Lo scrittore tecnologico


Baratterei tutta la mia tecnologia con una serata con Socrate.
(Steve Jobs)

La scrittura è un’arte antica. Nel nostro immaginario storico ci sono penne d’oca e calamai, lumi di candela e caminetti scoppiettanti. Ma il mondo segue il grido del progresso, e noi dobbiamo stare al passo con i tempi: in un’epoca in cui tutti sanno leggere e scrivere, i nuovi analfabeti sono coloro che non posseggono una conoscenza di base dell’informatica. Casi più unici che rari, a dire il vero.

L’utilizzo del computer è al giorno d’oggi così scontato che ritengo superfluo menzionarlo nel mio articolo. Mi occuperò invece di altri strumenti tecnologici, software e luoghi virtuali, per comprendere come essi possano agevolare la nostra attività di scrittura. Il punto di partenza è la mia esperienza personale, ma chissà: magari questo confronto porterà a tutti nuovi spunti di riflessione.

SOCIAL NETWORK
Mi sono iscritta su Facebook nel 2008, per scopi puramente ludici. Per me era una novità assoluta, quindi mi divertivo a cercare i vecchi compagni di scuola, compilare test idioti e partecipare ai gruppi di discussione.  Giocavo addirittura a FarmVille. Ai tempi avevo accantonato la scrittura e condividevo per lo più aforismi e fotografie. I “like”, se non sbaglio, non esistevano ancora.
Con il tempo mi sono fatta prendere un po’ la mano:  nel 2012 il mio profilo è diventato un covo di spammers a livello internazionale.  Ho così deciso di cancellarmi e di creare un profilo più selettivo.  Prima di aprire il blog, solo chi aveva almeno un contatto in comune con me poteva propormi la propria amicizia e seguivo pochissime pagine. Poi, per forza di cose, ho deciso di far venir meno questa limitazione. Su Appunti a Margine, infatti, si sono creati dei bei rapporti; è inevitabile (e molto piacevole) che il confronto si estenda anche ai social. Diversi lettori mi contattano attraverso messenger e, quando non insistono per inviarmi i loro manoscritti, mi fa piacere scambiare quattro chiacchiere. Ci sono poi scrittori che mi aggiornano su eventi e concorsi, i guest-blogger da me ospitati in passato e un paio di persone che lavorano nel settore dell’editoria. I miei contatti provengono da ambiti relazionali molto diversi, non si tratta più solo di parenti e amici. Di conseguenza, ormai il mio profilo è un  ibrido: né personale, né professionale. Lì condivido ciò che mi pare e quando mi pare, anche autentiche stupidaggini, secondo l’ispirazione del momento. Ho sempre avuto un po’ di difficoltà ad auto-censurarmi,  ma ho creato delle liste, con restrizioni della privacy per conoscenti e colleghi di lavoro. Voi, che siete amici virtuali ormai di vecchia data, potete vedere tutto, comprese le mie fotografie. Ad altri nascondo i contenuti troppo personali e quelli che potrebbero diventar oggetto di beceri pettegolezzi da ufficio.
Più volte ho meditato di separare gli ambiti e creare un nuovo profilo Facebook, più serio di quello attuale, circoscritto ai contatti con altri autori ed editori, ma non avrei il tempo e la voglia di gestire due account. La scrittura nuda e cruda è quindi ancora relegata nella pagina Appunti a Margine, che, sempre per ragioni di tempo, è al momento un semplice archivio dei miei post. In futuro mi piacerebbe arricchirla con altri contenuti, per esempio aforismi e pensieri scritti da me. E speriamo che in futuro possa riportare anche qualche aggiornamento sulle mie pubblicazioni: diamo tempo al tempo!
Siccome Google+ è un social poco interattivo, me ne servo soltanto per pubblicizzare i miei articoli. Al contrario Twitter si è rivelato una bella scoperta. Grazie ai cinguettii, il Jolly ha ottenuto non poca visibilità: ho la sensazione che in futuro, per farmi conoscere, questo social potrà essere più utile di Facebook, perché meno main-stream. I suoi contenuti sono sintetici, ma spesso di buona sostanza: si evitano vacui qualunquismi, e la cosa mi piace molto.  Inoltre è più semplice interagire con personaggi conosciuti (scrittori e non solo), che rispondono a commenti e domande con la massima disponibilità.

