Condizionamenti creativi (1) - Ciò che mi distrae dalla scrittura.


La vita è una tale distrazione
che non ti lascia nemmeno prender coscienza di ciò da cui ti distrae.
(F.Kafka)


Qualche giorno fa, Salvatore Anfuso ha pubblicato l’articolo “Ambienti diversi, pensieri comuni”, un flusso di coscienza nel quale poneva, seppur fra le righe, un interrogativo interessante: cosa condiziona la tua scrittura? La presenza di un letto vicino alla propria postazione può influenzare il processo creativo?

Personalmente non ho mai sperimentato una situazione di questo genere: scrivo in salotto e riesco a resistere con un certo stoicismo al richiamo del mio divano angolare. Ma le distrazioni sono tante anche per me, che si tratti di vere e proprie interferenze provenienti dall’ ambiente esterno o di alibi che portano con sé l’odore acre della pigrizia.

Purtroppo, noi occidentali post-moderni siamo continuamente assediati da stimoli molteplici e contrastanti che, come le sirene di Ulisse, distolgono l’attenzione dal nostro percorso. Io vorrei essere in grado di dominarli, ma non sempre mi è possibile. Quando mi lascio imprigionare da loro mi arrabbio tantissimo, mi ripeto che sarò più disciplinata, costante e ligia al lavoro, ma prima o poi ci ricasco.



Facebook.
Quando scrivo, vorrei trattare il diabolico social con indifferenza e superiorità, comportarmi come la bionda di turno con lo sfigato della scuola. Ma io ho sempre avuto i capelli neri e non sono mai stata una snob.
Quando scrivo, a volte mi dimentico la pagina aperta e… bip-bip… una notifica, un messaggio, un invito a un evento. Subito dico “no, non rispondo” e riprendo a scrivere, ma senza concentrazione: chissà chi mi ha cercato. Odio lasciare le cose in sospeso, sapete che ho la mania del controllo, quindi decido per un’occhiatina veloce. Poi mi imbatto in un nuovo album dei miei amici fotografi, commento uno status particolarmente interessante, mi metto a litigare con i soliti razzisti, qualunquisti, omofobi e juventini, perdo mezz’ora fra mille cazzate.
Se invece decido di farmi i cavoli miei, ci pensa lo smartphone a richiamarmi all’ordine. A volte suona, altre vibra, ma è sempre in agguato. E io mi lascio fagocitare dalla curiosità di voler sapere chi mi abbia scritto. La soluzione? Spegnere tutto! Me lo riprometto sempre, ma ho la memoria corta.

Non vorrei fare quella con le manie di persecuzione, ma a volte penso che il mio compagno prenda sottogamba la scrittura e la concentrazione che richiede. Cresciuto con tre fratelli e quindi abituato ad avere persone intorno, spesso non comprende il mio bisogno di silenzio.
Quando mi disturba, le mie reazioni sono differenti. Se l’interruzione si limita a una frase, posso anche concedergli udienza. Se è un po’ che non faccio pause, fumo una sigaretta e scambio due parole. Ma a volte capita che l’argomento in questione richieda un dibattito un po’ più approfondito. Per una decina di minuti, cerco di parlare e scrivere contemporaneamente, rischiando di chiamare il mio protagonista con il suo nome (è già successo!). Oppure gli rispondo a monosillabi, piagnucolo dicendo “dopo, ti prego” finché non sbotto e lo mando a quel paese.
A volte capita che io mi metta a scrivere a un capo del tavolo mentre lui, dall’altra parte, gioca a Call of Duty. Finché vince, va tutto bene. Il problema è che ogni tanto si mette a insultare lo schermo o sbattere il mouse come se volesse ammazzarlo. Al decimo “per favore smettila”, prendo il portatile e, sbuffando, vado a chiudermi in cucina. In questo preciso istante, invece, sta cantando “Formidable” di Stromae. E Facebook ha appena ricevuto una notifica. Torno subito, scusate!

