Scrittori a confronto - Massimiliano Riccardi e Sandra Faè


Non è un caso che “Joshua” di Massimiliano Riccardi e “Le affinità affettive” di Sandra Faè siano capitati tra le mie mani nella stessa settimana: leggere consecutivamente questi due romanzi al contempo simili e diversi mi ha dato l’idea di essere alle prese con un percorso a tappe. Infatti, sebbene il primo romanzo sia un thriller e il secondo una commedia mainstream, entrambi gli autori affrontano il tema dell’infanzia, negata o restituita che sia, con lo sguardo lucido di un adulto non giudicante. Si parla inoltre di adozioni, seppur in termini diversi. E si analizza a più livelli il tema dell’incomunicabilità, che aleggia come un mostro oscuro sia sugli individui sia, come nel caso di Sandra, sul rapporto fra il singolo e le istituzioni. Insomma: nonostante l’abisso che divide le due opere, c’è qualcosa che accomuna i loro autori, entrambi amici blogger, almeno a livello di intenti. Quindi ho voluto metterli a confronto in un’intervista doppia.
A Massimiliano e Sandra sono legata anche da questioni campaniliste: lui è un mio conterraneo ligure, lei vive nella città che mi ha ospitato per dodici anni. Entrambi sono autori validi – a prescindere dal numero di opere pubblicate e dalla grandezza dei loro editori – e persone squisite: lavorare con loro è stato per me un vero piacere, e spero che questo scambio di battute vi diverta. A sinistra trovate lui, a destra lei. 
Ne approfitto per comunicarvi che IL BLOG VA IN VACANZA: a parte una breve improvvisata che farò nel mese di agosto rigorosamente senza preavviso, gli aggiornamenti riprenderanno giovedì 1° settembre.

Pertanto, buona estate a tutti!



Gli autori

1 – Una breve presentazione: chi sei, da dove vieni, cosa fai nella vita.
Sono un quasi cinquantenne che ha deciso di risalire la corrente del tempo. Vivo con lo stupore di un ragazzino ma con la consapevolezza di chi ha già visto tutto. Per lavoro curo le persone. Vengo da uno dei quartieri più degradati di Genova. La mia vera e unica università.

Sandra Faè, milanese di nascita e di abitazione. Mi occupo di adempimenti fiscali, ho quarantasette anni, sono sposata con un quarantottenne per tre quarti greco.

2 – Da quanto tempo ti dedichi alla scrittura?
Da sempre. Sin da bambino scrivere raccontini e storielle era il mio rifugio.

Seriamente dal 1999.

3 – Quanti romanzi hai pubblicato?
Uno

Quattro.

4 – Quali sono i tuoi attuali progetti letterari…?
Due progetti: proseguire con un romanzo sullo stesso stile del primo e ho in lavorazione un romanzo ad ambientazione storica.

Ho un romanzo finito e un altro in mano alla mia beta lettrice, vorrei pubblicarli al più tardi nel 2017 e 2018.

5 - … e i tuoi progetti di vita?
Continuare ad amare nonostante tutto.

Più che miei sono della mia azienda: sono in attesa che mi confermino il part time, tutto dipende da quello.

La scrittura

6 – Quante ore al giorno riesci a dedicare alla scrittura?
Passo dal non scrivere nulla a giornate totalizzanti dove non mi accorgerei nemmeno di un terremoto.

Non riesco a fare una media.

7 – Progetti meticolosamente le tue storie o lasci spazio all’improvvisazione?
Viaggio sull'onda dell'emozione.

Parto da un’idea forte e poi molto improvviso.

8 – Come sono i tuoi rapporti con il mondo dell’editoria?
Di gratitudine ma non soddisfacenti.

Il grande classico odio e amore.

9 - … e con i tuoi lettori?
Fantastici. Ricevo mail anche da persone sconosciute. Sono sorpreso e commosso, sinceramente commosso.

Qui invece solo amore ricambiato e splendido.

10 – Qual è la motivazione interiore che ti spinge a raccontare storie?
È una cosa connaturata in me. Non posso farne a meno.

In fondo è tra i bisogni primari e ancestrali, seguo solo la natura dell’uomo.

