#imieiprimipensieri - Cercasi Jolly



Ancor più di una coalizione contro il terrorismo, 
il mondo ha bisogno di una coalizione contro la povertà, 
una coalizione contro lo sfruttamento, contro l'intolleranza.
(Tiziano Terzani)

Questo articolo, in origine voleva essere un semplice status su Facebook. Poi, si è staccato da me. La sua autonomia l'ha fatto diventare un post. Scritto di getto, non riletto né revisionato, quindi perfettamente in linea con l'iniziativa #imieiprimipensieri. Gli altri post della serie si trovano qui

Per me la scrittura non è mai stata un'attività fine a se stessa.

Le mie parole nascono dal desiderio di trasmettere un messaggio significativo e dare voce a un cambiamento di cui tutti sentono la necessità, ma che pochi concretizzano nel quotidiano.

Sono megalomane? Forse. Ho sempre subito la fascinazione degli anni ’70, quando l’artista era portavoce della rivoluzione socio-culturale, nemico giurato del conservatorismo ottuso.

All'inizio non ero pienamente consapevole di questa mia visione. Dicevo quello che pensavo, senza remore, ma temevo il giudizio altrui. Temevo, soprattutto, ripercussioni a livello professionale: quando vivi in ambienti putrescenti, ogni voce fuori dal coro diventa inevitabilmente un nemico da combattere.

Poi piano piano le mie idee hanno iniziato a prendere forma. Rinunciare a esprimerle era diventato autolesionista. Sono idee sul ruolo dell'artista nella società (v. Il Jolly) e sulla libertà creativa, repressa dal bisogno della società di tenere tutto sotto controllo (v. #imieiprimipensieri). Idee, contro ogni aspettativa, accettate e condivise dalla maggior parte dei lettori. Idee che hanno aperto gli occhi alla gente. Questo è bellissimo. Sì. è bellissimo ricevere un messaggio di ringraziamento per gli spunti forniti, una richiesta di aiuto o un suggerimento di lettura. E, soprattutto, è bellissimo che le mie parole siano arrivate agli altri senza alcun supporto di marketing, ma solo grazie alla forza di emozioni in passato sottovalutate e considerate prive di valore. Dagli altri, ma anche da me stessa.

Mi è servito un po' di tempo prima di arrivare a una piena emancipazione intellettuale ed emotiva. Oggi non solo sono riuscita a raggiungere questo obiettivo, ma ho anche fatto in modo di adeguare la mia vita quotidiana alle esigenze della mia anima. L'espressività non è più un bisogno secondario la cui soddisfazione è relegata al tempo libero, ma un vero e proprio stile di vita.

Per anni ho creduto di non aver nulla di interessante da dire, ma ora la mia gola è in fermento. Il mio cuore, ancora di più. Gola e cuore. Non sono solo organi: sono due dei sette centri energetici che governano le nostre funzioni vitali. Il chackra della comunicazione e quello dei sentimenti. Se funzionano bene, ogni nostra relazione nasce su base di autenticità, non ha bisogno né di strategie né di menzogne. Ed è questo che desidero per il mio futuro: un’ aggregazione sincera.

Mi piacerebbe conoscere ancora più scrittori, ancora più artisti (il blog mi ha regalato tante connessioni animiche importanti) che abbiano una visione del mondo simile alla mia, il mio stesso desiderio di aiutare gli altri a stare meglio. La realtà in cui viviamo mi procura infatti un'immensa tristezza. Siamo tutti rinchiusi dentro un guscio di diffidenza e di silenzio. Ma la voce rimbomba al di fuori dei nostri preconcetti, diventa energia, trasforma la realtà. E noi abbiamo il dovere di farla arrivare ovunque, viva e intensa come non potrà mai essere, se continuiamo a rimanere soli.

“Quando l’allievo è pronto, il maestro arriva”, recita un detto buddhista.

