#imieiprimipensieri - Seguire l'amore
Se vuoi saperne di più sull'iniziativa #imieiprimipensieri, leggi qui. Se invece non conosci o hai dimenticato la metafora del Jolly, qui. Inoltre, queste parole non rilette e non revisionate, mi hanno fatto venir voglia di rilanciare il post #imieiprimipensieri - Cercasi Jolly, mai d'attualità come in questo momento. Qualcuno l'ho trovato, ma la caccia continua. Intanto, buona lettura! :)
Il perdono libera l'anima, rimuove la paura.
è per questo che il perdono è un'arma potente.
(Nelson Mandela)
Torno a
scrivere dopo un lungo periodo di silenzio, sperando che gli aggiornamenti del
blog ricomincino presto a essere una costante settimanale. Magari questo non
avverrà subito, ma entro l’autunno vorrei chiarirmi le idee non solo sul destino
di questa paginetta, ma anche sull’indirizzo da dare al sito nuovo (ancora
bloccato) e alla mia attività professionale e scrittoria intesa in senso lato.
Nell’ultimo anno, infatti, ho assunto su di me più impegni di quanti un essere
umano con capacità normali fosse in grado di sostenere. E, nonostante tutto,
sono riuscita a tenere in piedi la baracca, seppur con qualche piccolo
sacrificio qua e là. Poi, la scorsa primavera, come già sapete, si sono rotti
gli argini, e la stanchezza che avevo accumulato mi ha travolta. Il mio livello
di energia si è abbassato, questo è un dato di fatto. E la colpa è anche mia,
perché ho dato peso a problemi, persone e situazioni che non ne meritavano. Il
punto (ed è questa la riflessione al centro di questo post) è che non riesco a
fregarmene di ciò che mi fa male, e gli consento di rovesciare il suo potere su
di me. Questo alla lunga snerva.
Purtroppo, con la mia mania di sviscerare e di comprendere, ho sempre considerato l'indifferenza una forma d'odio, un sentimento contro la mia natura. E, quando qualcuno mi diceva: "Sii superiore", glissavo con un'alzata di spalle, perché non mi sono mai sentita migliore di nessuno. Da buona bilancina, ho sempre cercato di creare rapporti paritari. Nel mio mondo ideale, la competizione non esiste. Non esiste l’invidia. Non esiste il pettegolezzo fine a se stesso. Non esiste il lamento autolesionista. Non esiste la cattiveria.
Il mio
mondo ideale, quindi, è l’isola che non c’è. E l’isola che non c’è, appunto,
non c’è. È un’utopia. Ho cercato di negare l’evidenza più volte e di
convincermi che un cambiamento fosse possibile, ma poi ho dovuto guardare in
faccia la realtà e prendere atto della mia impotenza. Perché, ragazzi miei,
questo non è un mondo per Jolly.Oppure, porta le persone ad approfittarsene. Questo
non è un mondo per Jolly, lo sappiamo. Ormai abbiamo sdoganato l’insulto, la
rispostaccia, il dileggio. Facebook è diventato un coacervo di crudeltà
gratuite. Pochi luoghi di lavoro sono ormai frequentabili da persone sane di
mente, perché solo chi si chiude dentro un’armatura di qualunquismo riesce a
sopravvivere. Chi è servile. Chi è classista. Chi crede che la superiorità del “capo”
sia ontologica, anziché legata a un contratto aziendale. Chi ha scarsa fantasia
e poche ambizioni. I nani, quindi. Comunque vada, vincono e vinceranno sempre
loro, perché hanno le spalle larghe. Io, invece, no. Io non le ho mai avute, le
spalle larghe. Continuo a soffrire per le ingiustizie e a credere che la solidarietà
sia possibile.
Ogni
volta che mi collego ai social network, mi sento male. Ogni volta che leggo
frasi razziste e omofobe. Ogni volta che vedo immagini offensive nei confronti
delle donne. Ogni volta che, in ufficio, sento una maldicenza gratuita su
qualcuno. Ogni volta che litigo. Perché si, io litigo. Non sono una santa. Mi
incazzo, come tutti. E a volte mi sfogo con modi e parole che solo in un
secondo momento capisco non far parte del mio modo di essere. La volgarità e l’aggressività
non mi sono mai appartenute. Quando si impossessano di me, mi sento come se avessi
un masso appeso alla vita con una corda, che mi trascina giù, giù, e sempre più
giù. Allora, allungo una mano alla cieca, nella speranza di afferrare l’amore,
l’unico e solo sentimento che ho bisogno di seguire.
Sì, amici
mei, questa è l’unica verità: io ho bisogno di seguire l’amore.
