Appunti a Margine e il suo agosto da Jolly
Pomeriggio d’estate.
Il cielo ha una chiave d’oro sulla schiena che i bambini si divertono a girare.
(Fabrizio Caramagna)
Stamattina, in
un commento sul blog Penna Blu di Daniele Imperi, ho scritto di non sapere
ancora se e per quando tempo chiuderò
Appunti a Margine durante il mese di agosto. La decisione poi è arrivata. Intuitiva,
come tutte quelle che sto prendendo in questo periodo.
Intuitiva, non
istintiva.
Il concetto di
istinto mi ha sempre fatto pensare alla soddisfazione di un bisogno primario:
ho fame, quindi mangio. L’intuizione agisce a un livello più profondo, nasce
dal collegamento con una coscienza superiore – la nostra – che sa tutto e non
si lascia traviare dall’ego. Questo è un periodo di forti richiami, di voci che
sussurrano nel silenzio del mio cuore e progressivamente danno forma al mio
futuro. A volte mi sorprendo di quanto sia facile vivere. Altre volte trattengo
il fiato, tremo per la paura che la mia pace interiore, ritrovata con tanta
fatica, mi venga portata via di nuovo. Ed è assurdo, perché la serenità dovrebbe
essere il nostro stato d’animo prevalente, naturale. Forse riuscirei a
tenermela stretta, se negli ultimi anni non avessi maturato un’ abitudine al
dolore che mi fa sempre sentire come se stessi camminando su un filo sospeso
nel vuoto, o se negli ultimi anni non avessi stretto i denti tanto da slogarmi
la mandibola. È questo che accade, quando si cerca di resistere al male anziché
prenderne coscienza e lasciare che si dissolva da solo. Ma tant’è. Io ci sono ancora, nonostante
tutto. E i miei progetti sono qui insieme a me.
IL JOLLY INCOMPRESO
Mi sono spesso sentita come se avessi due vite: una mentale in ufficio e l’altra creativa, qui a casa. Fino a due mesi fa, la prima soffocava la seconda, quella vera, che cercava di emergere agganciandosi con morbosità a tutti i tempi morti tra una telefonata e un modulo da compilare. Ora c’è un sostanziale equilibrio. La mattina sono a Imperia in ufficio e al pomeriggio lavoro ai miei nuovi progetti. Questo dovrebbe rendermi in grado di sopportare meglio l’esistenza ordinaria, il lavoro meccanico e il dirigente che mi sposta le virgole nelle e-mail, no? No. Per niente. Al contrario, man mano che i giorni passano tutto ciò che facevo prima mi sembra ridicolo: dieci ore fuori casa, il pranzo al bar, il mio corpo ridotto a una macchina da guerra. Mi sento come il prigioniero di Platone, appena uscito dalla caverna. Dopo aver appreso qual è la vera forma della realtà, mi piacerebbe tornare indietro e liberare i miei compagni. Ma, ai loro occhi, sarò sempre una visionaria. Molti non riescono a comprendere ciò che sto facendo. Una donna che chiede il part-time, secondo il senso comune, lo fa per rinchiudersi in cucina a spazzare il pavimento. O per farsi mantenere dal marito. Così mi domandano: “allora, oggi pomeriggio vai al mare?”. E io sono costretta a spiegare loro, come si fa con un bambino, che no, non vado al mare, perché sto rivedendo tutti i testi di un sito internet, scrivendo un romanzo, editando dei racconti, collaborando con un magazine online. In poche parole, sto lavorando. Sto lavorando tanto. Addirittura più di prima. Ma con meno fatica.
Mi sono spesso sentita come se avessi due vite: una mentale in ufficio e l’altra creativa, qui a casa. Fino a due mesi fa, la prima soffocava la seconda, quella vera, che cercava di emergere agganciandosi con morbosità a tutti i tempi morti tra una telefonata e un modulo da compilare. Ora c’è un sostanziale equilibrio. La mattina sono a Imperia in ufficio e al pomeriggio lavoro ai miei nuovi progetti. Questo dovrebbe rendermi in grado di sopportare meglio l’esistenza ordinaria, il lavoro meccanico e il dirigente che mi sposta le virgole nelle e-mail, no? No. Per niente. Al contrario, man mano che i giorni passano tutto ciò che facevo prima mi sembra ridicolo: dieci ore fuori casa, il pranzo al bar, il mio corpo ridotto a una macchina da guerra. Mi sento come il prigioniero di Platone, appena uscito dalla caverna. Dopo aver appreso qual è la vera forma della realtà, mi piacerebbe tornare indietro e liberare i miei compagni. Ma, ai loro occhi, sarò sempre una visionaria. Molti non riescono a comprendere ciò che sto facendo. Una donna che chiede il part-time, secondo il senso comune, lo fa per rinchiudersi in cucina a spazzare il pavimento. O per farsi mantenere dal marito. Così mi domandano: “allora, oggi pomeriggio vai al mare?”. E io sono costretta a spiegare loro, come si fa con un bambino, che no, non vado al mare, perché sto rivedendo tutti i testi di un sito internet, scrivendo un romanzo, editando dei racconti, collaborando con un magazine online. In poche parole, sto lavorando. Sto lavorando tanto. Addirittura più di prima. Ma con meno fatica.
