#imieiprimipensieri - tutto il resto è noia
Oggi: noia che sbatte come una persiana al vento.
(Leo Longanesi)
Scrittura di getto e senza revisione, 1° prova – Tempo previsto: 20 minuti.
Quando siamo bambini e adolescenti, la noia è
associata alla necessità di riempire il proprio tempo con attività piacevoli. Da
adulti la percezione cambia. Al centro di tutto, c’è sempre lo scorrere dei
minuti. Ma il divertimento, ora, non è più legato alla necessità di adrenalina,
ma è il bisogno di un dettaglio che interrompa la sensazione di aver incanalato
il proprio percorso esistenziale lungo binari che non prevedono alcuna
deviazione. Quando tutto è uguale si cerca spasmodicamente qualcosa che, come
un lampo che spezza il bianco delle nuvole, renda vane e inutili tutte le
routine. A volte, persino una rogna – come un Ape-Car che va a 30 all’ora in
tangenziale – diventa foriera di novità. Perché, mentre sei in coda, pensi. Trovi
una pausa dal normale. Ed è in questa pausa che si concretizza la creatività.
A volte mi domando se siamo esseri umani o automi. Mi
domando se è questa la vita che sognavamo quando eravamo più giovani. Una vita
fatta di cartellini da timbrare, di appuntamenti settimanali, mensili e annuali
che sono sempre gli stessi, nei secoli dei secoli. Ci sono le ferie ad agosto e
i regali di Natale da comprare. C’è il Festival di Sanremo, c’è il campionato
di calcio. Ormai non si improvvisa più, perché anche il divertimento ha assunto
delle forme predefinite. Si esce la sera solo il venerdì e il sabato, giorni in
cui ci si può concedere il lusso di sgarrare la propria dieta, con una fetta di
tiramisù e un bicchiere di vino rosso. Ci si siede, a volte, al tavolino di un
pub, recitando una parte davanti agli amici, o più spesso davanti ai
conoscenti, persone di cui ci si circonda per non sentirsi alienati. Non sempre
ciò che facciamo corrisponde alla nostra idea di svago. Spesso anche il modo in
cui trascorriamo le ore libere rispecchia canoni che ci siamo auto-imposti nel
momento in cui abbiamo deciso di vivere in un contesto sociale, e non da soli,
sulla cima di una montagna. Nessuno, in questo mondo, ha il diritto di vivere
come vuole. Si vive come è giusto. E il prezzo da pagare per essere considerati
normali consiste nel tenere a bada il genio creativo che potrebbe mandare tutto
all’aria.
La noia non è
soltanto socialmente accettata, ma addirittura desiderata dai canoni
estetici e dalle dinamiche educative che quotidianamente accettiamo. Nel mondo
di oggi, infatti, il bello è ciò che è ordinario. Una donna elegante indossa un tallieur, con la giacca perfettamente
abbinata alla gonna. Un testo ben scritto non conosce alcuna sbavatura
sintattica e grammaticale: scorre liscio, come un fiume dentro il proprio
letto, e non ci sono pietre a intralciare il suo cammino. Invece io penso che
la bellezza può essere anche in un dettaglio stonato, in una borsa arancione su
una mise total-black, in una
sbavatura semantica buttata lì, dall’autore, per attirare l’attenzione su
determinati elementi del testo. Allo stesso modo, una persona bella (non di
aspetto, ma nell’anima) non è quella che rispetta rigorosamente le regole,
spesso con il muso lungo, ma quella che si assume il coraggio di essere libera
e creativa in un mondo che invece ci vorrebbe veder marciare come soldati, o
come robot. Una persona bella, ha il cuore colorato. E anche ciò che crea è
colorato, vibrante di vita. Poco conforme, forse, come un’erbaccia che buca l’asfalto.
Ma vero.
