Il romanzo e il blog dopo la pausa estiva.



Non c'è libertà se siete imprigionati da muri di disciplina.
(Bruce Lee)


Dopo il rientro dalle ferie, nutrivo un grande entusiasmo all’idea di riprendere la stesura del mio romanzo. Quando mi sono seduta al PC, però, ho preso coscienza di un dato allarmante: avevo perso il filo della storia. Essendo una persona che tende al melodramma, ne ho fatto una tragedia.

Proprio mentre stavo per mandare tutto all’aria con il solenne giuramento di non scrivere più nemmeno una riga per il resto della vita, Marina Guarneri, attualmente mia unica beta-reader, mi ha suggerito di rileggere la storia dall’inizio per ritrovare la connessione con la vicenda e con i personaggi.

All’inizio ero un po’ titubante perché molti sapientoni consigliano di scrivere la prima stesura tutta d’un fiato, poi ho deciso di affidarmi all’istinto che mi diceva di provarci: sono contenta di averlo fatto.

Per fortuna non ho provato eccessivo ribrezzo, né mi sono lasciata possedere dall’istinto di revisionare: mi sono limitata ad annotare i cambiamenti possibili per concretizzarli in futuro.

Il mio stile si è evoluto ancora, non solo rispetto a un anno fa come evidenziavo qui, ma anche in relazione ai mesi di marzo e aprile. Al duro lavoro che ho fatto per migliorare, forse si sono aggiunti i transiti astrologici, a cui sono particolarmente sensibile.  Per dodici mesi il buon vecchio Giove in sestile dal leone ha favorito la mia tendenza alla prolissità e agli sbrodolamenti verbali. Ora sulla mia testa c’è il bastardo dello zodiaco, Saturno, che con la sua rigidità sta favorendo la mia capacità di sintesi. La mia passata verbosità mi sembra assolutamente inutile: ho rimosso un numero spropositato di virgole, di aggettivi, di termini ricorrenti (“molesto” scritto 20 volte in 50 pagine) e di climax, figura retorica della quale ho abusato senza pietà.

Non ho ancora apportato le modifiche sul file, ma intanto sono lì, su carta. E la loro presenza mi conforta.

“Suvvia, Chiara, la tua bozza avrà anche degli aspetti positivi…”
Sì. Li ha.


Grazie al cielo la storia ha coerenza interna e, nei punti più ambigui, ho già individuato gli interventi possibili.
Lo stile è un po’caotico, ma forse questa caratteristica è fisiologica in una prima bozza.
Ci sono alcuni passaggi che mi piacciono molto, altri che mi sembrano elementari.
Il lavoro che mi aspetta sarà tantissimo, ma fattibile.
Questa rilettura ha riacceso la fiamma, mi ha fatto capire che tengo moltissimo al mio progetto e voglio portarlo avanti.  Dopo averne parlato tanto, rimboccarsi le maniche è anche indice di credibilità.

Ebbene sì: chi avrebbe mai detto che proprio a me sarebbe venuta l’ansia da prestazione?
In questo anno di blogging, ho visto nascere e concludersi tanti progetti dei colleghi lit-bloggers.
Porca paletta, perché io sono così lenta?
Quando ho aperto il blog, diario di bordo della stesura, ero convinta di concludere l’opera in un annetto: povera illusa! Ho sottovalutato la portata del progetto, decisamente ambizioso per una persona che trascorre dieci ore al giorno fuori casa.
Diciotto mesi dopo la prima pianificazione, sono ancora in alto mare. Questo mi crea uno sconforto immane. E voi, giustamente, avete voglia di leggere qualcosa di mio. Da qui la promessa di pubblicare racconti sul blog, che non sono riuscita a mantenere. Purtroppo non ho tempo per seguire più progetti contemporaneamente.  La mia routine professionale mi ha imposto di scegliere; e io ho scelto il romanzo.
Dal momento che l’ho scelto, però, devo anche scriverlo. Devo farlo per voi che mi avete dato fiducia. E devo farlo per me stessa. Non sono un robot progettato ad hoc per produrre ricchezza, ma sono una persona con dei talenti. Se questi talenti non sono valorizzati dalla professione che svolgo, ci devo pensare io. L’insicurezza mi ha portato ad accettare una vita che non mi piace, ma ora è giunto il momento di assecondare i miei desideri reali. Ho le potenzialità per fare un buon lavoro, ma devo darmi da fare.