“Ah sì, e per chi lavori?”
“Per me. Io sto
lavorando per me. È così difficile da capire?”
È inutile. Non ce
la possiamo fare. La logica del lavoro dipendente impregna ogni cosa, non
lascia spazio a nessun’altra forma pensiero. La gente non riesce a capire che,
per essere utili alla società, non siamo obbligati a obbedire. E il mio atto di
ribellione sembra una follia, perché ho parzialmente abbandonato il posto
fisso, la sicurezza materiale e il premio annuale per inseguire un sogno di
creatività che potrebbe dare i suoi frutti come no. Ne ho già parlato nel post:
I miei nuovi progetti creativi ed esistenziali,
ricordate? Non ho cambiato idea in questi due mesi. Le difficoltà ci sono, non
lo nego, ma ho la coscienza in pace. Finalmente mi sto dando da fare per salvarmi
dalla mediocrità e per impedire che la mia anima muoia. Non posso negare la mia
vera natura. Io ho una mente creativa che mal si adatta a certe dinamiche. Come
ha scritto Antonella Mecenero qualche giorno fa su Facebook, commentando un mio articolo pubblicato sul magazine Kultural, sono nata per lavorare con le
parole. Parole mie, non dettate da
qualche Kapò vittima delle “d” eufoniche e incapace di distinguere un verbo
transitivo da uno intransitivo. Parole che, nel loro piccolo, possono donare
qualcosa di buono agli altri. Quando scrivo, mi sento al mio posto. In ufficio
a regime full-time, mi sentivo
inutile. È una differenza importante, che mi dà la forza per sopportare tutto,
anche le ripicche di chi non ha accettato le mie scelte. Quando un ex nano e neo-Jolly vomita
la gassosa purpurea in faccia a chi gliel’ha fatta bere, il Potere non ci sta e
cerca di punirlo. Così è capitato a me. Però, perdonatemi il francesismo, non
me ne frega una benemerita minchia delle loro ripercussioni. Anzi: più mi
rompono le scatole più mi convinco di aver fatto bene a riprendermi la mia
libertà. Certe scocciature mi danno la forza per andare avanti lungo la mia
strada, verso un futuro che ha la stessa forma dei miei sorrisi più puri.
CHIARA AD AGOSTO
Ad agosto andrò
in ferie, ma non in vacanza. Il lavoro ufficiale sarà in stand-by per due
settimane, forse qualche giorno in più, mentre quello creativo continuerà per
tutto il mese perché ho fretta di trasformarlo in qualcosa di serio. Al massimo
mi concederò qualche weekend qua e là per staccare la spina, ma i viaggi veri e
propri saranno rimandati a quando sentirò di essermeli meritati. Stare a
Sanremo non mi pesa. Ho la fortuna di vivere in una località turistica, quindi
non rimarrò a boccheggiare nell’afa. Potrò svegliarmi la mattina e decidere se
rimanere a casa a lavorare o andare in spiaggia. Potrò mettermi davanti al
computer quando mi pare, senza obblighi e condizionamenti di alcun tipo. Potrò
scrivere il
romanzo, come il blog immersa in uno stato di completa libertà
creativa. È questo, al momento, il mio bisogno. E l’assenza di rigide tabelle
di marcia coinvolgerà anche Appunti a Margine.
APPUNTI A MARGINE AD AGOSTO
Ho temporeggiato prima di prendere una decisione perché
in questo periodo la mia mente è ostile a ogni calendario serrato. “Chiudo due
settimane? Chiudo tutto il mese? E se poi cambio idea e mi viene voglia di
scrivere qualcosa?” All’ispirazione non si può certo dire di no. Quindi, le
dico sì.
Potrei
pubblicare dieci articoli, durante il mese di agosto. Oppure, nessuno. Solo una
cosa è certa: tutto ciò che scriverò apparterrà alla serie #imieiprimipensieri. Le mie parole estive – se ci
saranno – saranno anarchiche, non meditate e non revisionate. I contenuti di
spessore (ho già due articoli in mente) torneranno o il 31 agosto o il 7 settembre. Appena
avrò deciso la data, ve la comunicherò. Perdonatemi, ma ora non ci riesco
proprio. È più forte di me, davvero: il mio Jolly interiore non mi vuole lasciare in pace.