11 – Hai mai rinunciato a raccontare una storia per paura?
Assolutamente sì. Il romanzo ad ambientazione storica di cui parlavo prima è in ballo da qualche anno per questo motivo.

Mai!

12 – Quale consiglio daresti a un aspirante scrittore?
Nessun consiglio. Non sono uomo da consigli.

Di armarsi di tanta pazienza Tanta, non santa, che di santo nell’editoria non c’è nulla.

13 – E quale consiglio ricevuto non sei riuscito a seguire?
L'essere più organizzato, disciplinato. Come nella vita mi capita di essere preda di furia incontenibile, spesso inconcludente. Metto nelle cose cuore e anima, alle volte poca razionalità.

Di perseverare col self publishing.

14 – C’è una filosofia di base che fa da filo conduttore alle tue storie?
Amo scandagliare l'animo umano. Parto da me stesso ovviamente, poi il viaggio prosegue.

Racconto sempre di equilibristi alle prese con la vita.

15 – Come definiresti il tuo stile?
Domanda difficile. Preferisco glissare. Lascio la definizione ai lettori.

Sempre in bilico tra dramma e ironia.

I LORO ROMANZI

16 – Riassumi “Joshua/Le affinità affettive” in 5 righe.
Joshua parla del male, ma anche dell'indifferenza e dell'incomunicabilità. Di quella dimensione dell'anima dove tutto si confonde, la zona grigia. A causa di una serie di efferati delitti che sconvolgono una tranquilla cittadina di provincia, gli investigatori si troveranno a ripercorrere, ognuno secondo le proprie inclinazioni e livello di sensibilità, il sentiero dell'oscura memoria. Un serial killer spietato e la sua macabra follia, saranno lo spunto per porsi domande fondamentali sulla vita, sull'amore, sull'infanzia rubata e tradita.

Il soggiorno terapeutico di una bimbetta proveniente dall’area Chernobyl stravolge la vita della coppia senza figli che la ospita, intorno a loro una variegata umanità di personaggi arricchisce il romanzo con pennellate agrodolci. L’animo femminile, la maternità negata, l’immigrazione e molto altro raccontati con una forte vena empatica lasciando spazio per ampi stralci umoristici che alleggeriscono temi importanti di un testo che ha diversi livelli di lettura e per questo può incontrare il gusto di un pubblico molto ampio.

17 – Come e quando è nata l’idea per questo romanzo?
Una sera d'estate di qualche anno fa, raccogliendo le confidenze di una persona a me molto, molto cara.

Tre anni fa ho pensato che il grande valore dell’accoglienza di Natallia non potesse essere affidato solo alla mia memoria, rischiando che qualcosa andasse perduto.

18 – C’è un’esigenza emotiva, alla base della decisione di scriverlo? Se sì, quale?
Non impazzire.

Certo, raccontare la genitorialità a tempo determinato.

19 – Quanti mesi/anni hai impiegato per arrivare alla versione completa?
Oltre un anno.

Quasi due anni.

20 – In quale genere lo collocheresti?
Boh, thriller a sfondo psicologico? Non lo so, dimmelo tu.

Mainstream.

21 – Qual è la visione dell’infanzia che emerge dal romanzo?
Purtroppo di solitudine. Da padre mi sento coinvolto e cerco di stare attento a tutti i segnali di malessere. Ho sempre paura che qualche cosa mi possa sfuggire, sono molto attento.

Credo l’universalità dell’infanzia, i bambini sono bambini ovunque, anche a Chernobyl.

22 – Cosa caratterizza – ovviamente nella storia – il rapporto tra genitori e figli?
L'incomunicabilità.

Essere genitori in prestito significa dare in un tempo limitato tutto l’amore che normalmente un genitore dà in una vita intera.

23 – Qual è (se esiste) il suo messaggio?
Non ho voluto dare messaggi, piuttosto offrire delle visioni di umanità.

Vorrei che non si pronunciasse mai più la frase “chi non ha figli non può capire!”

24 – Quale personaggio hai curato e gestito con maggior piacere?
Paradossalmente il protagonista "buono", il poliziotto. Dumpsey è mio nonno, c'è molto di lui. Ho giocato ritagliando su di lui molte delle mie esperienze vissute. Ho pianto spesso mentre lo vedevo agire nell'ambito della storia. È stato come chiacchierare con lui dopo tanti anni dalla sua scomparsa.