Questo mi impone di prendere delle decisioni relative al blog. Già qui avevo espresso la mia volontà di essere più flessibile con gli aggiornamenti. Ora ufficializzo la mia scelta: credo che attualmente la decisione più adatta alle mie esigenze sia di sospendere temporaneamente il vincolo dei giorni fissi. Lunedì e giovedì saranno per me dei riferimenti indicativi, però non rappresenteranno più dei diktat. Se torno tardi dal lavoro e ho voglia di andare a mangiare una pizza faccio slittare il post e non succede niente, okay? E se al giovedì sera sono ispirata per il romanzo, scrivo il romanzo.  Il minimo sindacale sarà di un aggiornamento a settimana. Io proverò a proporne due, come sempre. Ma potrei anche scriverne tre. L’importante è che ci sia serenità.
Curare il blog mi è sempre piaciuto. Adoro comunicare con voi. Però è un controsenso avere una pagina dedicata alla mia esperienza di aspirante scrittrice se poi, per gestirla, non scrivo più. Questa decisione è quindi finalizzata prevalentemente ad agevolare la stesura del romanzo, ma non solo. Voglio anche ad assecondare un bisogno di libertà che per prima ho contribuito a frustrare.
Proprio io, che ho scritto un post sui danni provocati da un eccessivo senso del dovere, ho involontariamente intrappolato la mia vita dentro strutture troppo rigide. Ogni momento della giornata era minuziosamente pianificato, addirittura facevo la pausa sigaretta sempre alla stessa ora. E se avevo un compito da svolgere (che fosse l’aggiornamento del blog o le pulizie di casa) lo eseguivo senza deroghe, anche a costo di esaurirmi.
Credevo che queste routine fossero connesse alla natura stessa di un lavoro impiegatizio, legate a necessità di carattere pratico, alla mia volontà di ottimizzare il poco tempo libero che avevo a disposizione. In realtà, diventare una specie di robot non è servito a nulla. Non ha giovato né alla mia scrittura, né alla mia vita privata, né a me come individuo. Ora è giunto il momento di volermi un po’ più di bene.

Non so cosa la pensiate di questa decisione, ma spero siate dalla mia parte.




Commenti

  1. Non hai mai provato con i post programmati?

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    1. Sì, i primi tempi, ma non ce la faccio.
      É impensabile per me con il lavoro che faccio e i miei ritmi pensare di scrivere i post in largo anticipo. Non riesco proprio, al massimo un giorno prima.

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    2. Scrivi QUANDO TI SENTI. Il blog non deve essere un lavoro che toglie tempo al resto, è un modo per confrontarsi con altri e per mantenere allenati i muscoli della scrittura quando non c'è testa per dedicarsi a quella di storie. Io cerco di scrivere con continuità, ma quando non succede pazienza, non muore nessuno! E il romanzo viene comunque prima ;-)

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    3. Esatto, la penso come te. Dopo tutto non guadagniamo nulla dal blog, che è un modo per far sentire la nostra voce e rimanere in contatto con i lettori. La routine dei due aggiornamenti mi aiutava a mantenere la costanza e appena possibile la riprenderò. Ma ora sento di avere altre esigenze. :)

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  2. Eh, ti capisco. Io ho una decina di post in bozza che porto avanti un po' alla volta, in modo molto dilatato :-) Quando non ho l'uscita pronta prendo uno di quelli, gli do una sistemata e lo metto in programmazione. CMQ è giusto imporsi qualche regola rigidissima... e di tanto in tanto infrangerla :-)

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    1. Il problema è che se io dovessi tenere tanti post a portata di mano non riuscirei a scrivere il romanzo. Io non lavoro nella mia città quindi posso scrivere solo la sera. Questo, dopo avere passato tutto il giorno al pc, non sempre è possibile. Anche per questo mi riducevo sempre all'ultimo: due aggiornamenti settimanali sono comunque tanti, e io al massimo riuscivo a prepararli il giorno prima. Inoltre io sono parecchio pignola, e i miei post sono lunghi. Potrei scrivete articoli più semplici e forse riuscirei a programmare, ma perché snaturarmi? :)

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  3. Riprendere il filo dopo una lunga interruzione è sempre dura. In ogni caso, sono certa che hai preso la decisione giusta. Se la rigidità degli aggiornamenti non ti fa sentire serena, fai bene a lasciare le cose libere. Io in questo periodo dovrò saltare necessariamente alcuni post perché tra editing e tutto il lavoro che ho ancora da fare sul romanzo non ce la faccio proprio a mantenere i due aggiornamenti settimanali.