Il lancio della patata bollente
Cosa farete di
bello questa estate?
Qualunque
vacanza abbiate programmato, spero che ogni tanto passiate di qui a vedere se c’è
qualcosa di nuovo.
la gente fatica a capire che col part time lavoro più di prima: in ufficio c'è la tendenza a sovraccaricarmi come se fossi ancora full time, a casa alcune incombenze di cui si occupava mio marito sono passate a me, c'è il servizio di zia sitting e ovviamene la scrittura e ciò che le gira intorno. Dio mio, non tornerei alla vita di prima manco morta!
RispondiEliminaGoditi l'estate sanremese e le scappatelle fuori porta, sarà un'estate importante per te, la prima in cui sei davvero tu al 100%
Di me c'è scritto tutto nel mio blog, comunque dopo 2 splendide settimane a Corfù, settimana prossima mi aspettano 3 giorni a Rimini con sorella e nipotini.
Un abbraccio
Sandra
Scusami, Sandra, è un periodo che ho davvero difficoltà a leggere i blog degli altri. So che è brutto da dire, ma prima avevo tantissimi tempi morti in ufficio, che utilizzavo "cazzeggiando" in rete. Ora il lavoro è molto più concentrato. Comunque rimedierò presto. :)
EliminaTi abbraccio forte
Come avevo già iniziato a scrivere su FB, c'è un tempo speso male che è quello non allineato al nostro vero essere e succube dei condizionamenti.
RispondiEliminaC'è un ozio che può essere inutile e alienante quanto il lavoro; c'è uno stato mentale di rilassamento chiarezza attività e progettualità che ti dà una spinta nell'esistenza e in tempo di vacanza gli si può dare spazio.
Insomma una vacanza creativa, interiore , che lasci qualcosa e non sia una semplice assenza dal posto di lavoro.
Io credo di non oziare mai. Quando vado in spiaggia (cosa che mi piace molto) leggo, nuoto ed elaboro nuove trame. è un riposo necessario, che non debilita ma nutre. Sento l'energia che si muove. Buona vacanza anche a te. :)
EliminaA livello di web sarò a mezzo servizio.
RispondiEliminaCome persona fisica, trascorrerò qualche week end al mare e forse un soggiorno in Valdinievole.
Beata ignoranza: ho dovuto cercare su Google Valdinievole perché non sapevo dove fosse. :)
EliminaCredo che continuerò ad aggiornare il blog con un paio di post alla settimana...
RispondiElimina... E io, che finalmente sarò più libera, ricomincerò a seguirti. :)
EliminaNon scusarti, capisco quello che dici per il sano cazzeggio in ufficio, del resto tu hai molto seguito e se a tua volta segui tutti i tuoi commentatori/lettori non finisci più, bloggare deve essere un piacere libero, i post non scadono, sono sempre lì per aggiornarsi anche dopo tempo magari in spiaggia dall cell. Buona continuazione. Sandra
RispondiEliminaUltimamente purtroppo non riesco a seguire quasi nessuno. Ma nelle vacanze recupererò. :)
EliminaLe mie vacanze? Che te lo dico a fare! Però, già il primo mese (quello col gesso) è in dirittura d'arrivo e questo per me è un momento di gioia. Poi con tutore al seguito scenderò in Sicilia: non farò il bagno, ma almeno cambio aria.
RispondiEliminaA proposito del lavoro/non lavoro, quando ho scelto di non lavorare più, mi innervosiva la gente che mi diceva scrollando le spalle: "e vabbè, adesso che non lavori hai sicuramente più tempo a disposizione." Come se non andare più con valigetta e tailleur in studio fosse rimanere in panciolle a casa immersa nel dolce far niente. Solo una cosa è vera: hai la possibilità di organizzare il tempo in maniera diversa, di riempirlo secondo le esigenze del caso.
Sono contenta che il tuo part-time sia stata la scelta giusta. Come ti dissi altrove, te lo sei meritato e stavolta... manda al diavolo chi continua a romperti le scatole!
Ci sentiamo. Intanto, goditi la pausa estiva. 😘
è da tempo che desidero farmi sentire con te, con uno dei soliti messaggi vocali, ma vivo in uno stato di loop. Credo che comunque ti manderò presto un nuovo capitolo. Nel frattempo sono contenta che tu stia meglio e che riesca ad andare in Sicilia. Fammi poi sapere quando parti, così evito di bombardarti con i miei testi. :)
EliminaUn abbraccio
ahhaha ti devo sgridare! Hai fatto un post dicendo: "Aggiorno il blog o no?" e alla fine dici: "Forse sì, forse no, posso fare 100 come posso fare 10" :D.