Necessità di non sottovalutare le mie relazioni.
Ho sempre avuto bisogno di nutrire i miei contatti umani. Troppa solitudine è snervante. Questo, ovviamente, penalizza un po’ la scrittura.
Come ho accennato anche in altri post, Beppe sta facendo  la spola fra Milano e Sanremo per motivi di lavoro. Quando è a casa, se la sera mi metto a scrivere, ho l’impressione di trascurarlo, perché il tempo per stare insieme è meno rispetto a prima. E quando è a Milano, se le mie amiche mi invitano a prendere l’aperitivo, ho una voglia matta di andarci. Dopo tutto, non posso mica isolarmi dal mondo, no?
Cerco però di trovare il giusto equilibrio fra scrittura e mondanità, fra isolamento creativo e vita sociale. Se l’ ispirazione è ai massimi livelli, nemmeno Brad Pitt riesce a tirarmi fuori di casa!

Stanchezza da pc.
Durante la settimana posso scrivere solo la sera. Il fatto di svolgere un lavoro che mi tiene tutto il tempo inchiodata a un computer non agevola il mio compito. Arrivo a casa con gli occhi a palla, da pesce lesso. Dopo tante ore alla scrivania- Dopo tante ore alla scrivania ho il sedere piatto e, nonostante la postazione ergonomica, anche un po’ di mal di schiena. L’idea di rimanere, anche solo per mezz’ora, nella stessa posizione tenuta per tutto il giorno mi ripugna. So che potrei prendere il computer e portarlo sul divano o nel letto, io quando scrivo ho bisogno di essere seduta dritta, lo sguardo alla stessa altezza dello schermo e le braccia appoggiate a una superficie piana. Se non è così, non riesco a concentrarmi.

Autocensura.
Per quanto riguarda il romanzo, ho limitato molto il potere del super-io. Rispetto ai tempi in cui ho scritto questo post, sono molto meno suggestionabile. La questione riguarda più che altro il blog.
 A volte vorrei aprirmi in modo molto più esplicito ed esprimere le mie convinzioni senza paura di buttarmi nella vasca degli squali, ma so che questo non è possibile. Il fatto di essere raggiungibile su google solo digitando il mio nome e cognome mi fa sentire un po’ in balia delle lune di alcune persone, abituate a girare con il coltello fra i denti e una pistola carica di pettegolezzi.  Ci sono individui che voglio tener fuori dai fatti miei per non svegliare il cane che dorme. Finché uno scritto rimane al sicuro nel mio computer o scivola nella casella e-mail di qualche amico, posso dire peste e corna ed esprimere opinioni che riconosco come piuttosto impopolari. Ma sul web un articolo inizia a camminare con le proprie gambe, non si sa dove possa andare a finire. Quindi, è meglio tutelarsi.
In che modo questo mi distrae? Semplice: mi fa perdere il filo del discorso. Alcuni brani sono stati tagliati senza pietà. Io non sono molto brava a nascondere ciò che penso, quindi certe cose le scrivo. Ma poi vado in paranoia, mi metto a cercare perifrasi ed eufemismi, rigiro le frasi come calzini sporchi. Oppure cancello tutto, perdendo un sacco di tempo per trovare argomenti alternativi.
Dovrei assumermi la responsabilità dei miei pensieri, seguire il consiglio che mi ha dato un amico blogger e fregarmene. Fosse così facile!

Il mare.
Questa fonte di distrazione al momento non mi tocca più di tanto, ma diventerà attuale fra un paio di mesI. Io, amici miei, d’estate sono “spiaggiomane”. E non voglio uscire dal tunnel, non ci penso neanche. Quindi appena arrivano le belle giornate vado a fare la lucertola su un lettino e… tanti saluti!

Il lancio della patata bollente.