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    1. La situazione è analoga, solo che io ho avvertito che potrebbero esserci questi cambiamenti. Magari poi, chissà, riuscirò ugualmente a mantenere i due aggiornamenti... ma intanto sono stata corretta. E solo aver avvertito mi fa sentire un po' più leggera. :)

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  4. Riguardo alla lentezza, dipende da tantissimi fattori. Prima di tutto dalla persona, da quanto riesce a concemtrarsi, ma anche dal tipo di storia, magari un prossimo romanzo sarà più veloce.
    Per il blog, è importante che stia bene il blogger, prima di tutto :)
    Un appunto sul filo della storia: non hai una trama e delle linee guida? Sì, suppongo, quindi come hai fatto a perdere il filo?

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    1. La mia lentezza è dipesa dall'inesperienza innanzi tutto (il romanzo è nato dopo un lungo periodo di stop e i primi mesi sono stati fagocitati dalla ricerca di un metodo), dalla mancanza di tempo e costanza, dalla complessità della storia e da tutti i cambiamenti che ho fatto...

      Ho perso il filo non tanto per quel che riguarda la trama in sé quanto piuttosto per i singoli dettagli, per le informazioni che dovevo dare nei capitoli scritti subito dopo la pausa. Avevo un po' perso il contatto con i miei personaggi, diciamo. :)

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  5. Sono totalmente dalla tua parte. E questo post mi è piaciuto un sacco.
    Io non riesco a scrivere la prima stesura tutta d'un fiato. Ho bisogno di ritrovare, anche nelle piccole cose, i comportamenti e i caratteri dei miei personaggi, per cui rileggo di continuo. Non è una cosa tanto malvagia, no? :)

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    1. No, non è una cosa malvagia, assolutamente. Il rischio però è quello di non rispecchiarsi più nelle proprie parole, di mettersi a riscrivere tutto o di bloccarsi. Questa era un po' la mia paura che, fortunatamente, non si è concretizzata. :)

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  6. Ciao Chiara,
    ti faccio un grosso in bocca al lupo. Se hai bisogno di pareri o (incompetenti) consigli, tienimi presente.

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    1. Crepi il lupo: già tempo fa mi avevi dato preziosi consigli, quindi è possibile che io ti disturbi ancora. Promettimi che mi stroncherai su obbrobbrio! :-D

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  7. Sicuramente le necessità di carattere pratico sono la piaga contro cui combattere giornalmente. Tuttavia non è il caso di scoraggiarsi. Soprattutto non vedo perché dovresti avere fretta o ansia. Prenditela con calma. Scrivi il tuo romanzo e cerca di trarne quanta più soddisfazione riesci. :)

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    1. Esatto: il divertimento e la gioia non devono mancare mai. É questo che distingue una passione da un lavoro. :)

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  8. Credo che tu abbia preso un'ottima decisione. W la creatività e al diavolo i legacci.

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  9. Non ho mai avuto un calendario editoriale nel blog perché sapevo fin dall'inizio che non l'avrei rispettato. Troppo varia la tipologia dei miei post - alcuni di facile redazione, altri super laboriosi. La mia media di pubblicazione a oggi è di 2 e 1/4 post a settimana, ma in totale libertà.
    Riguardo alla stesura del romanzo, io sono almeno altrettanto lento di te, quindi, da questo punto di vista ci facciamo buona compagnia ;)

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    1. Scusa, ho sbagliato tasto... "di 3 e 1/4 post a settimana".