Noi scrittori amiamo considerarci degli artisti. Ma anche
l’arte, a volte, è un’illusione, perché imprigionata dentro le barriere che ci fanno
sentire al sicuro. Aggiorniamo il blog sempre lo stesso giorno della settimana,
perché la routine della pubblicazione rassicura noi e fidelizza i lettori. Ci riempiamo
la testa con le parole dei manuali perché così siamo sicuri di fare la cosa
giusta. E non abbiamo più il coraggio di inventare nulla, perché sappiamo che
il mercato editoriale teme la novità. Anch’esso, come tutto il resto, ha i
propri binari. Io penso invece che essere creativi sia tutta un’altra cosa. Essere
creativi significa osservare con un sorriso la lampadina che si accende
improvvisamente nella propria testa e poi seguirla, finché non abbiamo tra le
mani il figlio della sua luce, un testo magari imperfetto, ma autenticamente
nostro. Il bisogno di essere approvati spesso è il nostro più grande limite. È un
telo nero messo su questa lampadina. È la risposta al nostro bisogno di
conformismo. Conformismo conforme, ma noioso. Troppi libri, ormai mi fanno
sbadigliare. Il mio non ancora. E non voglio che questo accada. Io voglio
essere sempre viva, mentre cammino sulla pagina. Non voglio chiedermi: “andrà
bene, se faccio così?” E non voglio aver paura del disordine.
Tempo effettivamente impiegato: 22 minuti. Stavo continuando, ma mi è arrivata una
telefonata che mi ha interrotto. Ho messo un punto, e credo vada bene così.
Spero che sia comprensibile. Scrivo sempre di getto, ma non sono abituata a non
revisionare. Per non cadere in tentazione, ho lasciato i refusi. Non sarà perfetto, ma ho provato, dopo tanto tempo, la gioia di scrivere senza uno scopo e senza temere il giudizio, come facevo anni fa. Avevo dei timori legati alla non-revisione, ma sono felice di pubblicare il post così com'è venuto fuori. La sincerità, in fondo, non fa mai schifo.
(n.b. non ho riletto nemmeno questa postilla).
Altri post della serie #imieiprimipensieri pubblicati tra il
26 e il 31 gennaio 2017.
Marina Guarneri –
Vedo
polvere dappertutto.
Sandra Faè - Questi giorni.
Patricia Moll - Una persona bella ha il cuore colorato.
Se desiderate saperne di più sull'iniziativa ed eventualmente prendervi parte, qui trovate tutte le indicazioni. Spero che accorriate numerosi. :-)
Sandra Faè - Questi giorni.
Patricia Moll - Una persona bella ha il cuore colorato.
Se desiderate saperne di più sull'iniziativa ed eventualmente prendervi parte, qui trovate tutte le indicazioni. Spero che accorriate numerosi. :-)
Professione: scrittrice di getto. ;)
RispondiEliminaSpero non sia un insulto. :-D
EliminaAhah, quale insulto: è sempre la mia invidia che parla. :D
RispondiEliminaInvidia?! Siamo nel mentalissimo :D
Elimina:D :D
EliminaDirei che l'esperimento è riuscito. Anche se forse tu, che sei abituata a scrivere di getto e ami farlo, hai talmente dimestichezza da essere efficace a prescindere.
RispondiEliminaTi domando: e se una tua scrittura di getto riguardasse invece una narrazione breve? Ecco, mi piacerebbe leggere una cosa di questo tipo.
Io scrivo spesso di getto però revisiono sempre. Alcune scene del romanzo richiedono interventi minimi, altre un lavoro più approfondito. Qui invece non ho nemmeno idea se ci siano refusi o meno. Comunque sì, potrei provarci. :)
EliminaFinalmente riesco a leggerti.. Scusa ma in questi giorni ho casini vari per la testa e in casa.
RispondiEliminaQuanto mi piace quella tua frase Una persona bella ha il cuore colorato!
E' sacrosanta! Bella perchè irradia la felicità, perchè la sua fantasia le mette e ali perchè... perchè quasi quasi faccio il post anch'io!
Ora lo scrivo e domani lo post. Non so se sarò collegata, dipende da quanto staremo in ospedale mia suocera ed io ma il post ci sarà senz'altro.
Ciaoooo
Certo, sei la benvenuta. :-)
EliminaAl link sottostante trovi tutte le indicazioni. Ricordati di avvertirmi quando lo pubblichi, così posso tenere traccia del link.
http://appuntiamargine.blogspot.it/2017/01/i-miei-primi-pensieri-invito-ai-blogger.html
Lo aggiungo anche alla fine del post, per chi fosse interessato.
EliminaChiara, ho fatto prima anche per non smentire la mia fama di istintiva.
EliminaHo pubblicato ora. Domani... non so cosa farò e ho il rieppilogo di IR 17
eccoti il link QUI
Ciao! E scusate gl errori a davvero non ho riletto.
