei" troppo :D ! Questo diventerebbe presto un problema, starei a lavorare spesso su Excel e trascurerei il romanzo in sé. Per questo ho deciso di buttar giù la prima stesura senza starci troppo a pensare: magari dopo di ciò userò anche uno strumento simile per correggere e mettere a posto la trama, ma per ora preferisco andare avanti "in libertà" :) .

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    1. All'inizio lavoravo anche io come te, ma arrivata quasi a metà stesura mi sono resa conto di aver bisogno di progettare la trama. Stavo scrivendo troppi brani "inutili", che non mi sarebbero serviti per la storia che avevo in mente.
      In ogni caso, credo che ogni scrittore sia assolutamente libero di gestire il proprio lavoro come meglio crede. Fortunatamente stiamo parlando di arte, non di scienza. :)

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    2. Per me invece ogni passaggio che inserisco ha una sua utilità complessiva, che riesco a vedere anche senza l'aiuto di schemi. Forse sono bravo io a vedere il romanzo nel complesso, o forse semplicemente sono ingenuo e qualche brano che mi sembra utile è in realtà inutile, chi lo sa :) .

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    3. Secondo me dipende anche dal tipo di storia che uno scrive. Io all'inizio non aceto bisogno di questo o altri schemi perché mi cimentavo con brani più brevi e semplici. Adesso invece sento che mi fa comodo uno schema del genere più che altro perché mi consente di aggregare tutto il materiale. In futuro chi lo sa :)

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  5. No, le scalette così dettagliate non fanno al caso mio, un lavoro troppo scientifico. Io ho un'agenda sempre accanto a me quando scrivo, appunto nomi o idee collegabili alla trama e poi aggiungo asterischi, faccio partire frecce da un nome e inserisco elementi: un po' disordinato, ma visivamente più d'impatto, per me.
    Da "cavia" confermo che la tua scrittura è curata, si vede il lavoro che c'è dietro e, a parte la storia che sto trovando intrigante, noto che tutti gli approfondimenti di cui parli nel tuo blog mi hanno permesso di conoscere quelle parti di te che mi consentono di entrare meglio dentro il romanzo che stai scrivendo. Una bella esperienza! :)

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    1. è una bella esperienza anche per me, è bellissimo condividere con qualcuno ciò che sto facendo, nonché avere dritte e consigli, quindi ancora grazie di cuore!
      Questa scaletta mi serve anche per gestire le due time-line parallele e capire dove inserire i brani al presente. :)

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  6. Inizialmente i post it. Poi son passato a un foglio excel tipo quello che illustri. Poi son rimasto conquistato da Scrivener... Alla fine però ha vinto la mia impostazione tecnica, dovuta agli studi che ho fatto, e utilizzo i diagrammi di flusso. Con questi ultimi mi trovo davvero bene! :-)

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    1. Sai che ci avevo pensato anche io? Li uso in ufficio e sono utili per definire gli stadi di un processo. Però mi sembravano troppo cervellotici e ho optato per l'excel!

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  7. Come sempre sei molto più pignola di me!
    Io mi limito a scrivere un riassuntone. Questa volta, dato che ho una storia concentrata in un periodo di tempo breve, il riassuntone è diviso per giorni, il che mi serve, più che altro, per capire quando è domenica. Siamo in un paesino, di domenica la gente va a messa, i negozi sono chiusi e le scuole pure e non volevo dare al lettore l'impressione di un posto che non riposa mai.
    Qui, però, mi fermo. Non voglio che il lavoro di progettazione assorba troppe delle mie energie. E non voglio neppure esplicitare troppo a livello di segreti e passato dei personaggi. Le informazioni che metto nella sinossi tendo a riportarle anche nella narrazione e si sa che troppe informazioni sono la morte della storia...

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    1. Di tutte le informazioni che ho estrapolato sui miei personaggi e sull'ambientazione, nella storia ne finiranno la metà. All'inizio facevo tanto infodump, adesso non più. Però tendo a dilungarmi troppo sui pensieri e i dialoghi interiori. Lì sì, lì dovrò potare molto.