RispondiEliminaSto scherzando ovviamente. E ben vengano i post di cazzeggio :P.
Dunque sto esaurendo le vacanze a Pesaro segnata da due drammatiche visite dal dermatologo più insopportabile dell'universo :D per via dell'orticaria che ancora mi fa compagnia (e per la quale sono al punto di partenza, ma il primo dermatologo era stato chiaro: rassegnati. Me lo aveva detto con le buone maniere, lui sia ringraziato). Orticaria che va benino, il problema è che verosimilmente non è legata a nessun'allergia di tipo alimentare e anche la scusa dello stress è un po' deboluccia (più che altro è la dermatite a portare stress ahah). Per cui mi fa compagnia e pace :D .
Ho fatto anche le analisi del sangue, in vacanza, non le facevo dal 2013 :D.
Torno a casa domenica nel tardo pomeriggio e ho altri cinque giorni di ferie che non mi godrò grazie all'ondata di caldo epocale che mi farà sicuramente gustare l'ebbrezza dei 40 gradi :D.
Il resto d'agosto, sperando che il peggio di intensità delle ondate di caldo sia passato (ma agosto in genere riserva ondate di caldo dalla durata anche di 15 giorni), è tutto di lavoro :D.
Il mio agosto sarà dunque segnato dal massiccio uso del condizionatore, al lavoro e a casa.
Spero di rivedere diversi amici che saranno in ferie e di perdere poco tempo con i perdi tempo :D.
Poi mi piacerebbe rivedere il mio angelo con l'ancora :D
Chi è l'angelo con l'ancora? :)
EliminaPassare agosto lavorando è una scelta da vero Jolly.
Sono contro la massificazione delle vacanze, tra le granite e le granate. :-D
In realtà Chiara io sono sempre stato uno della vacanza entro il 10 agosto :D. Per due motivi: il primo è che in genere le spiagge sono molto più affollate. Il secondo è per un motivo legato al meteo: una volta (oramai mooolto tempo fa), intorno al 15 agosto c'era la rottura dell'estate, per cui il rischio è magari quello di fare sette giorni di vacanza beccando ne almeno un paio di pioggia. Ma quella era proprio un'altra epoca meteo...
EliminaRelativamente a ferragosto, è il giorno dell'anno che più amo lavorare :D specie con l'aria condizionata a farmi compagnia.
Infine, lavorativamente parlando, in genere i campionati di calcio iniziano a fine mese, mentre gli uffici stampa ad agosto sono molto meno produttivi :)
L'angelo con l'ancora è una ragazza delle mie parti tanto carina e simpatica :D
Ti auguro una buona blog-pausa, e naturalmente un buon "tutto il resto". ;) Dal punto di vista della scrittura, questa estate ho intenzione di definire i dettagli per la nuova uscita di "Due vite possono bastare" in italiano e in inglese, e iniziare a scrivere la nuova storia, che ormai ha preso forma. A parte questo, cercherò di ricaricare le batterie e nutrirmi di gioco-film-libri-musica, più qualche giorno di vacanza qua e là. Ah sì, vorrei camminare nei boschi. Lo farò sicuramente. A presto, Chiara! :)
RispondiEliminaBello camminare nei boschi.
EliminaAnch'io ho in programma una capatina in montagna.
Vivo in una regione strana: in 10 minuti sei al mare, e in 10 sei a 1200 metri. :-D
La nuova uscita del tuo romanzo prevede una revisione, oppure è semplicemente una ri-pubblicazione? E la nuova storia di cosa tratterà? (se non sono indiscreta: conosco la possessività degli scrittori sui romanzi in fieri, quindi se non vuoi non rispondermi...)
Buone vacanze, Grazia! :)
Credevo che in italiano fosse una solo ripubblicazione, dopo che ho svincolato il romanzo dalle pastoie improduttive del concorso, mentre alla fine si è rivelata una vera revisione. La storia è sempre lei, ma ora è espressa in modo più vicino al mio modo di scrivere attuale, e ha anche subito modifiche sostanziali. La versione inglese, poi, è la realizzazione di un mio grande desiderio. Ora mi devo impegnare sulla copertina. Sulla nuova storia invece, come prevedevi, sono muta! ;)
Eliminafarò qualche giorno di vacanza e rifletterò parecchio su certe questioni riguardanti il futuro
RispondiEliminaBuona riflessione, allora. :)
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