SMARTPHONE
 Pur non essendo una di quelle persone che vivono attaccate al telefono, il mio Samsung offre un discreto supporto alla mia scrittura, perché mi consente di occuparmi del romanzo anche quando mi trovo lontano dal computer. Nei tempi morti, spesso prendo appunti sul notes elettronico, faccio ricerche su Google o sfoglio siti su cui so di poter trovare fotografie che possono agevolare la mia ispirazione: non mi capita molto spesso di farne ricorso, ma un paio di scene sono nate così. In archivio ho una cartella che si intitola “romanzo” e nella quale sono raccolte alcune immagini piuttosto eloquenti, alcune tratte dal web e altre scattate da me durante i pellegrinaggi in quel di Milano. Lì ci sono anche gli screenshot delle pagine web che mi interessano a livello documentale: servono come promemoria per ricordarmi di consultarle, davanti al computer, una volta tornata a casa. In una cartella a parte, invece, i miei appunti vocali.
Lo smart-phone mi serve anche per comunicare con la mia beta Marina Guarneri: da qualche mese abbiamo iniziato a commentare i capitoli utilizzando i messaggi audio di What’s app. Se prima avveniva tutto via mail, ora lei mi manda solo una copia del mio file con le annotazioni, e poi ne parliamo a voce. Questo rende il rapporto molto più diretto e “reale”, oltre a rendere più rapido il confronto.
Constatando l’efficacia di questi scambi non solo a livello pratico, ma anche a livello relazionale, recentemente mi è venuta l’idea di creare un gruppo di scrittori e blogger, sempre su What’s app, non solo per condividere articoli legati ai libri e alla letteratura, ma anche per comunicare tra noi, scherzare un po’ e fare quattro risate. Chi di voi parteciperebbe volentieri? Lo spam selvaggio è bandito, sia chiaro!

PROGRAMMI DI SCRITTURA
Su questo fronte mi considero piuttosto obsoleta. Scrivener e affini non fanno per me. Due anni fa, quando Maria Teresa Steri ne parlò in un articolo, scaricai  Y-Writer5, mi pare si chiamasse così: lo aprii, lo guardai, e poi tornai al caro vecchio Word. Al momento non ho bisogno di nient’altro.
Grazie al mio lavoro in ufficio ho imparato a gestire bene gli archivi elettronici. La cartella che si intitola come il mio romanzo è suddivisa in una miriade di sotto-aree: le schede dei personaggi, la documentazione, le vecchie bozze, i brani tagliati, i link utili, le scene scritte separatamente, le e-mail di Marina, e altro. Lì dentro c’è anche tanto materiale obsoleto, di cui non riesco a sbarazzarmi perché temo che prima o poi possa servirmi, e il famigerato file excel. Ne avevo parlato, ricordate? Anche se ultimamente non lo sto più utilizzando, sono sicura che mi tornerà molto utile in fase di revisione.
So che non sarò mai nominata scrittrice più ordinata del pianeta, ma non ho mai avuto problemi con questa modalità di gestione: è abbastanza precisa da impedirmi di confondermi, ma non troppo da inibirmi. L’ordine maniacale, per me, è quasi contro natura: la mente mi sembra chiusa in gabbia.

TABLET
Su questo argomento ho poco da dire: non ce l’ho e non mi serve. Se non posso accedere al pc, ho lo smart-phone. Se lo smart-phone è troppo piccolo per leggere e scrivere agevolmente, ho il pc. E per gli e-book, ho il Kindle. Certo, se qualcuno me lo regalasse non mi farebbe schifo e troverei il modo di trarne utilità, ma, se dovessi scegliere tra un tablet e un paio di Manolo Blahnik, credo non avrei dubbi di sorta.

E-READER
Menziono anche il Kindle per completezza, ma non approfondisco l’argomento perché ho già parlato della sua utilità nel post “Il Jolly e l’intellettuale borioso”.  Per non essere ripetitiva, dico solo che ormai lo ritengo fondamentale. Dalla propria parte ha comodità e risparmio: doti non da poco, in questo mondo infame.

Il lancio della patata bollente
Qual è il vostro rapporto con gli strumenti che ho menzionato?
Ve ne vengono in mente altri, di cui non ho fatto menzione?