Quali sono gli aspetti che condizionano negativamente o distraggono la vostra scrittura? E cosa ne pensate delle voci che ho citato? Qualcuna di loro vi riguarda?

Commenti

  1. Ah, litighiamo un po' tutti con le sirene.
    Scrivo spesso mentre mio marito guarda la tv nella stessa stanza. Contrattiamo a lungo sul volume. A volte metto le cuffie per isolarmi. Il problema sorge quando sta guardando un programma che mi piace e inizio a seguirlo con un occhio. Poi c'è il gatto con la sindrome da abbandono del tipo "coccolami o morirò" che sale sulla stampante, si incunea tra il bracciolo della poltrona e il computer e poi allunga la zampina. In questo momento è seduto sulla stampante in attesa che gli faccia spazio...
    Poi c'è il nipotino che sale, in quel meraviglioso momento del tardo pomeriggio in cui i lavori scolastici sono finiti e il marito non è ancora tornato. E il nipotino è la luce dei miei occhi, però stavo scrivendo!
    Internet, cellulare et similia non mi distraggono più di tanto. Se inizio a vagare è perché già c'erano problemi in quello che stavo scrivendo. Più che altro, se faccio il giro dei blog prima di iniziare a scrivere rischio di non iniziare affatto...

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    1. Invece io con i blog sono organizzata diversamente perché li leggo di solito nella pausa pranzo o nelle pause dalla scrittura (un articolo ogni momento di stop) diluendo un po' il da fare. In ogni caso, ognuno ha le sue croci! :)

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  2. Quando scrivo uso deliberatamente un pc senza connessione a internet, così evito le tentazioni del web ;-)
    Altre cose che tu citi, come la stanchezza di passare troppe ore davanti al computer e il desiderio di non trascurare le persone care sicuramente incidono. Anche il rumore mi infastidisce. Ho bisogno di silenzio, e quando c'è rumore non riesco a concentrarmi sulla scrittura. Per fortuna vivo in un palazzo abbastanza tranquillo.

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    1. Anche io vivo in una zona silenziosa. Ci sono parecchi cani che abbaiano ma non mi infastidiscono. Ormai mi sono abituata e non li sento neanche. :)

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  3. Se Brad Pitt viene a casa nostra per farti uscire, ci devi andare.
    Mia cara lo sai che sono molto espansivo e amo esaltare le mie emozioni, quindi non mi rompere se canto, urlo e mi dispero davanti al mio PC. Comunque cercherò di non essere troppo invadente.
    E mentre sto cercando di scrivere questo breve commento tu ti avvicini con fare curioso chiedendomi "cosa stai scrivendo?", "Ci metti 1 ora scrivere due righe?" Ricorda che non siamo tutti scrittori!!!!
    p.s. ho due sorelle e un fratello, ricordi? ;)

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    1. Leggete tutti: ha promesso che sarà meno invadente... e ha anche detto che mi lascia uscire con Brad Pitt! Ci sono i testimoni! :)
      P.s. Fratelli è una parola onnicomprensiva.

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  4. La mia unica distrazione sono i figli con la loro infinita molteplicità di cose da fare: scuola, studio, corsi pomeridiani, sport, dunque i miei pomeriggi sono tutti sacrificati. Mio marito torna dopo le 19 dal lavoro e tutto grava sulle mie spalle: prendi, lascia, accompagna, aspetta...
    Scrivo la mattina, quando rimango sola a casa, ma anche lì, è un bel da fare: non posso trascurare la casa e poi c'è sempre una puntata alla posta o dal medico, al supermercato. Insomma il mio peggior nemico è la quotidianità, ma alla fine della giornata sono soddisfatta: so di non essermi persa nulla per strada, compreso lo svago su Fb e su Tw.
    Leggo i post degli altri blog nei periodi morti: mentre aspetto l'uscita da scuola dei ragazzi, subito dopo pranzo, quando mi concedo una pausa-lavoro, la sera davanti alla tv (tanto non fanno mai nulla di interessante!): questo è uno di quei momenti!
    Buona serata! :)