      Non ho mai fatto un vero e proprio riassunto della storia o scritto la sinossi. Mi sono sempre basata su scalette più schematiche. Come ho evidenziato sia nel post sia in altri commenti, nel primo periodo ero andata avanti in modo molto più libero, ma avevo bisogno di tener traccia di ciò che stavo facendo in modo un po' razionale, perché incapace di orientarmi fra mille foglietti sparsi in tutta la casa. Tuttavia, non ho rinunciato alla mia improvvisazione, specialmente per quel che riguarda la trama: non passa giorno in cui non elimini/sostituisca/sposti qualche scena. :)

      Il lavoro di progettazione non mi ruba troppo tempo perché ho trovato uno stratagemma per far sì di tenerlo ben separato dalla stesura. Però non lo posso scrivere qui, se vuoi ti mando una mail! :-p

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    2. Immagino che ognuno trovi il metodo migliore per sé. Io ho sempre preso pochi appunti, relativi alle cose che ritenevo indispensabili. Per questo, suppongo, le informazioni che finiscono nella sinossi entrano anche nella storia. D'altro canto, preferisco fare la sinossi sotto forma di racconto piuttosto che di schema perché mi aiuta a capire alcuni elementi prettamente narrativi. Se un passaggio di trama ci metto molto a renderlo chiaro nella sinossi sarà presumibilmente lungo e complicato anche nella stesura. E un riassunto ha già comunque un suo impatto emotivo, per quanto ridotto.
      Io mi trovo bene così. Questo non vuol dire che il tuo metodo non sia perfetto per te.

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    3. Sono d'accordo: il metodo di scrittura (così come quello di studio) é soggettivo. Io per ora mi trovo molto bene con questo modo di lavorare, ma non è detto che sarà così per sempre. Come sai sono alle prime armi, sto ancora testando, sperimentando e condividendo con voi ciò che imparo per considerare nuove possibilità. Una sinossi potrebbe essere utile anche per sviluppare il dono della sintesi, che purtroppo non ho... ;)

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  8. Uh wow tu sei molto più organizzata di me!
    Io scrivo tutto quello che mi viene in mente su fogli sparsi e poi ricopio, rielaborando un po' dove necessario, in un file word dove riunisco tutto. Però così mi sembra meglio, più schematico e semplice, le informazioni importanti si trovano subito :)
    Proverò il tuo metodo, ti farò sapere come mi trovo!

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    1. Sì hai ragione il vantaggio è proprio questo. Fammi sapere come ti sei trovata, sono curiosa. :)

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  9. Non ho mai pensato a qualcosa del genere. Mi affido a delle schede, un file per ogni protagonista. Li tratteggio, descrivo, ci butto dentro anche della roba che magari non utilizzerò. E ci penso su. Adesso sto riflettendo su una scena che probabilmente eliminerò perché inutile; qualcosa mi dice che complica la faccenda e basta.
    Ho provato con un'applicazione per la scrittura ma ho lasciato perdere. Mi sentivo poco libero. Con le schede faccio quello che voglio, poi in un altro file faccio la linea temporale e indico le varie scene. Vedremo...

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    1. Anche io ho fatto le schede dei personaggi in word, prima di ideare questo file excel. Credo che sia un programma più adatto perché consente di fare descrizioni più approfondite. Excel in fondo è un foglio di calcolo poco adatto alla stesura di frasi lunghe.
      se posso darti un consiglio, le scene superflue eliminale in revisione sennò rallenta troppo... ne so qualcosa! :)

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  10. credo che il tuo metodo per scrivere qualcosa di ben articolato e preciso sia ottimo

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  11. No, onestamente no. Non riesco ad essere così "pianificatore", il mio metodo per sviluppare la storia è più intuitivo, basato su continue riletture a caccia di elementi che suonano fuori posto. Però credo che ognuno insegua lo stesso obiettivo con metodi diversi, quindi forse anche il mio apparente non-metodo in realtà ha dei meccanismi non molto diversi da quelli visibili di uno schema excel come questo.

