Guest-post (7) - Test di personalità che possono aiutare a creare personaggi complessi


Oggi è mio ospite Alessio Montagner, da me ribattezzato “l’intellettuale di Penna blu” perché noto ai lettori abituali del blog di Daniele Imperi, con il nick-name di Live-Alive, per i suoi commenti complessi, ma intelligenti e sensati.
Solitamente, quando concordo con i guest-blogger gli articoli da scrivere, prediligo che si occupino di argomenti su cui sono poco esperta, affinché Appunti a Margine possa spaziare attraverso molteplici tematiche. Tuttavia, quando ho ricevuto questo articolo ready to publish, con tanto di immagine introduttiva, ne sono rimasta conquistata: come sapete sono appassionata di psicologia e fissata con la creazione di personaggi completi, profondi, e coerenti pur nella loro incoerenza. Anche quando le nostre fissazioni battono su un ferro già rovente, c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare!
Personalmente non ho mai utilizzato i test psicologici per approfondire la personalità dei miei ragazzi, ma credo che proverò. Sono molto curiosa, e penso che potrà essere divertente indossare i loro panni ancor più di quanto non abbia fatto finora.
E voi, vi siete mai serviti di questo supporto? Quali strumenti usate – a parte la vostra fantasia – affinché i vostri personaggi siano profondi e complessi?
Buona lettura!

Sfatiamo un mito: non è obbligatorio che il nostro personaggio sia una persona, e, in realtà, non è neppure necessario che sia un personaggio complesso. Il lettore infatti tende ad apprezzare più facilmente quei personaggi facilmente inquadrabili, senza troppe ambiguità. Il romanzo postmoderno poi ha fatto del personaggio piatto una delle sue cifre, manifestando così la volontà di mostrare archetipi eterni.
Di norma, però, avere personaggi complessi e interessanti è un vantaggio enorme: come negare la potenza dei personaggi di Tolstoj? Non siamo tutti un po’ innamorati di Natasha Rostova?
Noi però non siamo Tolstoj: spesso è difficile anche capire sé stessi, figurarsi creare una personalità da zero! Senza adeguata riflessione, i risultati possibili sono due:
- Un personaggio così coerente da non avere nulla di interessante;
-  Un personaggio che, sforzandosi di apparire complesso, è così incoerente da risultare falso e affettato.
Se non si hanno naturali doti di sensibilità, né particolari studi di psicologia alle spalle, può essere molto difficile creare un personaggio che sia contemporaneamente: originale, interessante, verosimile.
Online, però, sono disponibili molti test di autovalutazione della personalità seri. Conoscere i loro parametri può essere utile per strutturare una psicologia, senza contare che si può rispondere alle loro domande ipotizzando come li avrebbe compilati il proprio personaggio, per vedere così se abbiamo creato una psicologia equilibrata e interessante o troppo banale e coerente. I test che seguono non sono “professionali”, alcuni sono delle “imitazioni” di test reali, e certo non possono rivelare verità assolute sulla nostra personalità; però possono aiutarci nel nostro lavoro. Vediamone qualcuno.