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    1. Io non credo che riuscirei a gestire una vita da casalinga a tutto tondo, però a volte penso che mi piacerebbe avere un lavoro in grado di lasciarmi la possibilità di gestire i miei tempi. Vivo un po' male l'orario fisso e il cartellino. ;)

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  5. La stanchezza da pc è potente in me. E quando sono stanco è facile che mi distragga, soprattutto se già, tornato a casa, devo rispondere a quelle due o tre mail. Per superarla mi sono ritagliato un angolino creativo, la giusta illuminazione e il giusto tè. Però a volte è difficile!

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    1. Eh già! Dopo tutto siamo esseri umani, non macchine da guerra. Se mi impongo di scrivere, non riesco a buttare giù nemmeno una riga!
      P.S. Ma il tuo blog che fine ha fatto? Non lo aggiorni più? Mi piaceva tanto! :)

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    2. Mi sono solo trasferito. Aggiorno l'Argonauta sporadicamente, perché adesso curo Il Pozzo e lo Straniero (che trovi qui).

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    3. Non lo sapevo! :) Vado subito a vedere!

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  6. Sono molto disciplinata e equilibrata, se esco - come ieri sera - non sto certo a rimpiangere il tempo che avrei potuto trascorrere scrivendo, se scrivo non mi distraggo. Almeno su questo punto mi assolgo con gioia. Bacio Sandra

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  7. assolvo magari non assolgo.S.

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    1. Beata te! Io sono indisciplinata, ma non mi dispero per questo. Dopo tutto, siamo artisti! :)

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  8. Io non riuscirei neanche a iniziare se nella stessa stanza c'è un'altra persona, già mi distraggo. Nel futuro prossimo medito di trasferirmi su qualche anfratto silenzioso e isolato. Magari sulla Luna, oppure accettare un ingaggio come uno dei primi pionieri della colonizzazione di Marte. Insomma, necessito di pace e silenzio...!

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    1. Io tante volte ho scritto anche nei bar. Non mi danno fastidio le persone in sé, ma i loro tentativi di interagire con me. :)

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  9. Anche io, come te, ho la necessità di nutrire i rapporti personali! E questa è la cosa che più di tutte mi distoglie dallo scrivere.
    Ad esempio la sera, quando sono con il mio fidanzato, mi dispiace mettermi a scrivere perché mi sembra di ignorarlo. Inoltre spesso io lavoro anche nel weekend, per cui alcune settimane il tempo che passiamo assieme è pochissimo! In più mi sono resa conto che soffre di diarrea verbale e se c'è una persona nella stanza lui DEVE parlarci, e si fa fatica a farlo stare zitto xD
    Oltre a quello anche l'idea di stare davanti al pc dopo otto ore di lavoro passate a fissare lo schermo a volte mi repelle.
    In estate sostituisco la spiaggia con i parchi! Cosa c'è di più bello che stendersi sul prato con un bel libro e prendere un po' di sole? :D

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    1. Devo dire che hai parecchie cose in comune con me! :)

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  10. Io il problema delle distrazioni l'ho risolto definitivamente andando a scrivere in biblioteca comunale, che per fortuna ho a pochissima distanza da casa.

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    1. Forse può sembrare paradossale, visto che sono una scrittrice, ma non mi piace stare in biblioteca! Quando studiavo all'università ci andavo solo per cercare qualcosa, non per studiare. Non so perché ma ci trovo qualcosa di inquietante! :)

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    2. In questo siamo molto diversi: io in biblioteca mi sento più a casa che a casa, forse proprio per l'assenza di distrazioni :)