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    1. Le riletture ci saranno in fase di revisione. Ora mi limito a scrivere. Anche se prendo nota delle scene che intendo redigere, sono comunque intuitiva, non sto ad arrovellarmi per ore come potrebbe sembrare vedendo questo schema :)

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  12. Un esempio di pianificazione esemplare! Complimenti. Io mi limito a una scaletta degli eventi su una grande cerchio , una linea del tempo e alle schede dei personaggi. Sento che mi manca qualcosa di più scientifico. Proverò a seguire il tuo esempio. ^_^

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  13. Sicuramente potrei usare questo metodo, che mi sembra ottimo, se non fosse che mi serve scrivere a mano per fantasticare, con le mie famose (e ormai detestate da tutti) penne colorate. A volte riporto gli appunti a mano su un file di Word, ripulendoli dalla fuffa che ci finisce in mezzo, ma il materiale scritto a mano libera è fondamentale. :)

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    1. Una cosa non esclude l'altra: anche io scrivo a mano, sulla moleskine, con colori diversi, ed è una cosa a cui non potrei mai rinunciare. Fare brainstorming su Excel sarebbe alquanto difficile!
      Il file di cui parlo nell'articolo è una sorta di bella copia schematica di tutte le mie elucubrazioni. :)

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    2. Ah, anche tu carta e colori! Scusa, mi ero persa che Excel è al secondo posto. :)

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    3. Non te lo sei persa: forse non l'avevo proprio scritto! :)

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  14. A me Excel è stato sempre antipatico e di difficile utilizzo. Io avendo OpenOffice ho Calc, che è poi la stessa cosa. Proprio non mi trovo bene con questo programma.
    Uso un file di testo e basta, Writer, quindi Word. Creo più file quando necessario: schede personaggi, trama, risorse varie.

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    1. Anche io prima facevo così, ma mi sembrava troppo dispersivo e avevo bisogno di aggregare più documenti in un unico file. Certo, le schede dei personaggi rimangono separate, è un po' difficile integrarle...

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  15. Non abbiamo poi mai finito quel discorso sulle droghe, lo riprenderemo presto.
    La tua storia sicuramente sarà perfetta in ogni dettaglio, mi domando quanti libri pubblicati abbiano dietro un lavoro così approfondito. Penso che non sia proprio necessario, ma conoscendoti so che è necessario per te. Credo che in qualche modo scrivere questa storia sia una auto-terapia, che ti aiuta a incasellare le tue esperienze e dare un senso alla tua vita finora per aiutarti a progettare la tua vita futura.
    Così come nei sogni sostituiamo le persone con altre più neutre, per non turbare troppo la coscienza, così tramite i personaggi elaboriamo situazioni e emozioni della nostra vita personale.
    Sarebbe troppo difficile per la nostra coscienza avere un file Excel con "Data - persone che ho offeso - sbagli fatti - promozioni e bocciature - emozioni provate - ecc."
    :D

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    1. Quello che scrivi é vero in parte, perché non sempre riesco ad essere fedele a ciò che scrivo sul file excel. Cambio le carte in tavola, e poi lo aggiorno. Per questo motivo credo che in revisione mi sarà molto utile e mi aiuterà a tenere traccia di tutti i cambiamenti in corso d'opera. Credimi che non sono razionale e pignola come sembro. A volte ho l'impressione di brancolare nel caos. E l'ultimo capitolo che ho scritto é troppo lungo, non si capisce niente. Però vado avanti, come dici tu. Vado avanti perché è un continuo scavare dentro la mia armatura, tirarmi fuori poco a poco grazie all'aiuto dei miei personaggi. Anche la mia ostinazione nel tenerli insieme ha un senso profondo, forse legato alla percezione di tante parti di me che sembrano quasi inconciliabili.

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    2. Mi fai venire in mente che anche il sogno delle stanze potrebbe essere legato a queste fasi della vita che ritornano nel tuo romanzo. Se entri in una stanza dopo l'altra anziché varie parti della tua personalità potrebbe essere che ogni stanza rappresenta un'età, non solo epoche passate ma anche future. C'è che si vede nelle vite precedenti (se ci crede), c'è chi trova una foto di se stesso anziano. Una mia amica che per anni ha sofferto perché non riusciva a rimanere incinta ora continua a sognare di salire i piani di un palazzo in fiamme, nel tentativo di elaborare i lutti degli aborti spontanei subiti, ma ha iniziato a sognarlo solo dopo che è nata la sua bella bambina. Può darsi che ora che sei "stabile" cerchi di elaborare una fase della tua vita che "stona" rispetto alle altre e a come ti conosci.

