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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

L'aspirante scrittore e i consigli non richiesti

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Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio. (Fabrizio De Andrè) Un po’ di tempo fa, diedi da leggere a un amico alcune bozze del romanzo di cui avevo appena iniziato la stesura, e lui mi suggerì di cambiare protagonista. Era strutturato male? No. Si trattava di un cliché, di un Gary Stu? No. Per stessa ammissione del mio consigliere, il personaggio era perfetto sotto il profilo narrativo, semplicemente non incontrava la sua simpatia perché gli ricordava un tizio con cui aveva litigato. In quel momento un fantasmagorico “vaffa” iniziò a germogliare dentro di me, ma lo repressi fino a quando l’ormai ex amico non mi elencò le caratteristiche di un soggetto di propria invenzione che a detta sua sarei riuscita a maneggiare con facilità. Devo ammettere che aveva ragione: occuparmi del suo personaggio sarebbe stato semplice come bere un bicchier d’acqua, dal momen

Scrittura e Mandala - la mia terza fase.

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Non ti chiedo di credere negli altri. Quello è solo il risultato di una mancanza di fiducia in se stessi. (Osho) Se penso alla strada che ho percorso da quando ho iniziato la stesura del mio romanzo, posso distinguere diverse fasi, corrispondenti ad altrettante tappe della mia crescita personale. Quando è nato Appunti a Margine, nel maggio 2014, nutrivo dentro di me un sincero entusiasmo. Dopo anni di silenzio, stavo riscoprendo le mie risorse creative. Avevo voglia di studiare e di inventare storie. Ogni volta che apprendevo una nuova regola o un nuovo concetto lo condividevo con voi. Scrivevo articoli approfonditi e completi (forse fin troppo lunghi) che, oltre ad essere apprezzati per i loro contenuti, trasmettevano energia, rallegravano il lettore. Non importa quanto fossi stanca per il mio lavoro: due volte a settimana tornavo a casa mi sedevo al computer. Se mi invitavano da qualche parte, a una cena o a un aperitivo, dicevo di no, ma questa routine non mi pesava: “

Romanzi, copertine e trend editoriali.

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Come accennato prima di Natale, l’aggiornamento del lunedì è riservato ai guest-post e ai miei momenti di estro improvviso. Solo per l’articolo di Marina Guarneri, dato il contenuto strettamente legato a me, ho fatto un’eccezione; ora torniamo nella routine.    L’ospite di oggi lavora per un’importante casa editrice. Non ci siamo conosciute nella blogosfera, perché siamo amiche da diversi anni. L’idea per questo post è nata leggendo alcuni suoi status su Facebook, che mi hanno fatto sorridere per la scanzonata ironia con cui prendeva in giro le copertine standardizzate di alcuni romanzi, aspiranti best-seller. Spero che questa carrellata possa far sorridere e riflettere anche voi: siamo scrittori e dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro!   L’autrice ha deciso di firmare l’articolo con il suo solo nome di battesimo, Alessandra. Non ci sono pertanto note biografiche, né link a pagine personali. Spero comunque che il brano sia di vostro gradimento.

Il romanzo in stesura visto dalla mia beta-reader.

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Già da molti mesi sto coltivando l’idea di raccontarvi della mia collaborazione con Marina Guarneri, attualmente unica beta-reader del mio romanzo in stesura. Non ho voluto aspettare di avere la storia conclusa e revisionata per chiedere un parere esterno: sono un’emergente insicura, quindi un confronto già sulle bozze mi aiuta a crescere e a imparare. Inoltre, l’aiuto e la forza che ricevo in dono sono una ricarica importante, quando mi si scaricano le pile. È come avere uno psichiatra gratis, che non mi imbottisce di farmaci ma di arte. Proprio quando stavo per accingermi a scrivere l’articolo, ho avuto un’idea: perché non delegare a lei il compito? Marina è l’unica persona che sa cosa sto combinando ed è in grado di raccontarlo in modo oggettivo. Quindi, oltre a dare ai follower e ai loro beta-reader qualche spunto per fare un buon lavoro di squadra, può anche soddisfare la curiosità dei parenti e degli amici che mi bombardano di domande, e quotidianamente si scontrano c

Cos'è per me l'ispirazione.

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Riempi il foglio con i respiri del tuo cuore. (William Wordsworth)   Leggendo i commenti al post “ L’ispirazione è … ” di Marina Guarneri, ho notato che molti aspiranti scrittori legano l’energia creativa ad attività di carattere pratico: post-it sparsi ovunque, quaderni pieni di appunti, distrazioni in ufficio, utilizzo compulsivo dello smart-phone, ecc. La mia posizione al riguardo è un po’ diversa.   Per me l’ispirazione ha sempre rappresentato un impulso ad agire, non l’azione in sé, quindi le attività menzionate sopra sono solo la conseguenza di un messaggio che arriva da molto più lontano. Solo Cristina M. Cavaliere è riuscita a esprimere una visione in sintonia non solo con il mio pensiero, ma con quello che per gli antichi era il significato originario del termine. A ciò che ha scritto la nostra amica però arriverò fra poco, prima guardiamo la Treccani: Ispirazione - Intervento di uno spirito divino che, con azione soprannaturale, determina la volontà dell’uomo