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  11. Io quando scrivo devo essere innanzitutto da solo, altrimenti, soprattutto se mi sento osservato o controllato, non riesco a prendere seriamente me stesso. Internet è una condanna e infatti cerco di allontanarlo quando scrivo usando anche il dizionario cartaceo.
    La distrazione peggiore però è la scrivania: troppi oggetti inutili sopra, troppi ninnoli che mi impdiscono di concentrarmi. E il disordine. Se la scrivania è in disordine, lo è anche la mia mente. La soluzione estrema non funziona: scrivania vuota, mente vuota.
    Diciamo che il mio problema è più che altro di spazio. Non riuscirò mai ad accontentarmi.
    Gianluigi

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    1. Ciao Gianluigi, benvenuto!
      Pensa che io, invece, devo avere un sacco di oggetti vicino sennò mi sento persa. Se qualcosa mi serve, voglio che sia a portata di mano senza il bisogno di andarlo a cercare in giro: le sigarette, i miei appunti, il telefono, qualche libro... Insomma... non ne posso fare a meno! In ufficio ho ricevuto un richiamo disciplinare per la scrivania in disordine! :)

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  12. Nel file dei miei post da scrivere ce n'è uno che parla delle cose che mi impediscono di scrivere, e la lista è molto simile alla tua, tranne che al primo posto c'è: LA FAME!!
    Quando sono affamata, non c'è verso di mettere insieme due righe, mi volano i prosciutti davanti agli occhi!

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    1. A me non capita mai di essere distratta dalla fame, forse perché non ho l'abitudine di mangiare fuori dai pasti, e quando si avvicina l'ora di cena interrompo senza problemi per prepararmi qualcosa :)

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  13. Social e persone di casa distraggono, purtroppo. Per i social, puoi sempre disattivare la connessione internet. Sulla stanchezza da pc ti capisco, io sto cercando di spegnere il computer alle 18,30, perché sento molto questa stanchezza, oltre ad avere spesso male agli occhi.
    Autocensura: qui tu parli di scrittura, quindi non so a chi potresti dare fastidio. Posso capire se hai un blog politico, allora sì che devi stare attenta, ma sulla scrittura perché ti autocensuri?

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    1. Non riesco a staccare la connessione quando scrivo, perché se ho bisogno di sapere qualcosa mi rivolgo a san google e risolvo il problema. Inoltre il mio compagno lavora su internet, è sempre collegato, quindi quando c'è lui non posso scollegarmi.

      Il limite che ho per lo "spegnimento del pc" sono le 22:00. Purtroppo in settimana posso scrivere soltanto la sera, quindi volente o nolente devo utilizzare questo strumento, per lo meno nei giorni in cui scrivo i post per il blog.

      L'autocensura subentra in alcuni post particolari, quelli in cui vorrei parlare di me ed esprimere un pensiero critico nei confronti di certi ambienti o certe situazioni, ma ho paura di svelare troppo. Per farti capire meglio, questo post (http://appuntiamargine.blogspot.it/2015/01/scrivo-dunque-sono-quanto-vale-la-mia.html) all'inizio era molto più cattivo, perché scritto dopo una lite furiosa sul lavoro. Poi ho limato ed edulcorato il tutto.
      Il problema è che lavoro in un ambiente in cui c'è gente pronta ad attaccarsi a qualunque cavillo pur di mettere in giro maldicenze, e questo mi rende un po' insicura. Se le persone sbagliate capitassero qui, sarebbero capaci di attaccarsi a un refuso miserrimo per dire in giro che sono un'incapace, che non so scrivere e che mi sono montata la testa. ;)

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  14. Con Facebook ho trovato un modus vivendi: posto il buongiorno con i fiori e condivido qualcosa degli argomenti che più mi interessano (scrittura, canili e pochi extra) e me ne vado. Gli altri social li uso in relazione alla scrittura, ma gran parte del tempo se ne va nei blog, il mio e quelli altrui. La famiglia porta via parecchio tempo, ed è anche giusto così. Un po' di sport, un po' di lettura... mi basterebbero altre due/tre ore, ecco. Ultimamente sono quelle in cui scriverei, ma sto cercando di favorire un'inversione di tendenza: prima scrivo, poi inizio il giro per blog. E' l'unico metodo che funziona per me. La sera, comunque, non riesco a scrivere. Per me che andrei a letto alle nove, già essere viva fino alle undici è un'impresa. :)