Direi Collegafigo.

25 – E quale ti ha dato maggiore difficoltà?
Ovviamente Joshua. Il rischio di cadere nel ridicolo e nel banale era molto alto.

Gabriele il marito della protagonista.

26 – La scena più ostica?
La scena di un conflitto a fuoco, per le difficoltà di cui sopra. Per mille motivi che non mi va di raccontare. Perdonami.

Il capitolo “In fuga”.

27 – E la scena che hai scritto più volentieri?
La morte della moglie di uno dei protagonisti. Mi ha fatto bene. È stata liberatoria. Psicoterapia fai da te.

Sono molte, nel finale la scena in cui Collegafigo, Luca e Cesare vanno da Zia Carla mezzi ubriachi e scavalcano il cancello mi ha divertita molto.

28 – A chi si rivolge il tuo romanzo?
L'ho scritto per me, infatti è rimasto nel cassetto sino a che mia moglie non lo ha tirato fuori e mi ha massacrato affinché lo proponessi a un editore. È stata dura.

Davvero può piacere a tutti.

29 – E a chi non si rivolge?
Non si rivolge a chi non ha tempo di soffermarsi sulla complessità della vita, a chi vede tutto o bianco o nero.

Non vedo alcuna preclusione.

30 – Definisci in poche parole lo stile del romanzo.
Umorale, forse?

Frizzante con note profonde.

31 – Dì qualcosa che incentivi i miei follower a leggerlo.
È un romanzo che racconta la realtà come se fosse una storia. Forse duro, forse violento, c'è tanto amore anche dove in effetti non dovrebbe esserci, come un bucaneve che sboccia nonostante il tempo avverso. Non sono bravo a promuovermi, mi spiace.

Chi l’ha letto l’ha davvero apprezzato, banale ma vero, e si è arrabbiato moltissimo perché non è stato pubblicato da un editore big.

Blog

32 – Da quanto tempo hai un blog?
Poco più di un anno.

A settembre saranno 6 anni, ma contando anche il blog che ho avuto prima dell’attuale.

33 – Con quale periodicità lo aggiorni?
Generalmente ogni dieci giorni, una settimana.

Mediamente 3 volte a settimana.

34 – A quali amici virtuali ti senti più legato?
A tanti, con molti ho rapporti in forma privata, con altri solo pubblici ma sempre caratterizzati dalla stima.

Attualmente a quelli che come me scrivono, poi ci sono Barbara Liguria come la chiamo io e Claudia Bologna che non hanno un blog ma c’è un legame molto forte.

35 – Conoscevi già l’altro/a intervistato/a?
No.

So che esiste, ecco.

36 – Hai letto il suo libro?
No.

No.

37 – Lo leggerai?
A questo punto è doveroso. Un dovere che mi darà solo piacere, sono sicuro. Non vedo l'ora.

Sì, al primo giro acquisti on line lo prendo.

38 – Salutatevi tra voi.
Ciao Sandra, sempre avanti. Ci siamo noi e un foglio bianco da riempire, intorno  l'infinito.

Ciao Massimiliano, ho letto che sei alto quasi 2 metri, il che mi incute una certa soggezione.

39 – Salutate me.
Grazie Chiara, davvero e con il cuore. Per uno scribacchino come me è stato un grande privilegio.

Chiara, ciao!, ma soprattutto grazie per avermi scelta!

40 – Salutate i lettori.
Un saluto a tutti coloro hanno già letto il mio romanzo, anche ad essi un grazie grosso come una casa. A quelli che invece ancora devono affrontare il mio Joshua, dico solo che mi auguro possano rimanere soddisfatti e piacevolmente sorpresi dal lavoro di un esordiente quale sono.

Lettori, quando questa intervista sarà pubblicata io sarò sconnessa, poi torno e vedo cosa avete detto.

41 – Dite quello che vi pare.
Bene, è finita. Ora vado a cambiarmi la maglietta fradicia di sudore. La tensione. Sei peggio di un sonar Chiara. Mi hai scandagliato spietatamente. Un bacio.