POSTILLA: Non ho voluto mettere il link alle mie pagine social, perché li trovate nella pagina contatti. Se volete aggiungermi o seguirmi, siete i benvenuti!

Commenti

  1. Quello di parlare a voce, tramite i messaggi audio di whatsapp, con i propri beta di qualche cosa di più complicato della semplice correzione dei refusi non è una brutta idea.

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    1. È un'idea geniale! Perché è mia! :-p
      Se faccio il gruppo, posso buttarci anche te?

      P.s. è stato un periodo complesso ma la settimana prossima ricomincero' a seguire anche gli altri blog. Grazie comunque per essere ancora qui. :)

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    2. ma una chiamata skype? Non ho mai provato ma dovrebbe esserci la possibilità di condividere lo schermo in modo da guardare lo stesso documento contemporaneamente ;)

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    3. Non ci abbiamo mai pensato. What's app è comodo perché possiamo comunicare anche quando c'è asincronicita': lei mi manda il messaggio e io, appena posso, ascolto e rispondo. Questo secondo me ci agevola molto.

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  2. Beh, io però non è che sia proprio uno scrittore :P
    E poi, in quanto ing, sono anche affetto da un po' di nerdismo :D e quindi se c'è qualcosa di nuovo da provare, eccomi :D
    Ad esempio ho usato word su smarthphone per la valutazione dei manoscritti (comodo per leggerli in tram sincronizzando poi i file col computer in modo da mantenere i commenti)

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    1. Anche io ho usato word su smartphone ma, non avendo la sincronizzazione automatica, ho poi salvato in cloud...

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  3. Io sono abbastanza allergico ai gruppi perché finiscono sempre in caciara... XD Volevo aprirne anche uno per il Moz O'Clock, alla fine ho scelto Telegram.

    In ogni caso, ho un buon rapporto con ogni social, ma non ho un e-reader (e mai lo avrò, non amo il concetto).
    Non ho nemmeno il tablet!!^^

    Moz-

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    1. Non tutti, secondo me. Io ne frequento alcuni che sono fin troppo morti.:)

      Cos' è telegram? Non lo conosco.

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  4. Io veramente sono indietro e mi becco un sacco di cazziatoni "macccomeeeee non sei su FB? Ma dai ancora quel telefonino con i sms?" Sì, e per ora va bene così, domani chissà. Se vieni a Milano per queste feste fatti viva eh. Sandra

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    1. Non vengo a Milano sa quel weekend terribile di luglio, quando c'erano 500 gradi. :)
      Durante le feste rimarrò qui ma appena mi capiterà di andare ti avvertiro'. :)

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  5. Io sono appena appena capace ad usare fb e blog, merito di aiuti comunque esterni. Detesto vivamente i gruppi watsupp di cui mio malgrado sono amministratrice di diversi tra scolastici e altro uso, ma nulla legato alla passione della scrittura. Trovo che tutto questa scelta di strumenti per me sia altamente fuorviante. Perdo tempo, devo dirigere l'attenzione su molti fronti e spesso faccio confusione. Decisamente pochi attrezzi ma buoni, mi verrebbe da dire, però non è possibile scegliere se non li si prova un po' tutti. Di certo senza smartphone e pc non riuscirei più a combinare nulla, invece del tablet faccio a meno trovandolo un doppione. Altra scoperta interessante è stato il kindle, davvero un ottimo sistema per leggere e rileggere senza spendere un occhio come con i cartacei. Per chi legge tanto come me manna dal cielo.

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    1. Anche io penso che il Kindle agevoli i lettori forti, infatti chi lo snobba forse non è così ferrato come dice. Oltre al risparmio economico c'è anche la comodità di poterlo portare sempre in giro. :)