16PF QUESTIONNAIRE
È un test piuttosto lungo, ma offre molti parametri per formare la personalità del personaggio (e, di conseguenza, sarà anche più facile immaginare il suo agire nelle diverse circostanze). Inoltre, stando alla mia esperienza e ai risultati dei miei amici, è anche piuttosto accurato.
Ci sono 16 valori, ognuno dei quali avrà un punteggio che va da 0 a 4. I valori compresi tra 0 e 2 porteranno a una data tendenza, quelli compresi tra 2 e 4 a una tendenza opposta. I valori sono:
- Warmth: Quanto è aperto il personaggio? È caloroso e gentile o freddo e distaccato.
- Reasoning: e come ragiona? Fa ragionamenti terra terra o tira fuori analisi kantiane a ogni piè sospinto?
- Emotional Stability: quanto è stabile? È calmo e maturo o si mette a piangere per nulla come un bambino?
- Dominance: tende a essere sottomesso ma cooperativo, o dominante ma scontroso?
- Liveliness: e il suo brio? È un tipo taciturno e introspettivo? O spontaneo ed espansivo
- Rule-consciousness: quanto è rispettoso delle regole?
- Social Boldness: e il suo rapporto con la società? Sta bene in gruppo o è timido e ha tendenza a isolarsi? 
Sensivity: come usa la sua sensibilità? La sopprime in favore del ragionamento, o è un romanticone?
- Vigilance: forse il vostro personaggio ha paura che gli altri possano ferirlo?
- Abstractness: come sono le sue idee? Tende al ragionamento pratico o si perde in sogni astratti? 
Privateness: quanto è sincero con sé stesso e con gli altri? È genuino o un calcolatore?    Ingenuo o astuto?
- Apprehension: quanti problemi si fa? Si agita facilmente? Si fa schiacciare dai problemi o supera tutto?
- Openness to change: e come reagisce davanti alla novità? Ne è spaventato? O anzi la cerca?
- Self-Reliance: quanto bisogno ha degli altri? Fa tutto da solo o ama lavorare in gruppo - Perfectionism: pretende molto da sé.
- Tension: è rilassato e paziente? O ansioso e frustrato?
Non bisogna aver paura di mettere risposte incoerenti, e anzi, sono proprio quelle il segreto. Per esempio, un individuo può avere grandissimo piacere a lavorare in gruppo, ma, contemporaneamente, avere paura che gli altri possano ferirlo e quindi preferire l’isolamento (condizione che conosco bene in quanto caratteristica del disturbo evitante della personalità).

BIG FIVE QUESTIONS
È un test breve e molto apprezzato. Misura cinque valori, considerati i fondamenti della personalità, e a ognuno dà un valore che va da 0 a 5. I valori sono:
-      - Extraversion: come sopra: il personaggio ama aprirsi agli altri o si chiude? Si ricarica stando in compagnia e fatica nell’introspezione, o si ricarica stando da solo e usa le energie con gli altri?
-    - Conscientiousness: quanto si impegna nel lavoro? È coscienzioso e fa sempre ciò che deve?
-   - Neuroticism: che tendenza ha ad esprimere emozioni negative? Si rimprovera spesso? Pensa di non valere niente, e che tutti gli altri sono meglio di lui? O è più sicuro
-    - Agreeableness: che rapporto ha con gli altri? Cerca sempre di compiacerli? Tiene al loro giudizio? O è sé stesso fino in fondo, e non capisce quando spiace agli altri?
-       - Openness: è aperto a nuove esperienze? Le cerca? O lo fanno sentire a disagio?
Ufficialmente, almeno nel BFQ italiano, si dovrebbe andare un po’ più nello specifico, distinguendo per ogni fattore due sottodimensioni. Questa versione semplificata non lo permette, ma può essere usata comunque quando si vuole fare in fretta,  con poche domande.