La vita è una sola, troppe volte ci dimentichiamo di trattarla come merita.
P.S. Ringrazio Marco Lazzara, che mi ha aiutato a formattare questo post! 

Commenti

  1. Come dicevo su FaceBook, due mostri della letteratura italiana contemporanea. E non aggiungo altro... P.S. stima e affetto per entrambi. :)

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    1. Mannaggia Salvatore, anche la botta di mostro mi devo prendere :D

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    2. Più che un mostro, Max è un gigante buono. Tipo Shreck! :-D

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    3. See, Salvatore si diverte sempre a prendermi in giro.

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  2. grazie un bacione Sandra

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  3. Grandiosa e mozzafiato quest'intervista. Brava lei, bravo lui, bravo pure il narratore (Chiara) che ha scandagliato due scrittori di cui sentiremo ancora parlare.

    Bisognerebbe continuare l'intervista doppia... lascio ad altri eventuali domande.

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    1. Grazie Helgaldo, Sandra è una scrittrice vera, io sono uno scribacchino fortunato. Grazie davvero.

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    2. Grazie a te, Hell. Sono contenta che ti sia piaciuta nonostante i problemi di formattazione. Attendo tue news a proposito di quell'altra cosa... ;)

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  4. Bellissima l'idea dell'intervista doppia, Chiara ci sai fare.
    I due autori li leggo sui loro blog, so dei loro libri che però continuano ad essere in lista, ora con quel che ho letto è proprio ora che li legga.

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    1. Ciao, benvenuta! :-) ti avevo visto su altri blog ma non ricordo che sia mai passata di qui. E grazie per i complimenti. Mi sono divertita. :)

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  5. Che bellissima idea quest'intervista doppia, mi è piaciuto molto leggere le loro risposte parallele. "A naso" poi mi pare che, a dispetto dei generi diversi che scrivono, in realtà Sandra e Massimiliano abbiamo molto in comune :) Bravi tutti e tre!

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    1. Sì, è vero. Come ho scritto nella presentazione, anche i loro romanzi, seppur agli antipodi come stile e genere, hanno molti aspetti comuni.

      P.S. Ho appena finito di leggere anche il secondo "malloppo". Appena posso ti scrivo. Manda altro, quando vuoi. :-)

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  6. Bellissima idea e bellissimo post! Mi raccomando, fanne altri così, Chiara!
    E complimenti a entrambi gli autori!

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    1. Ciao Antonella, sì è vero, idea simpatica quella dell'intervista doppia. Chiara è stata molto brava. Molto brava.

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    2. Grazie Antonella, sono felice xhe il post ti sia piaciuto! Quando uscira' il tuo nuovo romanzo ti confrontero' con qualche pezzo grosso. :-)

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    3. @ Grazie Antonella, le domande di Chiara sono state molto efficaci per guardarsi dentro ancora una volta con lucidità (che mi guardo spesso, ma raramente con la giusta dose di razionalità) Sandra

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  7. Che figata questa intervista, ragazzi! Bravissima Chiara. Bell'idea e ottima gestione, complimenti a Massimo e Sandra. Il libro di Sandra l'ho già letto e molto apprezzato (come lei già sa). Vado subito ad acquistare quello di Massimo. :)

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    1. Grazie Sandra, se davvero lo farai spero proprio che tu rimanga soddisfatta. Voglio, spero, desidero con forza che il romanzo piaccia a ogni singolo lettore, all'editore il guadagno, per me chiedo solo questa piccola ma immensa soddisfazione.

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    2. Certo che tra tutti e due i nomi non sono il vostro forte, eh?? :-D

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    3. hahahahaha cavoli Chiara, è vero, mi è scappato. Rosso in volto, me ne vado lasso a cercare uno spigolo contro cui abbattere il mignolino. Perdonami Silvia se puoi.