Vi chiedo, per favore,
di sganciare questo termine dal significato che la società occidentale
comunemente gli attribuisce. Non sto parlando di semplici relazioni
sentimentali (quella c’è, e funziona benissimo) ma di un’energia che mi sorride
dentro, che vive, permea e illumina ogni cosa, e che vorrei trasformare in una
guida. Sarà difficile. Non sono il Dalai Lama, ma una comune donna occidentale
che ogni giorno lotta con le basse vibrazioni del sistema. Eppure finché riesco
ad emozionarmi so che la speranza non è persa, e quella flebile fiammella può
ancora diventare un faro. Sì, il mio faro. Da seguire quotidianamente, a mani
tese. Perché, anche se può sembrare una banalità, l’amore è ovunque. Bisogna
soltanto chiudere gli occhi e ascoltarlo.
Fino a questo momento
ho scritto di getto, senza tornare indietro, senza rileggere e senza fermare la
mano. Nel momento in cui ho provato a dare qualche esempio concreto di cosa
intendo per amore, tuttavia, mi sono bloccata. “Ecco”, mi sono detta. “Sto di
nuovo razionalizzando. Sto di nuovo cercando di spiegare le emozioni, anziché
viverle”. Quindi è meglio rinunciare a qualunque definizione. So che dall’altra
parte dello schermo ci sono tante anime belle, che riusciranno a capire ciò
cosa intendo. Altri invece penseranno che la mia è una missione impossibile.
Qualcuno, forse, riderà di me. Mi chiamerà “buonista”. Penserà che sono un’ipocrita.
O un’incoerente. Perché, come dicevo prima, anch’io mi arrabbio. Molto spesso.
Ma seguire l’amore non significa rinunciare alle emozioni negative, bensì
osservarle e trasformarle, senza permettere loro di dominarmi, di avvelenarmi
la vita. L’ombra, dopotutto, dà risalto alla luce, la rende più visibile. E io,
d’ora in poi, è su quella che ho bisogno di concentrarmi. Il male, in questi
anni, mi ha indebolita troppo. Basta. Basta. Basta. Lo scrivo a caratteri
cubitali: BASTA! Per davvero. Selezionerò le persone e le situazioni a cui dare
energia, mi proteggerò da tutti quei virus che risucchiano la positività altrui
perché non hanno di che nutrirsi. Però, mai e poi mai chiuderò le porte al bene
per paura di soffrire ancora, per paura di non essere compresa o per paura che
gli altri, i nani, ridano di me. Non mi farò demoralizzare da chi dispensa
frasi banali o verità sempliciotte. Cercherò di comprendere ogni essere umano e
di averne rispetto. Cercherò di essere più forte delle mie opinioni. Imparerò a
distinguere un’intuizione da un giudizio. E tornerò a scrivere, sia qui sia
altrove. Eccome, se tornerò. Perché la scrittura è l’unico mezzo a mia
disposizione per realizzare tutto questo. Rinunciarvi, è stata una follia.
Questo non è un pianeta
per Jolly, ma io voglio esserlo lo stesso. Ora, e per tutta la vita. È l’unico
modo di essere coerente con la mia personalità creativa, quindi non permetterò
più a niente e nessuno di corrompermi.
Vi voglio bene,
ragazzi. Vi voglio bene davvero.
Il lancio della patata bollente
E voi, cosa volete seguire?
Anche io attribuisco all'amore un significato più ampio di quello che dà generalmente la massa (secondo la massa, appunto amore = coppia). Il bene è appunto amore. Fino a qualche tempo fa ho seguito solo l'amore (nel senso appunto più ampio), oggi ho paura invece di seguire solo qualche simulacro, per appagare il mio ego. Pensavo di avere capito che bastava essere se stessi al 100% e tutto sarebbe andato bene, invece no, esser se stessi è un lusso che non ci si può permettere, come non ci si può permettere di mostrare le proprie ferite e cicatrici, perché sono il prodotto di una sconfitta, di un'incapacità. Ma un po' mi vergogno perché è una mancanza di rispetto verso chi veramente ha cicatrici profonde ed è faticosamente risorto a nuova vita.
RispondiEliminaE poi ci sono le apparenze, al diavolo le apparenze, invece no, quelle contano, contano anche tra gli insospettabili e le insospettabili. E' difficile scavare a fondo nelle persone e capirle.
Ora perdonami, ma devo andare a indossare la mia maschera da eroe sbiadito e a fare qualche salvataggio inutile e non richiesto.
Il tuo commento ha suscitato molte riflessioni, che scivolano a fondo nel personale. Ti posso scrivere una mail, e rispondere lì? Penso ci siano i presupposti per un ottimo confronto. :)
EliminaCome no, certo :)
EliminaIo ho scelto di seguire l'amore già diversi anni fa, però anche quando raggiungi questa consapevolezza non è sempre facile, in un mondo di nani troverai sempre chi ti osteggia. Comunque io vado avanti per la mia strada e mantengo un certo distacco dai social, per lo meno ci provo.
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