MYERS-BRIGGS TYPE INDICATOR
Consiglio questo, perché ha collegate molte schede interessanti: http://www.celebritytypes.com/test.php
Piuttosto complesso, ma molto divertente. Distinguiamo anzitutto tre categorie: attitudini, funzioni, stile di vita.
Da queste ricaviamo quattro dicotomie, così:
-       -  in “attitudini” distinguiamo estroversione e introversione;
-       - da “funzioni” distinguiamo sensitività e intuizione, ma pure ragionamento e sentimento
-       - da "stile di vita” distinguiamo giudizio e percezione
La prima dicotomia (estroversione-introversione) indica se la tendenza naturale spinge al rapporto con gli altri o all’introspezione. In genere gli estroversi sono energici, amano stare in mezzo alla gente e hanno molte relazioni umane; gli introversi invece sono più riflessivi, calmi, e preferiscono stare da soli.
La seconda dicotomia riguarda la percezione, cioè il modo in cui raccogliamo le informazioni. Chi usa la sensitività tende a basarsi su dati concreti, percepiti coi cinque sensi. Chi usa l’intuizione invece riceve informazioni tramite un ragionamento astratto, ricercando schemi o leggi generali.
La terza dicotomia riguarda il giudizio, cioè il modo in cui si prendono decisioni. Chi usa il ragionamento riesce a sottomettere le sue emozioni facendo dominare la logica. Chi usa il sentimento, per quanto ci provi a ragionare, alla fine, fa decidere al suo cuore. Notare che una persona può usare l’intuizione nella percezione e il sentimento nel giudizio; una persona che ragiona in modo strettamente logico, cioè, non è detto che poi agisca anche in modo logico.
La quarta dicotomia indica se, nel rapporto con gli altri, preferiamo mostrare la facoltà di giudizio o la facoltà di percezione. Chi mostra la facoltà di giudizio tende ad apparire logico e concreto (senza esserlo necessariamente: magari poi è il primo a non usare la logica), mentre chi mostra quella di percezione tende ad apparire più astratto.
In ogni personalità, inoltre, possiamo individuare altre quattro dicotomie, che sono le funzioni jungiane. Sono quattro:
1) Intuizione
2) Pensiero
3) Percezione
4) Sentimento
Ognuna può portare a un valore introverso o estroverso. Inoltre vanno disposte in gerarchia, a seconda dell’influenza, così: dominante, ausiliaria, terziaria, inferiore.
Gli individui dotati di intuizione estroversa sono gioviali, osservatori, amanti del gruppo. Quelli con intuizione introversa al contrario sono sognatori egoisti con tendenze al pensiero totalizzante.
Il pensiero estroverso porta a un atteggiamento dominante strettamente logico, marziale, che va avanti per la sua strada senza riflettere troppo. Il pensiero introverso invece è analitico, strettamente legato all’analisi morale, e con un piacere nella riflessione in sé che porta a riflettere senza necessariamente agire.
Le personalità caratterizzate da percezione estroversa tendono ad essere espansive, energiche, sempre alla ricerca di nuove esperienze. Quelle caratterizzare da percezione introversa invece devono avere tutto sotto controllo, tutto ordinato, tutto inserito nella lista delle cose da fare.
Il sentimento estroverso porta a fare molta attenzione all’altro, e ciò si traduce in un ferreo rispetto per le norme sociali, e anche al preoccuparsi più del giudizio degli altri che di sé stessi. Al contrario, un sentimento introverso è egoista, ma sincero e ideale, e non ha timore a comportarsi così come si sente.
Combinando i risultati in ogni dicotomia si ottiene un profilo composto di quattro lettere. Una ricerca su google permette di ottenere molte informazioni su quel profilo. Il test che ho segnalato sopra permette di accedere direttamente a molte schede che descrivono il tipo di personalità: anche senza fare il test, si possono consultare direttamente i vari profili per trarre ispirazione. Le varie pagine indicheranno anche la gerarchia delle funzioni jungiane, e daranno qualche indizio su possibili manie o disturbi cui tende la personalità scelta. Inoltre c’è un’ampia lista di personaggi famosi, sia storici sia viventi, che corrispondono a quel profilo: imitarli può aiutare a far agire concretamente il personaggio senza tradire la sua personalità.

L'autore del post. 
Sono uno studente, mi interesso alla letteratura da alcuni anni, e dall’anno scorso ho iniziato a buttare su carta, con scarsi risultati, qualche prosa. Il mio autore preferito è, nonostante tutto, D’Annunzio; il mio libro preferito, l’Eneide.
L’ immagine di apertura del post è di Gerard Richter. “Glenn” è un dipinto il cui significato varia a seconda degli schemi mentali di chi osserva, come avviene per i personaggi di un romanzo.  

Commenti

  1. Articolo molto interessante. Magari un giorno di questi anch'io proverò a sottoporre qualcuno dei miei personaggi a questi test, per vedere se sono coerenti o se ancora c'è parecchio da lavorarci su :) .

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    1. Grazie. Non è facile interpretare i risultati, però puoi vedere facilmente se ci sono elementi di "stravaganza", o se è tutto troppo "normale". Per esempio, il BFQ ti dà anche indicazioni su quanto è comune un dato risultato.

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  2. Bello! Penso che lo farò perché mi diverte fare i test, inoltre questo ha anche una sua utilità xD
    Spero di avere un buon risultato...