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    2. Qualche "post" fa, se ricordi, ti avevo chiesto con quale criterio aggiornassi. Avevo già in mente di passare a una maggiore libertà. E la tua risposta è stata decisiva. :)
      I miei post sono tutti piuttosto complesso. Fra stesura, riscrittura, scelta del titolo (mia bestia nera), della foto e dell'aforisma impiego circa 2 ore e mezza o tre. A volte anche 4... solo con i post molto brevi ci ho messo meno. :)

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  10. Io faccio così da più di un anno ormai. L'importante è aggiornare il blog, se poi a volte passano sei giorni fra un posto e l'altro e la volta dopo solo tre, non è un problema. Non è un quotidiano, e neppure un settimanale: è semplicemente un blog ;-)

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    1. In termini di visite é cambiato qualcosa? :)
      Mi interessa molto...

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  11. Anche io ho migliorato molto il mio stile rispetto a solo qualche mese fa: più questione di esperienza, credo, che di pianeti :D . Per il resto, secondo me non dovresti abbandonare il libro solo per un attimo di smarrimento: capita a tutti, credo, quindi non ti abbattere e vai avanti :) .

    Comunque sia, visto che nei nostri scambi di mail ti ho aiutata (o almeno spero di averlo fatto), se hai bisogno di un ulteriore beta tester mi offro volontario. E' vero che prediligo romanzi fantasy e di fantascienza, ma in ogni caso posso leggere quasi di tutto, purché sia scritto bene (ossia, se non ha svarioni grammaticali da terza media o paroloni altisonanti che rallentano solo la lettura). Se ti va, sono a disposizione - se invece non ti va, comunque amici come prima :) .

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    1. Non sottovalutare i pianeti! Studio astrologia da 10 anni e, sebbene non determinino nulla, ci condizionano un po' con la loro energia...
      Ti terrò presente come beta per quando il romanzo sarà concluso. Per ora essendo ancora alla prima bozza preferirei avere una sola persona per non confondermi. :)
      Grazie però per esserti offerto! :)

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  12. L'attenzione per i dettagli è importante, ma lo è di più affrontare con serenità ogni passaggio: se una cosa non quadra subito, la soluzione può arrivare in un secondo momento; rileggere per recuperare gli intrecci e procedere è il mio consiglio, perché soltanto con la storia completa davanti si può meglio capire dove intervenire con il cesello.
    E poi, il mio occhio esterno è entrato in una bella storia, scritta bene e quello che mi sento di dirti è che l'ansia da prestazione può essere un freno immotivato; devi solo riaprire il file mentale e concentrati.
    Ci siamo dette tante cose, ho piacere di percorrere con te questo cammino, ma vorrei prima di tutto contribuire a darti una maggiore sicurezza e la giusta dose di incoraggiamento a non perderti d'animo (oltre a qualche consiglio- spero - utile!) :)
    La strada può essere lunga, ma cosa ti dicevo l'ultima volta? Non alzare lo sguardo verso la lontana cima di questa montagna, adesso guarda davanti a te e comincia passo passo a scalarla.

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    1. I tuoi incoraggiamenti sono utili e importantissimi. La fiducia che mi dai é di grande stimolo, credimi. E gli incoraggiamenti servono come l'aria! Quindi ancora una volta GRAZIE GRAZIE GRAZIE! :)

      P.S. Quando vuoi ti mando le foto. Ieri non mi sono osata a scriverti su wats-app perché è più invasivo della mail e temevo di disturbare! :-D

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  13. Sai che noi ti leggiamo sempre volentieri e i tuoi post non ci bastano mai, ma se è per una buona causa (tipo pizza o ispirazione per il romanzo) sopporteremo pazientemente :D
    In bocca al lupo per il romanzo, quest'anno (scolastico) devi finire la prima stesura, ok?

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    1. Guarda la mia idea è quella di avere il romanzo scritto e revisionato già nel settembre 2016, e ce la metterò tutta per riuscirci, anche se non sarà facile. La riduzione degli aggiornamenti é finalizzata anche a questo. :)

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  14. Una decisione molto saggia, la tua.
    Avanti così, vedrai che si concluderà anche il romanzo. ;)

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    1. Sarebbe bello se potesse concludersi da solo, ma ha bisogno anche di me. :)
      Grazie per l'incoraggiamento! :)

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  15. Prima di tutto la storia! Il blog può anche aspettare un po'! Io ho già ridotto gli aggiornamenti settimanali da 5 a 3 e non escludo ulteriori riduzioni :)