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  6. Il mio profilo Fb nasce in occasione di due eventi: il trasferimento a Roma e la rilucidatura del mio blog. Prima non ne sentivo il bisogno, non che ora lo sia diventato, un bisogno, ma mi fa piacere tenere i contatti con i miei concittadini nisseni e "pubblicizzare" la mia attività blogghistica. :)
    Mi affascinava di più Twitter, un tempo, ma adesso lo uso prevalentemente per condividere le letture con il gruppo. Non riesco a seguire tutti i social con lo stesso zelo, anche google plus nasce per esigenze tecniche, perché con blogger era diventato un casino gestire le mail e i commenti.
    La scoperta del messaggio vocale è stata rivoluzionaria. :)
    Si risparmia in tempo e poi è bella l'idea di scambiare quattro chiacchiere in libertà anche di natura diversa.
    L'unico handicap è sapere che in quel momento stai comunque parlando da sola, quindi quel "ciao Chiara, come stai?" è fantastico perché la risposta, non essendo contestuale, diminuisce il senso della domanda. :D
    Però è bello: mi sembra un acceleratore di conoscenza, come se adesso conoscessi Chiara da anni. :)

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    1. Sì è vero. Poi io mi incarto sempre quando parlo, cambio discorso, vado avanti per due ore. Però è divertente. Ci si potrebbe anche telefonare qualche volta, ma il rituale dei messaggi vocali mi piace perché lascia anche la possibilità di rispondere quando si può. Di solito perdo tantissime chiamate perché quando sono a casa mi dimentico di avere un telefono.

      In che modo google+ ha agevolato le mail e i commenti? Io non l'ho mai usato per gestire il blog, quindi sono curiosa. :)

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    2. In verità il problema è insorto quando non arrivavano le notifiche dei miei commenti lasciati nei blog altrui, perché avevo un account con yahoo e usavo quello anche per accedere nella piattaforma di blogger. A un certo punto credo ci sia stato un problema di conflitto interno, perché studiandoci un po' su ho capito che blogger riconosce solo gli utenti iscritti a gmail. E mi sono ritrovata iscritta a google+ di conseguenza. Infatti ora rispondo e commento con l'account di google. Tutto qui.

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    3. Io ho sempre avuto l'account Gmail ma ho tolto le notifiche perché mi arrivavano troppe email. Preferisco passare io a vedere se il padrone di casa ha risposto. :)

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  7. Io di recente ho riscoperto Notepad++ che è un editor di testo molto evoluto.
    E' gratuito e veramente potente. Mi permette di focalizzare l'attenzione sul testo puro (a volte Word mi fa perdere tempo su formattazione, font, spazi, rientri, salti pagina, ecc...).

    Un esempio: Notepad++ mi permette di individuare istantaneamente le parole ripetute: doppio click su una parola e mi vengono evidenziate tutte le parole uguali su tutto il testo...
    Cosa che puoi fare anche con Word ma al prezzo di due click in più e di una barra laterale visualizzata che ti fa vedere le frasi che contengono la parola, distogliendoti per alcuni attimi l'attenzione da tutto il testo.
    (Gusti soggettivi, ovviamente).
    Quindi di solito uso Notepad++ per la prima stesura e Word per la formattazione.

    Quanto ai social, non nego che siano utili ma richiedono del gran tempo per essere gestiti con efficacia.
    Io prediligo Facebook esclusivamente perché al momento è più diffuso e trasversale. Tuttavia non lo amo alla follia.
    Idem per Twitter: non riesco ad apprezzarne l'efficacia (limite mio).

    Quanto a Whatsapp, non saprei. Io sono impeditissimo con i messaggi vocali. Li trovo più efficaci nelle comunicazioni da persona a persona, ma nei gruppi non saprei. Vedo i gruppi che ha mia moglie tra scuola e altro e vedo che spesso scorre su e giù la conversazione per raccapezzarsi con chi aveva scritto cosa prima di scrivere qualcosa di sensato (e di non già detto). Con i messaggi vocali diventerebbe "chi aveva detto cosa" e riascoltarsi i messaggi tutte le volte, boh, mi sembra decisamente poco agevole. Magari mi sbaglio.
    Per voi (tu e Marina) è diverso perché siete solo in due. :-)

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    1. Non conosco questo programma di cui parli, ma non so se possa fare al caso mio perché sono un tantinello fissata con la formattazione: se la pagina non è ordinata non riesco a scrivere. :-D

      Forse mi sono espressa male. Non è mia intenzione creare un gruppo what's app di messaggi vocali. Li' uno può usare lo strumento di comunicazione che preferisce. Quello è solo il metodo che uso per comubicate con Marina. :)

      Se ti va mi puoi cercare su Fb.