Io mi sento sia allieva sia maestra, perché quando un rapporto nasce su base di parità, ciascuno apprende e insegna contemporaneamente. L’unione delle menti è la base di ogni collaborazione e del vivere civile, in un mondo senza leader e senza seguaci, in un contesto che rifiuta qualunque forma di obbedienza passiva e chiede a ogni individuo di dare il proprio contributo creativo alla crescita dell’umanità intera. Ed è questo che io cerco. È questo che vorrei. Una mano tesa. Un sorriso sincero. Un brainstorming fatto a tavolino o davanti a un pc, con un bicchiere di vino rosso e la sensazione di partecipare a un progetto meraviglioso. Vorrei essere circondata da voci potenti, da cuori sinceri, da anime belle, da individui che hanno smesso di accettare compromessi. In poche parole, da Jolly. Da individui che hanno smesso di obbedire, che sanno ciò che dicono, e sanno dirlo bene.

La vita mi ha già regalato alcune di queste persone. Anzi: tante. Ma ho la sensazione che, sparse per l’Italia e per il mondo, esistano tanti altri miei gemelli spirituali e creativi. Alcuni credo di averli già scovati leggendo romanzi e blog, ascoltando canzoni, guardando film e – addirittura – qualche video su youtube. Altri invece stanno ben nascosti. Non parlano. Non emergono. Forse hanno paura della visibilità. Forse hanno paura della forza che trattengono dentro di sé, perché farla uscire equivarrebbe a demolire ogni sovrastruttura, a essere vivi e liberi in un mondo che premia i mediocri, gli schiavi. A tutti questi individui vorrei chiedere di farsi avanti. Non so cosa faremo insieme. Non so se ci saranno pezzi scritti a quattro mani o progetti comuni. So però che, se ci sarà sintonia emotiva, il dialogo e il confronto porteranno fuori nuove idee, e tutto il resto verrà da sé. Se si rimane da soli dietro un muro, la creatività muore. Ma se si parla e si ride insieme, la vita può diventare un’opera d’arte.

Oggi desidero mettere da parte il mentale e affidarmi esclusivamente alle mie sensazioni.

Oggi ho deciso di tirare fuori dalla pagina contatti il mio indirizzo di posta.

Lo scrivo qui, senza ripensamenti: appuntiamargine@gmail.com.


E poi, vedremo cosa accade. 

Commenti

  1. Un post molto bello che trasmette un sacco di energia.
    Condivido molto di quello che scrivi, la tristezza per un mondo che non va come vorrei, la necessità di esprimere se stessi che non è un vezzo o un capriccio come qualcuno crede e la necessità altrettanto profonda di trovare spiriti affini.
    Una delle cose che più mi aiutato negli ultimi anni è stato quello di trovare, dal vivo o nel web persone vive e stimolanti che pensano fuori dagli schemi, spesso fuori dai miei schemi. Ho scoperto che è facile entrare in sintonia con loro, non so se perché "tra strani ci si intende" o perché a un certo punto si comincia a capire subito chi vive senza paraocchi. Basta poco per rendersi conto se si può parlare senza autocensura, senza preoccuparsi del politicamente corretto e se si può fare qualcosa insieme. Nell'ultimo anno un sacco di gente mi ha aiutato quando ne ho avuto bisogno o ha gioito con me quando era il momento e questo mi dà un po' di fiducia nell'umanità. Mi piace questa tua chiamata a raccolta, credo ce farà un sacco di bene a te e a altri.

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    1. Del gruppo dei Jolly, cara Antonella, tu fai parte già da tempo. Infatti essere uniti nel portare avanti un'idea non significa essere tutti uguali. Io e te siamo due donne distanti, lo sai, ma fin dall'inizio ci siamo incontrate in un punto di equilibrio dove il confronto è ricchezza. Mi hai dato delle idee importanti (due negli ultimi mesi) di cui una mi sta cambiando la vita, e l'altra magari lo farà. Quindi questa aggregazione, questa idea di aiuto reciproco, con te già c'è da tempo. Ti stimo molto, e dopo questi anni ti sono anche affezionata. :)

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  2. Una mano tesa? Un bicchiere di vino rosso? Fatti viva se vieni a Milano che quel bicchiere ce lo beviamo sul serio, intanto se mi scrivi in privato ti do ben volentieri il mio n. di cell per contatti whattsApp.
    Abbiamo un part time in comune, scelta decisamente da Jolly!