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    1. Ricorda che in fondo non esiste risultato giusto o sbagliato: ognuno ha un certo tipo di mente. Per esempio, secondo il BFQ la mia tendenza a fare pensieri negativi su me stesso è superiore al 95° percentile: sono abituato ad autodistruggermi XD

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  3. Solo Alessio poteva uscirsene con un post così :D
    Proverò a fare qualcuno dei testi, veniamo che esce fuori.

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    1. Avevo pensato di proporlo su PennaBlu, ma poi ho pensato che forse qui era più adatto, e poi mi era stato chiesto tempo fa se volevo scrivere qualcosa.
      Secondo me Daniele Imperi è un bel personaggio per un libro XD

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  4. XD Bella l'idea dei testi della personalità per i personaggi delle storie, magari proverò a farne qualcuno, ma non credo molto in queste cose in generale.
    Come può un test inquadrare la personalità di una persona?

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    1. Be', chi studia la materia prova a semplificare individuando dei tratti basici, e valutando quelli si prova a trarre delle conclusioni Chiaro che si è costretti a semplificare, e che non si troverà mai un test che mette tutti d'accordo (anche se ora il BFQ è considerato quello scientificamente più realistico), ma in fondo, visto che non serve creare un personaggio complesso come una persona (anche lo si facesse, non ci sarebbe abbastanza spazio per dimostrarlo), quindi qui possiamo permetterci delle semplificazioni.

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  5. Interessanti questi test, che fanno avanzare di un passo l'analisi classica (quella che include background, desideri, paure, gusti & co, per intenderci.). Grazie Alessio!

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    1. Prego.
      Una personalità ha infinite sfaccettature: tenerle sotto controllo tutte non si può (e in fondo nulla sostituisce l'istinto di un Tolstoj), ma avere dei parametri più complessi su cui ragionare può certamente essere d'aiuto.

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  6. Post davvero ricco di spunti. Mi ha colpito quello definito Myers-Briggs Ttpe Indicator, molto utile ;)

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    1. Probabilmente quello è il più divertente, perché si può vedere chi ha un profilo simile al proprio.

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  7. Anche a me è piaciuto molto! Lo segnalerò al laboratorio, quando parleremo di costruzione dei personaggi. E me lo sono salvato su Evernote tra i riferimenti. Complimenti ad Alessio e alla padrona di casa :)

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    1. Troppo gentile!
      Interpretare un risultato è difficile, ma già il solo conoscere i parametri su cui si basano i test permette di aprire la mente su tante sfaccettature del carattere che probabilmente, fino ad allora, non si erano prese in considerazione.

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  8. Ho fatto il Myers-Briggs Ttpe Indicator una ventina di anni fa e l'ho rifatto poco tempo fa: in entrambi i casi è venuto lo stesso risultato, che tra l'altro mi sembrava perfettamente calzante. Credo quindi sia un ottimo test psicologico. Non avevo mai pensato di applicarlo ai miei personaggi, penso che sia una idea interessante, proverò senz'altro per provare la coerenza dei miei "profili di carta".
    Complimenti per l'articolo molto curato.

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    1. La costanza del risultato può variare, sia perché è un test di autovalutazione, sia perché non tutti hanno un risultato così marcato: io per esempio, per quel che riguarda i valori di sensitività e intuizione, sono "a mezza via". Molto spesso però ci azzecca (io la maggior parte delle volte ottengo INFJ, e mi ci ritrovo molto).

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    2. Anche io ho provato più volte: mi è uscito quasi sempre INFP - nel quale mi rivedo moltissimo - eccetto una volta che è uscito INFJ. Nemmeno quest'ultimo profilo è lontano dal mio modo di essere, ma INFP è proprio mio ... :-D

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    3. Ok, visto che vi siete confessati lo faccio anche io! INTJ :)

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    4. Comunque ho fatto il test per i miei due protagonisti. Lui mi è uscito "ISFP", categoria "artisti-compositori": ho gongolato, perché è pertinente da morire! :-D Lei invece è risultata INFJ, "i protettori - mistici", e anche quel profilo è azzeccato. Sono curiosa di provare gli altri. ;)

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