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  8. Ma guarda anch'io su Fb all'inizio avevo solo compagni di scuola e amici, poi per un periodo ho giocato a Farmville e avevo aggiunto altri, ma dopo aver smesso e tolto alcuni mi sono fermato, ora invece dopo aver aperto il blog ho aggiunto solo chi condivide la mia passione cinematografica, serial e blogger, come te ;)
    A proposito ci seguiamo anche se twitter, che ho scoperto essere modo efficace per farsi conoscere, Google invece solo per pubblicizzare gli articoli...infine su wathsapp niente proprio, però mi piacerebbe aggiungere qualcuno per chattare :)

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  9. Per scrivere ho bisogno una tastiera vera e un qualsiasi programma di scrittura, quello del mc al momento mi serve benone. Quindi cellulare e tablet sono supporti che ormai fanno parte della vita, ma poco hanno a che vedere con la scrittura, uno un portatile leggero, quindi se ho dei momenti di buco mi porto quello, a volte ho buttato giù qualcosa nelle ore buche a scuola. Idem i social, esistono, servono a comunicare, a veicolare messaggi, ma non li vedo come veri supporti per la scrittura.
    Una volta ho letto un bellissimo racconto lungo fatto solo di sms o chiat wa. Sogno da tempo di provare a scriverne uno simile, ma al momento non ci sono ancora riuscita...

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    1. Nel romanzo, anche a me piacerebbe inserire qualche SMS o chat, ma non ci sono ancora arrivata. E anch'io come te ho difficoltà a scrivere senza tastiera o su schermi piccoli, perché non vedo bene. Ora sono con lo smartphone ma si tratta di poche righe. Oltre non vado. :)

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  10. Per scrivere mi trovo bene con Word, anche se da quando ho 'dovuto' cambiare il notebook e uso Windows 10 ho qualche difficoltà in più (ha un'anteprima di stampa scomodissima)... Quando ho comprato l'iPad spinta dal mio compagno pensavo che lo avrei usato solo per leggere la posta elettronica personale senza necessariamente accendere il notebook, poi ho scoperto gli ebook, le funzioni grafiche e tantissime altre cose. Penso che non potrei più vivere senza, anche Facebook lo consulto dall'ipad, è molto più immediato, uso anche la app di blogger per scrivere i miei post che poi perfeziono sul notebook. Poi spesso leggo sullo smartphone, è un iPhone collegato al mio iPad, quindi se scarico un eBook poi me lo ritrovo in automatico sull'iphone, una vera comodità. Per il resto mi limito perché essere sempre connessi richiede tempo che non sempre ho, quindi per ora mi fermo qui con le mie conoscenze tecnologiche...

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    1. Scusami Giulia, mi sono accorta ora di non averti risposto. Ero convinta di averlo fatto...

      Penso che siano molto gli strumenti di cui facciamo a meno per anni, e che poi, regalati da qualcuno, improvvisamente si rivelano fondamentali. A me è successo lo stesso con il Kindle e, 10 anni fa, con l' I-pod: cosa me ne faccio se ho il lettore cd portatile ? :-D

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  11. Praticamente tutto quello che hai detto mi rispecchia.
    Facebook cominciato per gioco, quando avevo ancora tempo di giocare a Farmville (il mio gioco preferito in realtà era quello in cui avevi un minuto o due di tempo per trovare il maggior numero di parole possibile usando lettere sorteggiate a caso). Ora non so se aprire un profilo serio per il romanzo e la "vita da adulta" o se mischiare i viaggiatori con gli editori, magari cancellando qualche foto e creando un gruppo di follower italiani (per non riempire i muri dei miei amici stranieri di pubblicità del mio romanzo, per esempio).
    Twitter è un mistero, non lo apro mai però mi fa piacere averlo per condividere i post miei e degli altri blogger. Chissà che un giorno non torni utile.
    Del resto, addio Samsung, non tornerei mai indietro ora che ho provato l'iPhone.
    Word serve sempre, ma preferisco Scrivener.

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    1. Io con il Samsung mi trovo benissimo, e non lo cambierei mai con un I-phone. Lo uso da prima ancora che esistessero non solo gli smartphone, ma anche gli schermi a colori.