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    4. Uh, Massimiliano, perdonami tu! Io coi nomi proprio non ci prendo. Una volta mi scordai persino come si chiamava mio figlio. Ecco, ho detto tutto! :P

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  8. Alcuni commenti che ho lasciato si sono cancellati. Riprovo. Vorrei ringraziare ancora Chiara, e tutti voi che siete qui in queste giornata in cui i blog sono mezzi in ferie, in più dire a Massimiliano che un autore non è più scrittore di un altro perché ha pubblicato più libri, non sia mai. Quanti esempi potrei farti di autori che con uno o due romanzi sono diventati immortali e di altri che sfornano sfornano ma Dio mio la qualità. Nessuna gara di titoli, quindi. Sandra

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    1. Ciao Sandra, tutto vero quello che dici, il mio definirmi semplicemente uno scribacchino è legato alla percezione che ho del mio lavoro letterario, sono consapevole che la strada è ancora lunga prima di potermi sentire in pace con la coscienza nel definirmi scrittore. Però, grazie per le tue parole che prendo come un incitamento.

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  9. Bella intervista, l'ho "vissuta" alla maniera delle Iene, Massimiliano da una parte e Sandra dall'altra, e Chiara con la voce fuori campo. :D
    Il libro di Sandra l'ho letto, mi han detto che oramai sono sua groupies sui social (dove lei si ostina a non mettere piede...ma ci sono giorni in cui le darei ragione!)
    Mi manca il libro di Massimiliano, vado a sbirciare in rete!

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    1. Brava Barbara, sbircia, sbircia, se decidi di tentare la sorte con un esordiente... bè, spero di non deludere le tue aspettative.

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    2. Sì, mi sono ispirata proprio alle Iene. Mi fa piacere che l'idea ti sia piaciuta. :)

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  10. Mi sono divertita a leggere le tue domande, una più interessante dell'altra, Chiara.E la mia stima va anche ai simpatici autori. Bella idea!

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    1. Grazie Isa. Grazie.

      Un grazie particolare a Chiara che ha voluto dedicare a me e a Sandra del tempo prezioso regalandoci un po' di visibilità in più.

      Chiara, grazie, grazie, grazie.

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  11. Ma che bella questa doppia intervista, l'ho letta con molto piacere anche perché io conosco entrambe le opere dei due fantastici blogger che seguo da un po' con grande piacere! Ho letto il libro di Massimiliano qualche mese fa e l'ho anche recensito sul mio blog, parlandone molto bene e, adesso, sto leggendo il libro di Sandra (sono a metà e mi sta piacendo un sacco!). Siete tutti e tre bravissimi, tu Chiara hai un piglio giornalistico notevole e i tuoi post sono sempre sorprendenti e curati.
    Bravi, bravi, bravi e buone vacanze!

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    1. Grazie Giulia. Concordo sulla bravura e sul piglio giornalistico di Chiara. Sono molto contento che il mio romanzo ti sia piaciuto. Un abbraccione.

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  12. Grande idea questa dell'intervista doppia, complimenti all'autrice del blog. Massimiliano e il suo Joshua li conosco e apprezzo già, SAndra la scoprirò.

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    1. Roberto, portentoso scrittore, grazie per l'apprezzamento che mi hai sempre dimostrato. In merito a Sandra, la scoprirò anche io. Grazie Roberto, non manca mai il tuo sostegno, scrittore e blogger generosissimo.

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  13. Complimenti agli autori e arrivederci a settembre!

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  14. Grazie a te, Chiara, e ai due intervistati. Buona estate, ci sentiamo a settembre. :)

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  15. Un caro saluto di buone ferie alla Padrona di casa, nuovamente grazie per questa bella esperienza.

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  16. Molto bella l'intervista, bravi tutti e tre! Vi ho immaginato come in una puntata di Celebrity Death Match X-D

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  17. Grazie a tutti i lettori che hanno gradito il lavoro fatto. L'intervista non sarebbe riuscita così bene, se le risposte fossero state mediocri o banali, quindi il merito, più che mio, è dei due eccezionali intervistati. :)

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  18. Un po' in ritardo, ma che bella intervista doppia, Chiara, davvero! :)
    Io, poi, mi godo il vantaggio di avere letto entrambe le opere di questi amici scrittori e di averle molto apprezzate.
    Di Sandra parlerò prossimamente, di Max ho già parlato.
    Bravissimi!
    :)

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    1. Vedo solo ora il tuo commento, perché si era perso nelle mie pause.
      Sono contenta che il post ti sia piaciuto. Conto di fare altre interviste, prossimamente. :)

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    2. Grazie Marina, e nuovamente grazie a Chiara.

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