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  3. Bentornata :)

    Non sono uno scrittore e tanto meno un artista, ma ho maturato la convinzione che, tutto sommato, riuscire ogni tanto a trasformare i pensieri in parole, può fare di me una persona migliore, rispetto a quello che sono in base al ranking che mette in graduatoria tutti noi in base a determinati parametri.

    Fa piacere sapere che se devo scrivere due righe a una persona, magari in occasione del compleanno, riesco a farlo senza andare a cercare su google e mi fanno sorridere quelli che non riescono a mettere insieme due frasi, che però su Facebook mettono le belle citazioni per attirare like (ovviamente senza mai fare cit., perché ritengono giusto farsi belli con la fatica altrui).

    Cosa c'entra con il discorso di Chiara? Beh, il fatto è che ultimamente tendo a nascondere meno questa cosa, come facevo in un recente passato. A volte si ha paura di usare le parole.

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    1. Per essere un jolly non è necessario essere artisti o scrittori, è sufficiente aprire il cuore ed esprimere se stessi. La creatività non è soltanto nell'arte, ma in tutto ciò che ci chiede di essere noi stessi e di amare senza misura.

      Bentornato a te. :)

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  4. sono molto molto felice non si sia limitato ad essere un post su facebook...
    per il resto non so s'io possa apporre un commento che possa dare qualcosa in più, ergo mi limito a complimentarti con la tua intelligenza appassionata, che non è una sorpresa, ma una conferma

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  5. La scrittura non è mai fine a se stessa, anche quando non è subito evidente porta comunque un messaggio. Mi piace molto questo tuo modo di essere, l'espressione del tuo pensiero senza censure.

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    1. Sarebbe meraviglioso se fosse così, ma esiste anche una scrittura puramente commerciale, purtroppo. Quindi, vuota. :)

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    2. Non è detto

      Ab11

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  6. Questo è un desiderio che anche io ho formulato poco più di un anno fa :)

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    1. Ogni cosa avviene a suo tempo.
      Credo che in futuro si possano portare avanti dei progetti insieme. :)

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  7. Ciao a tutti :-) da pochi giorni spulcio questo blog e credo che non esista il caso....approdo in questo giardino multicolore con spunti e chiarimenti su di un archetipo ( il jolly) che fa vivere la mia essenza ma che ho molta paura ed imbarazzo a mostrare. Sì è vero! Cerco l'invisibilità più che condividere con tutti i futuri amici il mio essere. Sono aperto a molteplici e variopinte idee ma al contempo mi chiudo a riccio nel mio segreto mondo che soffoca e palpita. Esprimo il mio anticonformismo tra le quattro mura ma...a chi giova?? Sicuramente aiuta la mia ricerca incessante di identità...ma il mio vero essere si palesa ogni giorno senza che io lo accetti o che gli dia forza.Rimane tutto dentro di me...vivo un forte conflitto e non so proprio come venir fuori dal mio guscio protettivo e fregarmene di tutte quelle volte che subisco giudizi perché l'essere giullare vien fuori senza che me ne accorga. Vorrei poter pensare di poter esprimermi e lasciare la mia impronta nelle vite altrui..l'ostacolo che non ho mai smascherato da jolly è il giudizio altrui....forse dietro ciò si nasconde la paura di essere singolare ed originale..chissà :-)

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    1. Ciao Silvano, benvenuto. Sono contenta che tu ti veda nell'archetipo del Jolly. Parlarne è utile, per aiutare le persone a focalizzare le proprie auto-limitazioni. Anche oggi ne parlerò, in un articolo dedicato al senso di colpa. è vero: il timore del giudizio altrui è una limitazione fortissima. Chi riesce a superarlo, ha imparato davvero ad accettarsi.

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    2. Anche noi in primis dovremmo smettere di dare potere a ciò che dicono di noi visto che è dettato solo dalle altrui percezioni e guarda caso filtrate da schemi malati della società.
      E' ora di accettare la propria originalità :-)

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