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    3. Non saprei... l'interpretazione potrebbe essere corretta, però non mi sento assolutamente stabile. Avere un lavoro fisso non vuol dire essere sistemati, soprattutto se ci sono ancora questioni irrisolte (e io ne ho parecchie) e se questo non consente comunque una libera espressione della propria personalità. Mi sento molto compressa, in questo periodo. Non riesco ad essere me stessa come vorrei e quanto vorrei e sento il bisogno di spezzare tutte le catene, tutte le routine. Stamattina mi sono svegliata mezz'ora prima e ho fatto la lavatrice: sembra assurdo, ma questa piccola e stupida deviazione dalle mie tappe abituali mi ha dato l'illusione di respirare un po'.

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    4. Ci si accontenta delle piccole soddisfazioni quotidiane, e si gioisce delle piccole conquiste, anche solo una mezz'ora in più per sé. Le lavatrici con l'oblò sono le mie preferite, vado in trance a guardarle girare :D

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  16. Ciao Chiara, il tuo foglio Excel è interessante. Lo trovo pratico, semplice, funzionale e se non fossi già un'adepta di Scrivener lo proverei anch'io. Non sto neanche a dirti di provare Scrivener, come faccio sempre con chiunque voglia ascoltarmi XD perché mi pare proprio che te la cavi egregiamente. E nel tuo metodo c'è anche irrazionalità e casualità, come ti scrissi già nel post che citi all'inizio, quindi... una sintesi perfetta.
    Approfitto per dirti che non ho ricevuto un tubazzo, sigh :(

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    1. Ciao! Non hai ancora ricevuto nulla perché quando ti ho aggiunto questo post era già online, e l'aggiornamento di ieri è saltato a causa di un contrattempo. Oggi pubblicherò il nuovo articolo... fammi poi sapere se ti arriva! :)

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  17. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  18. Io lavoro essenzialmente con tre documenti:

    1. il primo è un documento Excel dove segno le date, sia storiche che relative all'anagrafe dei personaggi. Aggiungo colonne se ci sono personaggi nuovi, mentre gli eventi storici sono immutabili, a meno che non venga a conoscenza di un evento storico nuovo che mi potrebbe essere utile. Mi serve per non far fare cose strane ai personaggi, a livello anagrafico, quando magari sono già morti! Questo documento in Excel serve per tutti i romanzi della saga crociata.

    2. poi c'è un documento in Word, ma molto più semplice sempre a colonne, più focalizzato sugli anni in cui si muovono i personaggi del singolo romanzo, ed è organizzato a mesi. Mi serve sapere le date minute, ad esempio quando cadeva la Pasqua nel 1104, se i personaggi erano in periodo di Quaresima o meno ecc. ecc.

    3. infine c'è un terzo documento, sempre in Word, in cui segno le scene post-revisione, sintetizzandole in due righe. Questo documento è una sorta di mappa, che correggo quando concludo una revisione. Mi serve per considerare svariati aspetti a colpo d'occhio, ad esempio mi sono resa conto nel mio nuovo romanzo che alcune "parti" sono troppo lunghe, o ci sono troppe scene di carattere religioso tutte insieme ecc. Serve anche per capire se la struttura generale ha una sua armonia o è squilibrata in alcuni aspetti.

    Dimenticavo il quarto documento con dubbi e domande, che sono sempre tanti, e che aggiorno a ogni revisione e/o man mano che mi vengono in mente!

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    1. Anche per me le date sono fondamentali, perché tengo molto che ci sia attinenza con il contesto. Per questo motivo ho deciso di creare un'apposita colonna nel mio file Excel...
      I fatti storici menzionati sono pochi rispetto alla complessità della trama, ma me li ricordo (ma se è il caso li annoto) perché, pur fra tutti i difetti che mi attribuisco, credo di poter vantare il pregio di una memoria da elefante! :-D

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  19. Prima faccio ricerche, poi scrivo di getto finché non mi tendo conto che ho bisogno di fare altre ricerche e così via di seguito. Forse perché fin'ora non ho scritto nulla di veramente complesso...

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    1. Io non ho mai progettato un racconto. Ma con il romanzo credo sia fondamentale per non perdersi. :)

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