Hai fatto benissimo. Nemmeno io ho riletto.
EliminaChiedo scusa anche dei miei errori, quindi. ;)
Aggiungo subito il link, visto che è ancora il 31.
Il tuo pezzo mi piace molto e sono qui a fare il tifo per il tuo romanzo, forse non te l'ho mai detto ma ci credo molto.
RispondiEliminaE niente ho appena postato il mio pezzo da me.
Bacione.
Vado subito a vedere. Mi spiace di non averlo saputo prima: avrei messo il link immediatamente. Siccome non voglio attendere la prossima settimana, e qui si parla di post pubblicati tra il 26 e il 31 gennaio, lo metto ora. Del romanzo, giovedì avrai qualche pillolina. :-)
EliminaCiao Chiara. Mi piace quando a parlare sono le emozioni. Il tuo testo ne è pieno.
RispondiEliminaSì è vero. Ho una scrittura molto emotiva e la difendo, anche se so che a molti non piace. :)
EliminaPiaciuto!
RispondiElimina(anche se, versante contenuto, io faccio la guerra alla noia che descrivi da anni, qualcuno mi giudica pazza o stramba, ma la mia qualità della vita ne ha tratto grande giovamento)
Io ho sempre cercato compromessi tra socializzazione e autenticità. Ora però mi sono un po' stufata. :)
EliminaPronta a postare anche il mio esperimento.
EliminaVisto e commentato. :)
EliminaDicono che finché te ne accorgi non ne fai parte...
RispondiEliminaquindi continua a essere consapevole del fatto che timbrare il cartellino non è il tuo goal, ma solo il mezzo per raggiungere il tuo vero scopo, e sarai salva...
Bello l'esercizio, mi piace.
Sì. Io chiamo il cartellino: "il cuscino che ho sotto il sedere mentre mi faccio i cazzi miei". Non sarà il top dell'eleganza, ma rende l'idea. :)
Eliminaun bel racconto
RispondiEliminama non mi stupisce affatto trovare un buon prodotto sul tuo blog
Più che un racconto è un flusso di pensieri. Comunque grazie mille. :)
Eliminaeccomi, nessun commento allora ma mi piace assai lo accetti? Domani compaio con il mio come promesso partecipo e la cosa mi aggrada tanto.
RispondiEliminaStai tranquilla, con me i commenti li puoi fare. Anzi, mi interessano molto. Avevo messo quella regoletta perché le persone non si sentissero inibite. :-)
EliminaSono felice che tu domani sia dei nostri. Condividero' il link al prossimo appuntamento, però.
P.s. grazie mille per i complimenti. :)
EliminaPer aver scritto di getto mi sembra scritto molto bene! Io vorrei annoiarmi ogni tanto e, invece, da quando scrivo non mi annoio mai, a volte rimpiango i momenti di noia in cui pensavo liberamente senza uno scopo preciso, oggi incanalo tutto (anche inconsapevolmente) nel flusso della scrittura. Sappi che questo commento l'ho scritto di getto, spero abbia un senso!
RispondiEliminaSì certo, ha un senso. :)
EliminaAnche io. Il problema è che anche la scrittura rischia di diventare noiosa quando segue sempre gli stessi schemi. Anche per questo motivo ho deciso di inaugurare il rituale dei primi pensieri. Spero di vederti presto partecipare. :-)
Eccomi! Appena terminato il post... :)
RispondiEliminahttps://iolaletteraturaechaplin.blogspot.it/2017/02/mi-getto-sulla-scrittura-di-getto-tra.html
Grazie! :)
EliminaSpero sia il primo di una serie. ;)
Vado subito a vedere!
Ciao Chiara, sto pubblicando un post sul mio blog dedicato alla tua bella iniziativa.
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto.
Mariella
Perdonami, non avevo visto questo commento, ma il post sì. :-)
EliminaStasera metto il link.
Fatto. Ho giocato con te: http://massimilianoriccardi.blogspot.it/2017/02/imieiprimipensieri-scrittura-di-getto.html
RispondiEliminaStasera metterò anche il tuo link. :)
EliminaCredo di avere scritto qualcosa di demenziale ma...ce l'ho fatta!
RispondiEliminaciao!
Vedo solo ora il tuo messaggio, scusami.
EliminaLeggerò il post con piacere. :)