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    1. Stamattina, che sono a casa con l'influenza, ho fatto un bel giro dei blog, ma capita raramente di riuscire a leggerli tutti insieme.
      Se io non scrivessi la sera, avrei a disposizione solo il weekend e finirei il romanzo nel 2020. :D
      (...cosa che non escludo possa accadere...)

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  15. Io non ho mai provato a scrivere in posti diversi al mio studio, perché ho bisogno di una quantità tale di documenti da controllare che mi sentirei persa. Ad esempio ieri sera mi stavo chiedendo se esistessero già le tasche nel Medioevo, ed ecco che scopro che non c'erano, né interne né esterne. Correzione di una scena in cui il protagonista infila una mappa in una tasca della tunica, che immaginavo interna. Per farmi passare l'arrabbiatura, ho immaginato perfidamente il mio protagonista trottare in giro con la sua pergamena tra i denti, stile cagnolino, e ben gli sta.

    Posso dirti che leggo nel frastuono generale, anche con la televisione accesa e a tutto volume, a patto che la persona che c'è nella stanza non tenti di interagire con me, con frasi tipo "Mai hai visto che roba?" "Che ne pensi?" (mio marito, di solito). Animali domestici purtroppo non ne possiedo. Mi piacerebbe avere un gatto.

    Ho solo FB come social networks, perché le cerchie di Google le ho, ma le trovo caotiche, e Pininterest lo uso solo per i post del blog. Comunque FB è un distrattore potente, senza ombra di dubbio, io ho escluso ogni forma di notifica durante il giorno, incluse le mail.

    Per il PC, alla sera molto spesso mi viene la nausea solo a guardarlo, altre volte sono meno stanca. Dipende dai momenti!

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    1. Scusami se ti rispondo solo adesso. Hai pubblicato il commento mentre stavo scrivendo il nuovo articolo, poi l'ho pubblicato, sono arrivati i commenti e il tuo si è perso nella mischia! :)

      A me piacerebbe avere uno studio. Magari, quando io e Beppe decideremo di avere dei figli e trasferirci in una casa più grande, farò in modo di averne uno. Al momento, mi accontento della sala. Dopo tutto, non posso certo lamentarmi della mia casa, adattissima a una coppia senza figli.

      Non ho mai usato pintrest, non so nemmeno come funziona! :) Ho istagram, ma non ho mai pubblicato nulla relativo al blog, e comunque lo uso solo da smartphone, per ritoccare le foto. Su google+ e twitter mi limito a condividere i post del blog. Il nemico è facebook! :D

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    2. Eh sì, arrivo sempre in coda... ma gli ultimi saranno i primi nel regno dei cieli!

      Il nemico è Facebook, sì. Io ho aperto la pagina un paio d'anni fa dopo molti tentennamenti, perché sapevo che è un succhia-tempo micidiale. Più che altro l'ho fatto per rilanciare i post del blog. Considero anche pericolosi i gruppi, ogni tanto c'è qualcuno che ti iscrive senza che tu abbia nemmeno il minimo sospetto. Mi rifiuto invece di iscrivermi a Twitter o a Linkedin. Tu hai Twitter, vero?

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    3. Sì, ho twitter, ma come ti dicevo lo uso soltanto per inoltrare i post dei blog... i miei, e quelli degli altri. Per quel che riguarda linkedin, sono stata iscritta nel periodo in cui ero senza lavoro, poi ho chiuso l'account perché era abbandonato a se stesso. Su facebook sono da un sacco di tempo e mi sta un po' stufando, ma per ora mantengo l'account. :)

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