      Su Facebook forse tempo fa avevo provato a cercarti, mi sembra subito dopo che abbiamo iniziato a scambiarci email. :)

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  12. Agli inizi inizi io scrivevo ancora con la penna su dei fogli di carta quadrettata, ma già alla seconda scrittura ero poi passato al computer. Da allora anche la prima stesura è direttamente su PC.
    Per il resto, non uso nessuno degli strumenti di cui hai parlato, se non lo smartphone per telefonare (non avendo più il wi-fi a disposizione) e G+, ma solo per condividere i post, perché mi sono stufato di un luogo dove la gente si limita a mettere un +1 senz'alcun tipo di interazione. Molto meglio il blog a questo punto, dove la gente non interagisce e basta, almeno è più onesto.

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    1. Ah, ecco: ai tempi del tuo guest-post ti avevo cercato su Facebook per taggarti nel tuo articolo, ma non ti avevo trovato. :-)

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  13. Mi pare che anch'io mi sia iscritto nel 2008, per cancellarmi poi nel 2013.
    Occhio che la pagina FB di Appunti a margine ha diversi post spam, a quanto vedo ;)

    Twitter mi piaceva, poi pian piano si è trasformato in un Facebook in miniatura e ho smesso quasi del tutto di frequentarlo.

    Lo smartphone per me resta un telefono, lo trovo scomodissimo per navigare nel web e per scriverci. Per la scrittura potrebbe essermi utile se mi viene in mente un'idea e posso fermarla registrandola magari con l'app del registratore. Ma finora non è successo. Inoltre non è il periodo giusto per parlarmi di smartphone, dopo l'ennesima fregatura di un gestore telefonico :D

    What’s app: mi tiro fuori dall'idea, primo perché non amo le chat, secondo perché non reggo proprio i gruppi su quella chat :)
    Ritorna il discorso precedente: per me è molto scomodo scrivere al cellulare.

    Programmi di scrittura: sento anche io varie pubblicità di questo e quel programma utile agli scrittori, ma per me resta utile solo Writer di Open Office.

    Tablet: neanche a me interessa.

    Lettore ebook: brutta esperienza con il Kobo, che resta scarico sulla scrivania.

    Forse scriverò un post sulla falsa riga del tuo: Lo scrittore non tecnologico, o qualcosa di simile :D

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    1. Ci darò un' occhiata, grazie, anche se potrebbe trattarsi di alcuni vecchi post, risalenti al 2011: inizialmente questa era una pagina di aforismi, poi trasformata a favore del blog. :)

      Mi fa piacere che tu voglia fare un meme, riadattandolo alla tua situazione personale. Io mi considero mediamente tecnologica, non all'avanguardia ma nemmeno in uno stato di rifiuto. :)

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  14. Questo tuo post mi era sfuggito. Lo leggo solo ora.
    Io uso parecchie forme "tecnologiche", anche perché fanno parte del mio lavoro.
    Personalmente li considero dei semplici mezzi, né buoni né cattivi. Per alcuni sono utili, per altri meno.
    Per scrivere anch'io mi trovo bene con il semplice word, anche se ultimamente ho preso l'abitudine di usare evernote, così ritrovo tutto da qualsiasi dispositivo.
    Uso lo smartphone più che altro per le mail e per i social quando sono in giro, ma da postazione fissa prediligo sempre il pc. Addirittura uso whatsapp web perché preferisco scrivere dalla tastiera del pc.
    I social, come dice NAdia, spesso distraggono. Ogni tanto cancello il mio account per una settimana per disintossicarmi, ma è un problema mio e del mio modo di utilizzarlo.
    L'e-reader lo uso spesso per ragioni di spazio e di soldi, ma non mi piace molto. Mi distrae e ho notato che leggo meno. Per questo cerco di alternare e di leggere molto anche in cartaceo.
    Per quanto riguarda la tua idea del gruppo, a me piace: sono sempre per sperimentare idee nuove. Quindi, se vuoi, ci sono.

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    1. Anche io prediligo il pc. Inoltre mi sono resa conto che dallo smartphone scrivo male, proprio in termini di forma.

      Per il gruppo ora vedo. La proposta non ha avuto molto seguito.

      Idem per il Kindle. Io lo uso per gli stessi motivi. Però i saggi preferisco leggerli su carta. :)

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