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    1. Cinque aggiornamenti?
      Per me sarebbero improponibili anche se non avessi un romanzo da scrivere. :)

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  16. A quante battute sei col romanzo ora? I miei post sono meno articolati dei tuoi, e tu hai anche molti commenti ai quali rispondere, ma tutto sommato per il resto ne abbiamo già parlato abbiamo tempi fuori casa simili per cui coraggio, è tutto fattibile. Nel senso non farti abbattere dalla sensazione opprimente di non riuscire a portare a termine i progetti, perché non è efficace. bacio Sandra

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    1. Seguendo l'ordine dei capitoli, all'incirca ho 50.000 parole. Però i primi tempi scrivevo le scene separatamente e, mettendo insieme tutto il materiale che ho a disposizione, dovrei averne il doppio, ma molta roba dovrà essere tagliata. Insomma, diciamo che è un gran casino! :-D

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  17. Sono convinta che la tua scelta sia giusta. Le regole che ci impone il mondo sono niente in confronto alle pastoie che ci creiamo da soli! Lì siamo davvero vulnerabili, perché l'aguzzino è interno a noi. Salva il piacere di scrivere, Chiara! Le giornate hanno 24 ore per tutti, e la testa è una sola. (Marina ti ha dato il consiglio giusto: rileggere dall'inizio è l'unico modo per riscaldare la storia dopo che si è raffreddata. Ugualmente detesto quando mi succede!). :)

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    1. Rileggere dall'inizio mi è servito molto, e pian piano sto ingranando di nuovo.
      D'accordissimo con il fatto che lo stress è inutile. Per chi ha anche un lavoro "vero", è giusto che la scrittura si adatti ai ritmi individuali, senza aumentare smisuratamente il carico di stress. Sono solo fasi: non escludo di ricominciare con i due aggiornamenti fissi come ha fatto Salvatore. :)

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  18. A volte creiamo noi stessi le nostre gabbie con il senso del dovere (sono così anch’io)
    Per questo il mio minimo sindacale è un post a settimana, e come te, non riesco a programmare i post, qualche volta l’ho fatto ma poi quando andavo per postarlo ero costretta ad aggiornarlo perché non mi sembrava più attuale.
    Per il romanzo mi raccomando non ti arrendere e continua e rileggere tutto dall’inizio può dare una bella visione di insieme e nuove prospettive.
    Passare otto/dieci ore al giorno fuori casa non aiuta per niente (io idem).
    Pensa che ho iniziato a fare le correzione del mio primo romanzo (alcuni errori di punteggiatura li voglio proprio sistemare) avevo cominciato come un treno prima di tornare al lavoro e adesso mi sono arenata, vado a rilento il tempo è sempre limitato. Ma arrendersi mai! Questo è il mio mantra ;-)

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    1. Giusto: mai arrendersi!
      Ci si ferma solo per riposarsi, per ritrovare le forze e ripartire più carichi! :-)

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  19. Io ti capisco benissimo. In particolare negli ultimi mesi ho trovato difficile riuscire a incastrare tutto. Mi trascino dietro ancora così tanto ritardo che leggo i blogs-amici con un ritardo mediamente di una-due settimane. con l'inconveniente che alcuni bloggers sono particolarmente prolifici e scrivono anche 2 volte al giorno!
    Io fin dall'inizio avevo deciso di non darmi delle regole. Indicativamente un post alla settimana, ma se non riesco pazienza. Come tutti, credo, ho già almeno 5-6 bozze o idee di post, ma poi renderli presentabili o leggibili richiede tempo, per rispetto nei confronti di chi legge.
    I post programmati sono un aiuto, ma solo quando uno riesce a produrre post in numero maggiore rispetto alla frequenza di pubblicazione. Per me è difficile e non ci sono mai riuscito.
    In sintesi, capisco la tua decisione e ritengo che tu abbia fatto bene.

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    1. I post programmati non mi piacciono perché, oltre a non saper rispettare alcun tipo di programma, spesso ciò che scrivo nasce da un'ispirazione momentanea ... la mia creatività è difficile da incanalare.

      Anche io ho difficoltà a leggere tutti i blog che seguo, e so che due aggiornamenti a settimana rendono difficile essere costanti. Anche per questo ho deciso di ridurre.

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